Il governo Meloni ha affidato a Giuliano Amato, costituzionalista di 85 anni, la guida della nuova commissione sull’intelligenza artificiale nel campo dell’editoria, ribattezzata commissione algoritmi. Già deputato, ministro e presidente del Consiglio, oltre che avvocato, Giuliano Amato lascia la presidenza della Corte costituzionale per dedicarsi alle nuove tecnologie.

Mentre i più vecchi o appassionati si ricorderanno di Amato per la sua interminabile carriera politica, i più giovani è probabile che lo ricordino come quello che ha bocciato le proposte di referendum popolari su cannabis e fine vita, avanzate grazie alla raccolta firme organizzata dall’Associazione Luca Coscioni. Di sicuro però. a nessuno verrebbe in mente Amato mentre si discute di algoritmi o intelligenza artificiale.

A nessuno, tranne che ad Alfredo Barachini, sottosegretario del governo Meloni all’editoria e all’informazione, in quota Forza Italia. Scelta decisamente in controtendenza rispetto ad altri paesi, come per esempio il Regno Unito. Londra ha infatti messo alla guida di una commissione simile Ian Hogarth, 38 anni, imprenditore nel settore digitale, laureato in ingegneria informatica e specializzato in machine learning.

Chi sono gli esperti del comitato per una strategia sull’intelligenza artificiale (che già avevamo)

La commissione guidata da Amato avrà il compito di valutare i rischi e le opportunità che l’applicazione dell’intelligenza artificiale può avere nel mercato dell’editoria e sul giornalismo. Sfortunatamente i rischi ci sono particolarmente noti, vista l’enorme diffusione di immagini o video deepfake e l’uso massiccio di chatbot per scrivere articoli e libri. Obiettivo della commissione sarà quindi individuare i limiti relativi ai diversi ambiti di applicazione possibile, ma anche individuare le potenzialità di sviluppo del settore.

La nomina di Amato ha però fatto sorgere il dubbio che a questo processo possa mancare una visione adatta al contesto e al tempo in cui ci troviamo e una scarsa conoscenza del mondo dell’innovazione. Sul piano politico, invece, la mossa di Barachini ha creato tensioni all’interno della coalizione di destra tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è infatti lamentata di essere stata all’oscuro di questa scelta e del fatto che sia ricaduta su un uomo legato alla sinistra, come riporta Avvenire.

Riproduzione Wired

GIULIANO AMATO PRESIEDE UN COMITATO SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED EDITORIA

Lascia un commento