Oltre la pandemia, l’Europa continua a scegliere l’e-commerce. Quando si tratta di fare acquisti, l’online non mostra segni di arresto. L’azienda BigCommerce spiega come queste realtà si adattano e si evolvono per migliorare l’esperienza dei consumatori, raccogliendo allo stesso tempo importanti introiti.
Alla base di questa crescita ci sono molti fattori, a partire dai lockdown che hanno chiuso gran parte dei punti vendita fisici. La conseguenza è nota: i clienti hanno acquistato online beni di prima necessità, per poi passare allo step successivo che preclude tutte le altre categorie di vendita.
Anni di crescita
Gli acquirenti hanno così iniziato a godere della libertà di svolgere tutte queste operazioni con un clic, non solo tramite computer, ma sempre più anche grazie ad app per i cellulari. Questa nuova modalità di acquisti, denominata mcommerce, rappresenterà il 43,4% delle vendite totali al dettaglio a fine del 2023.
Le previsioni per il ramo sono ottime: vedono le vendite globali in ascesa dai 5.200 miliardi di dollari del 2021 a 8.100 miliardi (al dettaglio) entro il 2026. A livello europeo questo dato ha un trend sempre più positivo: le vendite al dettaglio di e-commerce in Europa hanno infatti raggiunto i 328,91 miliardi di sterline nel 2022 (circa 382 miliardi di euro al cambio attuale), con un aumento del 116% rispetto al 2015. Ancora più nello specifico, il Regno Unito è in testa tra i paesi europei, con una quota pari al 26,5% nel 2022, seguito dalla Germania con il 19,6%, sempre nello stesso anno.
In considerazione di questi dati, l’esperienza del cliente deve essere potenziata. Da alcuni studi è emersa la mancanza di connessione del marchio tra gli acquirenti e le aziende di e-commerce, che devono perciò trovare modi per creare fedeltà, garantendo che la visita dell’acquirente al sito web avvenga senza interruzioni. Sono importanti anche i momenti ‘wow’ in cui il cliente accede alla sua app per, ad esempio, poter vincere prodotti limitati.
L’attività di BigCommerce
Trovare la tecnologia giusta è senza dubbio la chiave del successo. A questo lavora BigCommerce, la piattaforma e-commerce open Saas (software-as-a-service) che, attraverso funzionalità avanzate e flessibilità, permette ai clienti di creare e innovare dei loro negozi digitali: dalla creazione della vetrina online a una gestione del catalogo digitale, dall’hosting al checkout e molto altro.
Secondo BigCommerce, un punto da non sottovalutare è l’espansione in nuovi mercati con una visione univoca: sempre più aziende stanno infatti cercando di adottare un approccio omnicanale, integrando le esperienze di vendita al dettaglio online e fisiche, non considerandole come canali separati e concorrenti. Questa filosofia ha registrato nel 69% delle aziende un aumento delle vendite e dei ricavi.
Al centro di tutto il processo c’è sempre il consumatore. È perciò fondamentale personalizzare l’esperienza dell’utente, rendendola unica. Si tratta di un passo che può fare la differenza, fidelizzando il cliente. Sempre in merito al processo di personalizzazione, emerge il gruppo di elettronica statunitense Best Buy, con un’app pronta ad attivarsi quando l’acquirente entra in un negozio, riconoscendolo.
L’headless e-commerce
Parlando di omnicanalità e personalizzazione non si può non citare l’headless e-commerce, cioè la possibilità per un negozio online di rompere con la struttura web tradizionale (più rigida), consentendo quindi alle aziende di costruire in modo personalizzato, con opzioni su misura, un’esperienza superiore per il cliente.
“L’headless e-commerce non è altro che la suddivisione del frontend di un sito web (cioè la parte che il pubblico vede quando fa clic, naviga e – si spera – acquista) e il backend, ovvero i sistemi che aiutano a gestire le operazioni”, spiega Mark Adams, vicepresidente senior e direttore per l’Emea di BigCommerce.
L’e-commerce può offrire anche servizi ai clienti b2c e b2b, per migliorare l’offerta del digitale. BigCommerce aiuta decine di migliaia di imprese in 150 nazioni, offrendo servizi a queste società, produttori e grossisti al dettaglio.
Affidandosi all’headless e-commerce, le realtà b2b possono eliminare la dipendenza da un singolo canale con capacità limitate, sperimentando un’implementazione rapida e facile con modifiche strategiche, che possono offrire esperienze senza soluzione di continuità, pertinenti e personalizzate, attraverso canali e punti di contatto, senza compromettere le prestazioni.
Fonte: Forbes, Matteo Calzaretta, 09/08/2023, https://forbes.it/2023/08/09/bigcommerce-spiega-evoluzione-vendita-online/