Nei primi sei mesi dell’anno si sono superate le 5.250 operazioni M&A a livello globale, un valore in linea con quello del primo semestre del 2021, ma inferiore rispetto al livello record dello scorso anno. Anche nel primo semestre del 2023, i fondi di private equity si sono confermati molto attivi e sono stati coinvolti nel 38% dei deal, nonostante il progressivo aumento dei tassi di interesse. Il valore totale delle operazioni realizzati dal private equity ha raggiunto i 105 miliardi di dollari.

L’analisi settoriale ha fatto emergere come le diminuzioni più significative di operazioni rispetto al secondo semestre del 2022 hanno riguardato i comparti Consumer, Financial Services e Real Estate, mentre il settore Pharma e Biotech ha registrato un calo molto contenuto. A livello geografico, invece, il Nord America ha visto una diminuzione dei deal del 15% rispetto alla seconda metà dello scorso anno, in Cina il calo è stato del 23% e in Australasia del 42%. Nel Regno Unito e Irlanda la diminuzione è stata solo del 2%.

Le previsioni per la seconda metà dell’anno vedono un settore M&A in salute, che dovrebbe raggiungere un totale di circa 9.000 operazioni entro fine 2023. Il Nord America e la Cina dovrebbero risultare le aree più vivaci, mentre il settore più attrattivo sarà il TMT (Telecommunication, Media & Technology). I fondi di private equity dovrebbero continuare a fornire il loro supporto alla crescita del mercato M&A, data la significativa disponibilità di liquidità ancora presente.

Il secondo semestre potrebbe inoltre essere un ottimo momento per l’attività dei buyer strategici, soprattutto attraverso investimenti di medio-lungo termine in grado di far ottenere benefit dal punto di vista del pricing. Ci si aspetta, inoltre, che i mega-trend globali legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità saranno tra i principali driver anche delle operazioni M&A.

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