Nel settore sanitario “la Regione Campania ha messo in campo la maggiore quantità di investimenti per tecnologia e innovazione di tutto il Paese, mettendosi in pari con le altre regioni e potendo così giocare un ruolo determinante nelle politiche sanitarie in Italia“. È quanto affermato Domenico Mantoan, direttore generale di Age.Na.s, per quanto emerso dai dati resi noti nell’ambito del Laboratorio Sanità 20/30, svoltosi a Napoli nei giorni scorsi.

Dirigenti, medici, universitari, esperti e scienziati si sono confrontati sui temi della salute, soprattutto sulle opportunità offerte dall’innovazione digitale e biomedica per il rilancio del settore sanitario nelle regioni del sud Italia. Il “Laboratorio” è stato promosso da Gutenberg, Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sanità, con il patrocinio di Regione Campania, Conferenza delle Regioni e PA, Comune di Napoli, Age.na.s e Istituto Superiore di Sanità.

La CAMPANIA ha dimostrato, stando ai numeri che abbiamo presentato, di essere la Regione più efficiente e virtuosa, nonostante manchino risorse per trasferimenti nazionali pari a 320 milioni di euro“. Prosegue il direttore generale Age.Na.s, Domenico Mantoan, intervenendo al Laboratorio Sanità 20/30 in corso a Città della Scienza. A tirare la volata sul fronte dei successi per capacità di interventi ospedalieri è l’Università Federico II che risulta essere la struttura con le migliori performance e guida con i suoi numeri impressionanti la crescita indiscutibile che ha fatto la CAMPANIA e alcune realtà come l’ Ospedale del mare che è il primo ospedale d’Italia per tempi di intervento nell’area cardio vascolare – in sala il ringraziamento è stato rivolto unanime con applauso al primario dell’UOC di Cardiologia Bernardino Tuccillo.

 “Tutto questo – ha continuato Mantoan – accade in una fase importante per il Paese che dopo il periodo di crescita degli investimenti in sanità dovuto all’emergenza covid, vede una continuità di fase espansiva con una crescita prevista di oltre 2 miliardi l’anno per il prossimo triennio (fonte legge bilancio) Nel periodo 2018-2021 il fondo nazionale sanità è cresciuto da 111 miliardi a 123 miliardi, ma sono rimaste le dise nella ripartizione anche della crescita, infatti il fondo nazionale è cresciuto del + 10% mentre il riparto ha portato in CAMPANIA 881 milioni in più cioè solo l’8%, il che significa che mancano all’appello come importo di crescita 220 milioni solo per la crescita e 331 milioni per il dislivello dovuto ai criteri. Nel periodo 2018/2021 in Italia si osserva un aumento del valore pro capite del finanziamento ordinario. La Regione CAMPANIA si attesta sempre su valori sotto la media, nonostante gli incrementi di valori al pari di tutte le regioni. Ancora nello stesso arco temporale si è visto un aumento del finanziamento ordinario pro-capite 240,00 euro mentre per la CAMPANIA è stato di 221,00 euro“.

Nelle tabelle presentate dal direttore Age.Na.s, Mantoan si dimostra che se tra i criteri di riparto venisse utilizzato il criterio “popolazione secca” (UNO vale UNO) – come accade nella maggior parte dei paesi europei – anziché quello in uso in Italia cioè dell’85% popolazione pesata e del 15 % popolazione secca, la CAMPANIA salirebbe nel contributo del fondo sanitario indistinto da 11,046 miliardi a 11,367 miliardi, con un incremento fisso annuale di 321 milioni di euro registrando così allo stato un minor finanziamento per ogni cittadino campano di 57,00 euro. La classifica delle diseguaglianze per regioni vede – con questi vecchi criteri – Liguria +76 euro, Friuli +45 euro, Umbria +40 euro, Piemonte + 36 euro e agli ultimi posti CAMPANIA -57 euro, Sicilia -29 euro, Calabria – 19 euro, Puglia -16 euro. E anche se dovesse utilizzare il criterio – più verosimile – 98% popolazione secca e indice di multi cronicità e limitazioni gravi per maggiori di 75anni – la CAMPANIA recupererebbe 380 milioni di euro.

Nella relazione basata su oggetti dativi emergono la “virtuosità” della CAMPANIA e la si può leggere anche scorrendo i dati del biennio 2021-2022: l’incremento dei costi di produzione pro capite della Campania è tra i più bassi d’Italia con un meno 3 euro per cittadino spesi, una percentuale di riduzione del costo del personale del 3.32% mentre in Italia il costo del personale è sceso nello stesso periodo solo dell’1.29%. Infine sempre in tema di personale mancano all’appello migliaia di infermieri medici e altro personale, registrando numeri ancora di svantaggio per la CAMPANIA: in Emilia Romagna e in Toscana ci sono 35 medici specialisti ogni 10.000 abitanti, in CAMPANIA come anche in Lombardia appena 3.

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