Chi lavora nel settore finanziario, con un master nel curriculum, può arrivare a guadagnare fino a 205mila dollari all’anno. È ciò che succede almeno agli ex-studenti della School of Economics and Management della Tsinghua University, università pechinese che quest’anno ha ottenuto il quinto posto della classifica del Financial Times sui migliori master post-laurea in finanza. 18 le categorie analizzate, dal rapporto qualità-prezzo allo stipendio, fino alla diversità di genere tra allievi e docenti, per una mappatura complessiva di 55 business school.
Le università francesi dominano la classifica, occupando ben otto posizioni, di cui cinque nella top10. In cima la Escp Business School, seguita da due “grandes école” parigine: Hec Paris (2° posto) ed Essec Business School (3°). Completano il gruppo la Skema Business School (in quarta posizione), la Edhec Business School (nona), la EMLyon Business School (17esima), la Grenoble Ecole de Management (19esima) e infine la Rennes School of Business (35esima). Tra i migliori 10 master in finanza, come anticipato in apertura, si colloca anche la cinese Tsinghua University school of economics and management (5° posto), la britannica London Business School (6°), la spagnola IE Business School (7°), la svizzera University of St Gallen (8°) e la University of Oxford (10°).
Quanto all’Italia, solo la Sda Bocconi ottiene uno spazio nel ranking, posizionandosi 13esima. Per la prima volta, però, il quotidiano economico-finanziario ha attribuito un riconoscimento anche alle business school che producono e pubblicano rapporti sulle proprie emissioni di carbonio e che puntano all’azzeramento delle emissioni, “premiando” proprio l’Università Bocconi al primo posto seguita dall’IE di Madrid e dalla Rotterdam school of management. Tra le variabili analizzate in tal senso rientra la crescente domanda di studenti e docenti di corsi sulla sostenibilità e le iniziative universitarie per fornire una formazione più specialistica sull’argomento.
La mappa degli stipendi post-master:
Guardando infine agli stipendi post-laurea, gli ex-alunni della Tsinghua University riportano le buste paga più consistenti, con oltre 205mila dollari all’anno. Sul podio anche gli studenti della Peking University: Guanghua (che arrivano a guadagnare più di 191mila dollari all’anno) e quelli dello Shanghai advanced institute of finance (oltre 186mila dollari). Nel caso della Bocconi si parla di una retribuzione media che supera i 125mila dollari annui. A registrare invece gli aumenti salariali più consistenti a tre danni dal primo stipendio post-laurea sono gli studenti della Hec Paris (+120%), della Católica Lisbon school of business and economics (+110%) e ancora una volta della Tsinghua University (+95%).
La fotografia per settori mostra come quasi due terzi degli ex-alunni dichiarino di lavorare nel settore finanziario, la maggior parte dei quali nell’investment banking, anche se non manca chi cita private equity e gestione patrimoniale. Chi opta per l’universo del private equity e venture capital ottiene tra l’altro l’incremento salariale più consistente a tre danni dal primo stipendio post-laurea (+84%). L’area migliore in termini di retribuzione iniziale (71mila dollari all’anno) e retribuzione a tre anni dal completamento della laurea (112mila dollari all’anno) è quella del trading. Perché scegliere un master in finanza, in definitiva? Quasi tutti i laureati intercettati dal Financial Times citano migliori opportunità di carriera come uno dei principali vantaggi; ma a fare gola sono anche i potenziali guadagni futuri. Nel caso della Bocconi, per chiudere con un esempio “made in Italy”, si calcolano aumenti del +75% a tre anni dalla laurea.