Se ne è parlato al convegno organizzato dall’Università “Foro Italico”, che ha visto partecipare le massime autorità del settore
Si è svolto venerdì 5 maggio, presso la sala consiliare “Marinozzi” di Roma, il convegno “Il processo di riforma dello sport: attualità e prospettive”, organizzato dall’Università “Foro Italico”, per parlare di una delle materie più importanti e attuali: “Il futuro dello sport”, che è una di quelle materie che segnano la cultura il diritto di ogni cittadino, e dunque è stata un’occasione per ragionare su una riforma che riguarda tematiche complesse, decisive e delicate del settore, cercando di coniugare esigenze specifiche e modifiche organizzative che finiscono per toccare anche competenze e questioni di carattere strettamente economico.
Ad aprire l’incontro i saluti del Prorettore vicario dell’Ateneo Fabio Pigozzi, alla presenza delle massime autorità in materia, il Ministro dello Sport e i Giovani Andrea Abodi e il Presidente del Coni Giovanni Malagò.
Il Presidente Malagò ha posto l’accento sulla durata di un processo avviato nel 2019 e non ancora portato a termine, con diversi passaggi politici che non sono riusciti fino ad oggi a fornire una risposta alla governance del mondo sportivo, in cui sostanza e temporalità costituiscono le dinamiche fondamentali.
Il Ministro Abodi ha ribadito come la sua azione di governo si basi su conoscenza, riflessione e proposte, chiara definizione dei ruoli e presupposti per una collaborazione fondata su una visione armonica fra tutti gli elementi. Tra gli obiettivi da raggiungere, un ragionevole equilibrio, allargamento e consolidamento della base sportiva, strutturazione di un sistema efficiente teso a obiettivi quali il sociale diffuso, la scuola e la salute, promozione sportiva e interventi per l’impiantistica, gestione delle infrastrutture e interventi a favore delle periferie. Ancora una volta riaffermata la volontà che la politica non si appropri dello sport mantenendo l’autonomia del mondo sportivo, garantendo organizzazione, diritto e giustizia, un sistema stabile a difesa di uno sport non contaminato.
Concetti ripetuti anche da altri intervenuti, che hanno sottolineato l’esigenza di un processo di riforma che detti le regole senza un intervento normativo che inquini l’autonomia dello sport e dei suoi valori, piuttosto, che viceversa assecondi il mondo dello sport favorendone la crescita armoniosa.
In occasione del convegno il Prorettore Gennaro Terracciano, ordinario di Diritto amministrativo dell’Ateneo “Foro Italico”, ha richiamato l’attenzione sulla vastità e la complessità dell’ordinamento sportivo confermando che il processo di riforma richiede un approccio complessivo e non frazionato, che la complessità va gestita in modo complessivo.
Il libro “Argomenti di Diritto Nazionale e Internazionale dello sport e di giustizia sportiva”
Infine, alla presenza degli autori, è stato presentato il volume “Argomenti di Diritto Nazionale e Internazionale dello sport e di giustizia sportiva”, a cura dei professori Gennaro Terracciano, Piero Sandulli e Carlo Rombolà dell’Ateneo “Foro Italico”.
Il volume tratta argomenti inerenti al diritto nazionale ed internazionale dello sport, oltre ad una parte dedicata alla giustizia sportiva, con la specifica finalità di costituire un supporto didattico per gli studenti dei corsi di Scienze motorie, in generale, e di Management dello sport, in particolare. Al contempo, le tematiche trattate, sia pure senza pretesa di esaustività, possono essere di ausilio a quanti, professionisti e operatori del mondo sportivo, se non anche atleti e tesserati in generale, intendano approfondire le proprie conoscenze della materia o anche semplicemente orientarsi in un ordinamento particolarmente complesso, quale è quello sportivo.
Il libro è stato pubblicato da Duepuntozero Edizioni, di cui è socio e Ceo Giuseppe Daloiso.
All’editore, presente in sala, è stato chiesto il “perché ha scelto di investire in questo progetto?”.
E il dottor Daloiso ha così risposto: “In realtà abbiamo accolto molto volentieri, già qualche anno fa, la richiesta del presidente dell’Anvur Antonio Felice Uricchio, all’epoca magnifico rettore dell’università di Bari, che ci ha presentato quel vulcano di idee che è il professor Terracciano.
In quel momento abbiamo capito quello che può fare e che deve fare un editore: aldilà del ritorno commerciale, noi abbiamo un dovere di divulgazione. Siccome lo sport – lo dico da padre in questo momento – è la soluzione che ho individuato per la crescita e per contribuire all’integrità morale di mio figlio, a quel punto per dare una mano alla divulgazione, quindi immanentemente al mestiere di editore, ho scelto di pubblicare un libro, che sono convinto essere a tutti gli effetti un contributo alla diffusione dello sport e del messaggio in esso contenuto. Per questo sono molto contento di aver realizzato questo prodotto”.
Francesco Castellini