“L’economia italiana, nonostante i suoi problemi strutturali ha mostrato il suo potenziale emergendo dalla pandemia Covid con una ripresa eccezionalmente forte” ma “la globalizzazione sta ora facendo retromarcia, l’unione monetaria è ancora incompleta e l’Italia potrebbe facilmente tornare a cadere nella trappola della bassa crescita”. Queste le parole del governatore della banca d’Italia Fabio Panetta nel discorso al simposio in onore del suo predecessore Ignazio Visco dove ricorda come questi elementi negativi – che si affiancano ai successi come il lancio dell’Euro – siano molto a cuore a Visco. “Posso assicurare – ha detto Panetta – che la Banca d’Italia continuerà a lavorarci sopra con la stessa passione e rigore che Visco ha tenuto quando era governatore”.
Al centro del discorso introduttivo del governatore, la carriera di Ignazio Visco in Banca d’Italia e nelle istituzioni internazionali in un periodo costellato da crisi, nuove sfide e risposte inedite. Panetta ha elogiato Visco, seduto in prima fila, di fronte alla platea riunita nella sede di Via Nazionale, composta da colleghi attuali e passati dell’istituto centrale, banchieri e accademici provenienti dall’estero. Nel discorso ha ricordato gli studi sotto Federico Caffè, proseguiti poi negli Stati Uniti fino all’approdo in Banca d’Italia dove affrontò numerosi eventi come la crisi valutaria del 1992 e poi, con responsabilità crescenti, quella finanziaria e del debito sovrano del 2007 e 2011.
“Ignazio e io abbiamo lavorato assieme strettamente durante questo periodo. La crisi ci ha forzato a parlare di più di spread, Npl e deficit rispetto alla produttività. E gli eventi sono andati veloci. Era un periodo dove si doveva agire non fare ipotesi. Nonostante questo – ha concluso Panetta – o forse per questo i nostri rapporti sono stati calmi, stimolanti e produttivi”.
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