Hanno tirato su di tutto dal fondo dei canali. Due monopattini, un paio di eliche di imbarcazione, un cellulare ultimo modello, grondaie, griglie e tubi da impalcature. Persino un bidet. E tanti, tanti pneumatici che qualcuno potrebbe anche pensare: “Ma che ci fanno le imbarcazioni di Venezia con i copertoni d’auto?”. La risposta è che i pneumatici, in laguna, vengono usati al posto dei più costosi parabordi. Cosa non vietata ma che presenta il rischio di perderli in mare dove, al contrario dei parabordi in plastica, affondano subito. Il risultato è che buona parte dei 9 quintali di rifiuti recuperati dai subacquei nella loro ultima immersione erano proprio costituiti da pneumatici.
Ma la vera sorpresa è che questi subacquei pulitori di canali che periodicamente, dal 2019 ad oggi, sia in estate che in inverno, si immergono nei canali di Venezia per raccogliere gli oggetti inavvertitamente persi in acqua da incauti passanti o, nel caso peggiore (ma purtroppo più frequente), volontariamente gettati da mani incivili, sono tutti gondolieri!
Da vogare sopra i canali ad immergercisi dentro, il passo non deve essere stato breve. Racconta il “pope” Stefano Vio: “L’idea mi è venuta quando con degli amici, nel Mar Rosso, abbiamo fatto un’immersione per vedere un relitto e abbiamo trovato all’interno una stanza piena di stivali di gomma intatti. Così ho pensato: ma se sono intatti dopo 70 anni, quanto tempo ci vorrà per smaltire gli pneumatici abbandonati in laguna?”. Al rientro a Venezia ha cominciato a sviluppare l’idea, con il compagno di mille immersioni Alessandro Zuffi, istruttore federale, e assieme hanno creato una associazione di “gondolieri subacquei” con l’obiettivo principale di pulire i canali della città. Come logo, hanno scelto il Leone Marciano con una maschera da sub.
Il nome scelto per l’associazione è stata “Divisione Artiglio” per una sorta di gemellaggio ideale tra Venezia e Viareggio e ricordare le gesta dei palombari viareggini dell’Artiglio. Attorno ai due capiscuola, si è radunato subito un gruppo formato da una dozzina di gondolieri, tutti con brevetto subacqueo ottenuto per lo più seguendo i corsi del Club Subacqueo San Marco, storico sodalizio veneziano, federato alla didattica Fipsas, con più di 50 anni di attività alle spalle.
Ottenere la collaborazione del Comune di Venezia e della Veritas, la locale azienda di smaltimento rifiuti, non è stato difficile. In fondo, i gondolieri si offrivano di svolgere gratuitamente un compito che dovrebbe essere di loro competenza, come mantenere i canali puliti. Già nel 2019 i sub gondolieri hanno svolto la loro prima pulizia sommersa, e da allora non si sono più fermati, contribuendo in maniera significativa alla pulizia delle vie d’acqua della città. Ad ogni immersione, infatti, stabiliscono un nuovo record di materiale recuperato e finora si sono immersi in 22 canali liberandoli complessivamente di 15.700 chili di rifiuti.
Certo, per Vio & C. si tratta di una bella differenza rispetto alle immersioni in mar Rosso dove la visibilità si misura in metri e non in millimetri come nei nostri canali! Ma rimane comunque la soddisfazione di contribuire a mantenere pulita la città e anche quella di immergersi in siti storici, come ai piedi del ponte di Rialto o in Bacino San Marco, dove senza speciali autorizzazioni non è possibile scendere in acqua.
“Spendiamo il nostro tempo libero per amore della nostra città – dicono- e per sperare in altri mille anni di storia”.
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