Il leader del Sud Sudan, Salva Kiir, ha promesso che le elezioni fissate per il prossimo anno si svolgeranno come previsto e che si candiderà alla presidenza. Kiir è un imponente comandante della guerriglia, ed è stato l’unico presidente della nazione da quando l’ha guidata all’indipendenza dal Sudan nel 2011. Kiir ha annunciato che le elezioni si terranno nel dicembre 2024.
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l Sud Sudan è passato da una crisi all’altra durante il mandato di Kiir, ed è tenuto insieme da un fragile governo di unità nazionale, composto da Kiir e dal vicepresidente Riek Machar. Un periodo di transizione doveva concludersi con le elezioni nel febbraio 2023, ma finora il governo non ha rispettato le disposizioni chiave dell’accordo, inclusa la stesura di una costituzione.

Nessun altro esponente politico ha dichiarato la propria disponibilità a candidarsi, ma il nemico storico Machar dovrebbe comunque presentarsi. I due leader hanno prorogato in comune accordo la durata del governo di transizione adducendo la necessità di affrontare le sfide che hanno impedito l’attuazione dell’accordo di pace.

Nonostante le grandi riserve di petrolio, il Sud Sudan è uno dei paesi più poveri del pianeta. Il Paese ha trascorso quasi metà del tempo dalla sua fondazione in guerra. Quasi 400mila persone sono morte in cinque anni di guerra civile prima che Kiir e Machar firmassero un accordo di pace nel 2018 e formassero un governo di unità nazionale. Da allora il paese ha combattuto inondazioni, fame, violenze e scontri politici, mentre le promesse dell’accordo di pace non si sono concretizzate. L’accordo di pace è stato l’ultimo di una serie dall’inizio del conflitto alla fine del 2013.
Le Nazioni Unite hanno ripetutamente criticato la leadership del Sud Sudan per il suo ruolo nell’alimentare la violenza, reprimere le libertà politiche e saccheggiare le casse pubbliche.

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