Cina da record, con un Pil che racconta una storia diversa dall’andamento della bilancia commerciale: +5,3% il Pil del primo trimestre, batte tutte le attese. Tantopiù che l’obiettivo da raggiungere nell’anno è del 5% circa. Le borse di Shanghai e Shenzhen però ampliano le perdite e si capisce il perchè, a marzo la bilancia commerciale ha appena incassato una perdita pari al 7,5%. In ogni caso il Pil cinese supera il 4,8-5% atteso dagli analisti: secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, il rialzo su base congiunturale è dell’1,6% contro l’1,4% stimato alla vigilia.

La reazione delle borse

Le borse cinesi ampliano le perdite anche davanti a un Pil particolarmente performante: l’indice Composite di Shanghai cede lo 0,88% a 3.030,58 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 2,65% crollando a quota 1.657,63. Il che contrasta con un dato reale, quello dell’import export appena diffuso dall’Amministrazione generale delle dogane cinesi espresso in dollari. Nei primi tre mesi del 2024 il commercio internazionale della Cina con il resto del mondo ha mostrato un aumento delle esportazioni (1,5 per cento), delle importazioni (1,5 per cento) %) e il commercio aggregato (1,5%). Tuttavia, nel solo mese di marzo, le esportazioni cinesi sono diminuite del 7,5% rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono diminuite dell’1,9% e il commercio totale è sceso del 5,1%.

Anche le esportazioni nel primo trimestre sono state più deboli in termini di dollari, ma questo sarebbe da imputare ai volumi che hanno continuato ad espandersi perchè i produttori hanno conquistato una maggiore quota di mercato globale.

Mercati più ampi

Il prodotto interno lordo della Cina è aumentato del 5,3% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente, ma è vera ripresa?

Il forte tasso di crescita del primo trimestre ha superato il sondaggio degli analisti di Reuters che prevedeva il 4,6% e un’espansione del 5,2% per l’intero anno nel 2023, ma ha fatto seguito a dati economici contrastanti nelle ultime settimane. La produzione industriale è aumentata del 6,1% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi alla produzione industriale sono scesi del 2,7% poiché le pressioni deflazionistiche hanno continuato a pesare sul settore manifatturiero.

Gli investimenti in immobilizzazioni sono cresciuti del 4,5% rispetto all’anno precedente nel trimestre, sostenuti da un aumento del 9,9% degli investimenti manifatturieri, controbilanciato da un calo del 9,5% degli investimenti immobiliari.

Le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,7% nel trimestre, in calo rispetto al 5,5% del periodo gennaio-febbraio.

Fintanto che le esportazioni non rallenteranno o il mattone non peggiorerà ulteriormente il quadro non sarà chiaro.

I tagli delle agenzie

Quest’anno Pechino ha fissato un obiettivo di crescita del Pil pari al 5%, lo stesso dell’anno scorso e il livello più basso degli ultimi decenni. Ma l’inflazione è scesa al di sotto delle previsioni a marzo, indicando la persistenza di pressioni deflazionistiche nonostante gli sforzi dei politici per stimolare la domanda interna e compensare la crisi del settore immobiliare. Dal 2021, l’ economia cinese è alle prese con un’ondata di default degli sviluppatori immobiliari che hanno congelato l’attività edilizia e pesato sulla fiducia nel mercato, spingendo al ribasso le vendite di case.Il settore immobiliare ha mostrato scarsi segnali di ripresa nel primo trimestre, con gli investimenti immobiliari residenziali in calo del 10,5% su base annua, i nuovi progetti edilizi in calo del 27,8% per area di costruzione e il completamento degli alloggi in calo del 20,7% per area di costruzione.

Lunedì la Banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento a medio termine al 2,5%.La scorsa settimana l’agenzia di rating Fitch (è la seconda agenzia di rating a farlo) ha declassato le sue prospettive sulla Cina da “neutrale” a “negativo”, citando la “crescita dipendente dal settore immobiliare” come fonte di maggiore incertezza. Il ministero delle Finanze cinese, in risposta, ha affermato che l’agenzia “non è riuscita ad anticipare in modo efficace il ruolo positivo delle politiche fiscali nel promuovere la crescita economica”.

Fonte: ilsole24ore.com, di Rita Fatiguso, 16 aprile 2024, https://www.ilsole24ore.com/art/cina-grande-balzo-avanti-pil-primo-trimestre-ma-commercio-va-picco-AF7qkYYD?refresh_ce

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