Agricola Moderna, nata a Milano nel 2018 dai due fondatori Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti, ha ricevuto in agosto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, assistito dalla Garanzia Green di Sace. La disponibilità di nuovi capitali permetterà l’implementazione tecnologica dell’impianto di vertical farming in costruzione ad Agnadello (Cr), operativo a partire da settembre del 2024. Il nuovo stabilimento racchiuderà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila mq di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale, su più livelli, di 11mila metri quadrati. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo.

«Risparmieremo – dichiara Franchetti – circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare». L’acqua evaporata dalle piante, per esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema. «In futuro – conclude il socio Giuliani – vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa». L’azienda a luglio aveva siglato una partnership anche con il fondo Infrastrutture per la Crescita – Esg gestito da Azimut Libera Impresa per investire 15 milioni di euro nel sito di Agnadello.

Anche Planet Farms non ferma il suo sviluppo e annuncia l’avvio del cantiere per un ulteriore stabilimento a Cirimido (Co), che sarà pronto a inizio 2024. Per lo sviluppo del progetto, l’azienda ha ottenuto nei mesi scorsi un finanziamento di 17,5 milioni da UniCredit e assistito sempre dalla Garanzia Green di Sace. Il nuovo impianto, che sarà dedicato alla produzione di insalate baby leaf, basilico e altre colture, sorgerà su un’area complessiva di 40mila mq – di cui 11.500 dedicati allo stabilimento – con una superficie netta di coltivazione pari a 20mila metri quadrati, posizionandosi tra le più grandi vertical farm a livello globale.

«L’ottimizzazione dei costi – dichiara Luca Travaglini, co-founder e co-ceo del Gruppo Planet Farms – ci ha permesso di abbassare i prezzi di vendita delle nostre insalate e di intraprendere una direzione che ci renderà sempre più competitivi e accessibili per il consumatore finale». Dopo quella apripista con Da Vittorio – il ristorante tristellato dei fratelli Cerea – proseguono anche le operazioni di partnership: a giugno quella con Excelsior Hotel Gallia per rifornire il rooftop restaurant, a maggio quella con Panino Giusto.

Ammonta a sei milioni di euro l’apporto finanziario di Ismea per la creazione di uno stabilimento di vertical farming a favore di Kilometro Verde, start up dell’imprenditore Giuseppe Battagliola, già a capo di un’azienda nel settore della IV gamma. Lo stabilimento (19 milioni di euro), in fase di realizzazione, sarà la vertical farm più grande d’Europa, progettata per la coltivazione di insalate pronte al consumo e porterà sulle tavole dei consumatori quattro nuove referenze. La collocazione dell’impianto in prossimità dei centri urbani rende la produzione virtualmente a chilometro zero, abbattendo l’impatto dei trasporti. «La filosofia di Kilometro Verde – ha dichiarato il presidente Battagliola – nasce per garantire coltivazioni naturali, sane e sostenibili».

Anche per quanto riguarda l’acquaponica, ovvero la modalità di coltivazione che unisce idroponica e acquacoltura, l’Italia è tra i principali player. The Circle, infatti, ha realizzato il più grande impianto di acquaponica europeo. «Con 5mila mq di impianto di produzione verticale fuori suolo operativi– afferma Thomas Marino, co-fondatore e cmo –oggi siamo partner di tre progetti Horizon, massimo livello di R&D europeo, per sviluppare nuove tecnologie per applicazioni nel settore delle coltivazioni fuori suolo».

Agricooltur è una start up fondata nel 2018 da Bartolomeo Marco Divià, Stefano Ferrero e Alessandro Boniforte, che lavora sulla base di un modello di “Franchising Agri Tech”. Il sistema vuole diventare capillare in Italia e, in futuro, anche all’estero. Offre sistemi produttivi leggeri e adattabili alle diverse esigenze. di bistrot, ristoranti, mense e grande distribuzione, con soluzioni personalizzate e che si integrano con l’ambiente circostante (MicroHortus, Aerofresh e MiniHortus). «Grazie alle nostre tecnologie, i prodotti edibili sono vivi fino al momento del consumo – dice il ceo Divià –. Le radici non vengono infatti mai recise, permettendo di mantenere gusto e proprietà nutritive».

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