Formato un protocollo di intesa tra le due regioni e un accordo tra gli enti di supercalcolo Cineca e Crim per affrontare assieme la sfida climatica e competitiva

«Firmiamo continuamente accordi di partenariato, abbiamo 37 uffici di rappresentanza in 20 Paesi del mondo che lavorano a costruire alleanze, ma questo protocollo di intesa che firmiamo con l’Emilia-Romagna è un unicum, perché pur essendo multisettoriale è concentrato sull’economia della conoscenza, sull’intelligenza artificiale e sulle nuove tecnologie e ci permetterà di stringere le collaborazioni anche tra le nostre università e centri di ricerca». Con queste parole Martine Biron, ministra delle Relazioni internazionali del Québec, ha suggellato la firma posta insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, su una intesa che affonda le radici nelle affinità economiche, scientifiche ed educative tra la provincia orientale del Canada e la via Emilia con l’obiettivo di strutturare sinergie che favoriscano innovazione e crescita non solo economica ma anche sociale nei rispettivi territori.
Una intesa che fa il paio con il Memorandum of undestanding firmato a distanza di poche ore tra il Tecnopolo di Bologna – che tra il Cineca e il suo supercomputer pre-exascale Leonardo, il data center europeo per le previsioni meteo, i centri di ricerca Enea e Infn è diventato il cuore della data valley italiana – e il Crim, l’Istituto di ricerca informatica di Montreal, centro di ricerca applicata che fornisce competenze all’avanguardia nell’AI e nelle tecnologie dell’informazione. Per sfruttare il supercalcolo e l’Ai nella lettura dei dati climatici e ambientali e sviluppare portali e strumenti che facilitino i policy maker.

Accordo quinquennale

«Oggi firmiamo un nuovo, importantissimo accordo di dimensioni internazionali con una regione, il Québec, che per dimensioni, economia e dinamismo può essere assimilata a uno Stato. Il Quebec è la locomotiva del Canada – sottolinea il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – e ha molto in comune con la nostra regione: una forte presenza manifatturiera, la vocazione all’export, la propensione a innovazione e ricerca e alti investimenti nell’educazione e nel welfare che sono i pilastri della coesione sociale». L’accordo tra le due comunità avrà una durata quinquennale e prevede sostegno reciproco e strategico a iniziative nel settore della scienza, dello sviluppo industriale, dell’agroalimentare e dell’istruzione, attraverso lo scambio di conoscenze e di esperienze, in particolare per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione digitale.

Rafforzata anche l’alleanza agroalimentare

L’intesa era stata annunciata lo scorso novembre a Montreal, in occasione della quinta edizione del Business Forum Italia-Canada sull’intelligenza artificiale, organizzato dalla Camera di commercio italiana in Canada con la Regione e Art-ER, l’agenzia di viale Aldo Moro per l’attrattività territoriale. L’ecosistema del Québec è infatti all’avanguardia mondiale nel campo dell’AI con centri d’eccellenza come Mila, Ivado, Scale AI. Oltre ad essere un’area di interesse strategico per la promozione e l’internazionalizzazione delle produzioni agroalimentari, che l’Emilia-Romagna sta esplorando attraverso progetti enogastronomici e di educazione alimentare e che ha portato alla sigla di un ulteriore protocollo di collaborazione – sempre in occasione della visita della delegazione del Québec in regione che si conclude oggi – tra Alma, la Scuola di cucina internazionale di Colorno (Parma) e l’Ithq, Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec.

Il rilancio economico del Québec

«Alle spalle di questo partenariato con l’Emilia-Romagna ci sono 60 anni di collaborazione e fattori che ci accomunano come lo spirito imprenditoriale, la vocazione ai mercati internazionali e i valori culturali. Ora gettiamo le basi per i prossimi 60 anni di attività assieme, con nuove priorità legate all’economia della conoscenza, all’economia verde, all’energia sostenibile e alle smart cities, sfruttando l’AI e i dati», aggiunge la ministra Biron, che in Québec ha deleghe anche a Francofonia e Condizione femminile. Anche il Québec, come tutto il Canada e tutta Europa, ha rallentato la sua corsa, attanagliato dall’inflazione e dal rialzo dei tassi di interesse, ma al di là della frenata congiunturale porta con sé la vivacità e le aspettative di un territorio che nell’ultimo ventennio ha messo a segno una crescita record del Pil (superiore al 40%) e sta rubando a Toronto la fama di provincia a maggior produttività del Canada. Ha una popolazione di 8,7 milioni di abitanti in costante crescita (l’85% parla francese), un tasso di disoccupazione al 4,3%, un Pil pro capite di 43mila euro e una forte apertura internazionale: il Québec è il primo esportatore al mondo di alluminio grezzo, di simulatori di volo, di sciroppo d’acero e mirtilli rossi, terzo esportatore di aeromobili, elicotteri e altri veicoli aerospaziali e quarto di truciolati in legno. Oltre a essere leader mondiale nella produzione ed esportazione di energia pulita idroelettrica. La manifattura rappresenta circa il 13% dell’economia con oltre 13.500 imprese e specializzazioni nei settori del futuro (energie rinnovabili e biofuels, chimica verde, e-mobility). Il porto container garantisce trasporti in Europa in dieci giorni e la logistica via terra ne fa una comoda porta di accesso al mercato statunitense. A farne un ecosistema ad altissima attrattività sono anche il tasso di scolarizzazione elevato, la sanità pubblica universale, una forte equità sociale e una spesa in R&S da record (la strategia di ricerca pubblica ha messo in pista oltre 5 miliardi di euro di investimenti tra il 2022 e il 2027).

Fonte: Il Sole24 Ore di di Ilaria Vesentini del 27 febbraio 2024

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