Senza Tesla oggi non si potrebbe usare il computer, il cellulare, il wireless e probabilmente, neanche la radio sarebbe stata la stessa

Nikola Tesla, nato a Smiljan il 10 luglio 1856 e morto a New York il 7 gennaio 1943, è stato un inventore, fisico e ingegnere elettrico, nato da famiglia serba nell’attuale territorio della Croazia durante il periodo dell’Impero austriaco, poi naturalizzato statunitense nel 1891.

Tesla fu un genio incompreso, se si pensa che la sua eredità oggi è pari a quella che ebbe Leonardo Da Vinci per il mondo moderno.

Oggi, a ottant’anni dalla morte, resta una figura celebrata e discussa quanto e più di quando era in vita. Rispetto a grandi nomi come Edison e Marconi, resta immeritatamente in secondo piano.

E pensare che contribuì allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate, in particolare nel campo dell’elettromagnetismo, di cui fu un eminente pioniere, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.

Alcuni gli attribuiscono l’invenzione della radio al posto di Guglielmo Marconi.

I suoi numerosi brevetti e il suo lavoro teorico formano, in particolare, la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (AC), compresa la distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.

Nikola Tesla ha sempre avuto il sogno di volare: si dice che da piccolo abbia provato a librarsi nell’aria con un vecchio ombrello, saltando giù dalla casa dei genitori. Inutile dire che quel tentativo fallì miseramente e il volo si concluse con una rovinosa caduta a terra.

Il suo sogno, però, si trasformò qualche anno più tardi in un’invenzione che ha rivoluzionato il modo di volare, grazie all’ideazione del Vertical Take-off Landing (Vtol), un sistema per permettere a un velivolo (come il nome suggerisce) di decollare e atterrare in verticale.

Nel macchinario ideato da Tesla, l’energia non viene raccolta tramite il movimento delle pale, ma attraverso le vibrazioni, che creano dei vortici da cui si origina l’elettricità. Questo dispositivo, estremamente innovativo per l’epoca, sarebbe stato in grado di funzionare a oltre 10mila giri al minuto e di produrre energia a costi più convenienti, oltre a ridurre l’impatto paesaggistico.

Nikola Tesla ha lavorato senza sosta per 38 anni dedicando tutta la sua vita alla scienza.

Nacque il 10 luglio del 1856 a Smiljan, appartenente all’epoca all’Impero Austroungarico e attualmente alla Serbia, dal reverendo Milutin Tesla e Djuka Mandiche fu il quarto di cinque figli. All’età di sette anni si trasferì con la famiglia nella vicina cittadina di Gospic.

Secondo la tradizione familiare, Nikola era destinato a seguire le orme professionali del padre, ma già dai primi anni di formazione si distinse particolarmente negli studi di matematica e scienze.

Ebbe sempre problemi di salute: a 17 anni contrasse il colera – che lo costrinse a letto per mesi – ed era inoltre affetto da problemi a livello neurologico che gli causavano l’apparizione di lampi luminosi accecanti spesso accompagnati da allucinazioni.

Nonostante tutto questo, gradualmente si delinearono le sue straordinarie capacità intellettuali e divenne quindi chiaro che la strada del seminario non poteva essere il suo destino predefinito.

Nikola Tesla frequentò il Ginnasio a Karlovac, in Croazia, e poi Ingegneria Meccanica e Elettrica all’Università di Graz e di Praga (1879–1880). A Graz ebbe modo di osservare una dinamo, ovvero un generatore di corrente continua per mezzo di campi magnetici, e iniziò a focalizzarsi sui vantaggi che potevano derivare dall’utilizzo della corrente alternata.

Nel gennaio del 1881 si trasferì a Budapest dove lavorò come disegnatore e progettista presso il Central Telegraph Office, apportando agli apparecchi telefonici importanti modifiche migliorative come ad esempio l’invenzione e l’introduzione di un amplificatore.

Nel 1882 si trasferì a Parigi dove lavorò per la Société Electrique Edison, installando sistemi d’illuminazione.

In quegli anni approfondì lo studio delle correnti alternate, sostenendone la maggiore utilizzabilità rispetto alla corrente continua, e costruì il primo motore a corrente alternata.

Nel 1884, a 28 anni, decise di trasferirsi negli Stati Uniti, essenzialmente per le maggiori possibilità di finanziamento delle sue ricerche, considerando il forte interesse che c’era nello sviluppo nel settore dell’ingegneria elettrica. Avendo ricevuto una formazione prettamente Europea, Tesla percepiva l’impostazione americana meno affascinante e “rude”. Tuttavia, avendo già maturato importanti esperienze lavorative, ottenne un posto presso la Edison Machine Works di New York dove fu introdotto da una lettera dell’ing. Charles Batchelor, titolare della filiale francese dell’impresa di Edison.

Sin dall’inizio gli furono affidate mansioni impegnative, tra cui la progettazione di un nuovo generatore di corrente continua, per il quale Edison gli offrì un importante riconoscimento economico. Effettivamente, il lavoro di Tesla fruttò all’azienda di Edison diversi brevetti ma il riconoscimento promesso di fatto non arrivò mai.

Progettò inoltre, senza ricompensa, un sistema d’illuminazione ad arco – basata su scintille elettriche tra due elettrodi. Tesla lavorò duramente per Edison, ma poiché non ricevette mai il denaro che gli avrebbe permesso di finanziare i suoi progetti, giunsero ad una frattura irreversibile. Tesla lasciò quindi la Edison Machine e visse di stenti per almeno un anno.

In seguito, iniziò a perfezionare i motori a corrente alternata e quindi a presentare varie richieste di brevetti (ne ottenne circa 700); maturò inoltre l’idea che la corrente alternata multifase potesse trasmettere energia elettrica su lunghe distanze.


Durante lo sviluppo della radio transatlantica, Nikola Tesla ha ipotizzato un sistema di raccolta, codifica e trasmissione delle informazioni molto simile a quello che utilizziamo oggi con i nostri smartphone.

Dopo l’incendio del suo laboratorio, Tesla trasferì le sue attività in una presso Colorado Springs. Qui si dedicò all’applicazione delle onde elettromagnetiche per la distribuzione senza fili di messaggi e di corrente elettrica, assemblando diversi trasmettitori di grandi dimensioni.

Nikola Tesla anticipa la telegrafia senza fili

Già nel 1893, Tesla anticipò alcune idee essenziali per la telegrafia senza fili, ma non riuscì a portare a termine concretamente il progetto; dedicò infatti tempo e risorse per cercare di ottenere il brevetto, ma invano.

La Torre Wardenclyffe a Long Island

Tesla lasciò Colorado Springs il 7 Gennaio 1900. L’esperienza si concluse negativamente, fino alla demolizione del laboratorio, ma la sperimentazione di quegli anni preparò Tesla alla costruzione di un’infrastruttura per la trasmissione di potenza senza fili nota come Torre Wardenclyffe a Long Island (New York), operativa nel giugno 1902.

La grande intuizione di Tesla fu quella di sfruttare l’energia libera della Terra.

Il lavoro di Tesla sul campo magnetico rotante e sulla corrente alternata diede un fondamentale contributo per l’elettrificazione del mondo intero.

Il modello di turbina senza pale fu proposto da Tesla pensando di utilizzare il vapore (forze viscose) per trascinare una serie di dischi facendoli ruotare e fu brevettato negli USA nel 1909. Avrebbe funzionato a oltre 10.000 giri al minuto, ma la tecnologia meccanica di quegli anni non era ancora pronta per supportarlo. Pur brevettando la sua turbina, non trovò finanziatori.

Gli ultimi anni di Tesla furono segnati dal ritorno dei disturbi, soprattutto psicologici, che lo avevano afflitto sin da bambino. I contrasti con i colleghi accentuarono il suo isolamento e le sue ossessioni (ad esempio quella per il numero 3). Nel 1937 fu investito e non si riprese mai del tutto. Morì da solo in una stanza d’albergo di New York nel 1943, all’età di 86 anni.

Senza Tesla oggi non si potrebbe usare il computer, il cellulare, il wireless e probabilmente, neanche la radio sarebbe stata la stessa.

Questo inventore è stato così importante per la tecnologia e tra i grandi scienziati della storia, una delle personalità fra le più geniali che la fisica abbia conosciuto.


Tesla depositò negli anni centinaia di brevetti, tra i quali la Torre di Wardencliffe, usata appunto per trasmettere l’elettricità senza fili.

La trasmissione di energia avviene in questo modo: la bobina trasmittente, cioè quellacollegata alla batteria, che in questo caso è lanostra fonte di energia, inizia a “vibrare”; a questo punto la bobina ricevente, uguale come dimensioni e avvolgimenti di fili di rame alla prima bobina, ma in nessun modo ad essa collegata, comincia a vibrare a quella stessa frequenza facendo accendere il LED.
In sostanza, le onde emesse dalla bobina trasmittente vengono usate come “mezzo di trasporto” dell’elettricità che perviene così alla bobina ricevente.

Un esperimento simile è stato compiuto anche da un gruppo di fisici del famoso M.I.T. di Boston, dove sono riusciti ad accendere una lampadina da 60 watt senza collegarla ad alcun cavo, ma semplicemente utilizzando una fonte di energia elettrica posta a 2 metri di distanza.
Se una tecnologia di questo tipo venisse sviluppata e trovasse applicazione sarebbe praticamente risolta la questione dell’inquinamento da batterie esauste e soprattutto si assisterebbe a una diminuzione drastica dei cavi, che ormai troviamo ovunque (case, uffici, strade ecc.).

Il primo brevetto della trasmissione dell’energia elettrica senza fili (n.645576) fu consegnato a Tesla il 20 marzo 1900.

Brevetto sulla trasmissione dell’energia elettrica senza fili
Sicuramente le sue idee anticipavano i tempi. Egli stesso diceva che: “Il successo pratico di un’idea, indipendentemente dalla sua bontà, dipende dal comportamento dei contemporanei. Se è al passo coi tempi, viene rapidamente adottata; in caso contrario, vivrà come un germoglio che sboccia, lusingato dalle attenzioni e dal calore del primo sole, per poi crescere con difficoltà e con dolore a causa del gelo che ritorna”.

Il sogno di Nikola Tesla era particolarmente ambizioso: portare elettricità in tutto il mondo, in maniera gratuita e senza fili, sfruttando l’aria come mezzo per trasportarla.

In un’intervista del 1926 rilasciata alla rivista Collier, Nikola Tesla dichiarò che un giorno nel mondo sarebbe stato possibile azzerare le distanze grazie a un oggetto molto piccolo, comunicando in maniera istantanea indipendentemente dal luogo in cui ci si trova e da quello dove è localizzato l’interlocutore.

Era convinto che un giorno sarebbe stato possibile trasmettere messaggi, informazioni, documenti e tanto altro attraverso l’aria, senza l’utilizzo di fili. Inutile dire che quanto ipotizzato divenne poi realtà, in particolare con l’avvento e la diffusione di dispositivi come gli smartphone e non solo. La sua previsione sul trend del wireless non fu solo azzeccata, ma anticipò di molti decenni una delle caratteristiche base dello sviluppo high tech che ha caratterizzato la seconda

Il tempo ha dato ragione allo scienziato serbo.

Francesco Castellini

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