La capacità dell’AI di creare trame e storie incredibili è perfetta per titoli come Dungeons & Dragons, tanto che ora si parla di Robot Dungeon Master.

I giochi si aggiungono alla lista di attività in fase di aggiornamento per mezzo dell’intelligenza artificiale. Sono in particolare i giochi di ruolo come il mitico Dungeons & Dragons ad attraversare una fase di transizione che sta modificano il gameplay. L’utilizzo dell’AI per plasmare le trame e le decisioni dei giocatori promette esperienze di gioco ancora più personalizzate, coinvolgenti e interattive. Dopo che negli ultimi anni questo tipo di hobby ha fatto segnare un incremento del giro d’affari e del numero dei partecipanti, l’ingresso della tecnologia generativa rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’evoluzione dei giochi da tavolo.

Il rinascimento dei giochi

Si stima che le dimensioni del mercato globale dei giochi da tavolo – che comprende anche giochi con carte come Magic: The Gathering – aumenteranno di 3 miliardi di dollari dal 2023 al 2026. Il successo è evidente anche grazie alle numerose versioni recenti di giochi classici come Monopoli, Scarabeo e Cluedo; inoltre, gli accordi di licenza tra le aziende e i più famosi franchise cinematografici e televisivi hanno portato allo sviluppo di prodotti ispirati a film e serie tv di successo. Nel campo dei giochi di ruolo, invece, uno dei prodotti più famosi resta Dungeons & Dragons: si tratta di un gioco di ruolo fantasy che coinvolge i giocatori nell’esplorazione di mondi immaginari e avventure epiche. Creato negli anni ’70, è diventato uno dei giochi più popolari al mondo. I giocatori assumono il ruolo di personaggi fantastici, come guerrieri, maghi e ladri, e collaborano per affrontare sfide chiamate campagne nelle quali devono risolvere enigmi e sconfiggere nemici. Il gioco è guidato da un dungeon master che narra la storia e interpreta i personaggi non giocanti, mentre i giocatori prendono decisioni e lanciano dadi per determinare gli esiti delle loro azioni. Il ruolo del master è ideale per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa al fine di creare trame nuove e coinvolgenti.

Ho provato l’AI per D&D, e sono rimasto stupito dalle possibilità che offre” spiega Matteo Mastro, content creator e youtuber autore del canale tematico Dungeon Mastro. Uno strumento come ChatGPT, infatti, può creare storie, generare enigmi, produrre immagini di personaggi e mappe, nonché dare consigli sulla gestione del gioco (anche a livello di meccaniche). Certo, i risultati possono essere più o meno soddisfacenti: ad esempio le immagini generate sono veramente pronte all’uso, mentre per tutto ciò che riguarda le meccaniche di gioco Mastro spiega di preferire ancora di avere il pieno controllo dato che una virgola in più o in meno può fare la differenza.

Come usare l’AI per le campagne dei giochi

Come per gli altri utilizzi degli strumenti generativi con AI, il consiglio è quello di usarla al pieno delle sue potenzialità, ossia dialogandoci. “Il punto forte dell’ AI è che non siamo costretti a fare la domanda di generazione e ad accontentarci della prima risposta data, come se stessimo semplicemente digitando su un motore di ricerca. Una volta ricevuta la risposta possiamo chiedere di espandere alcuni aspetti e di toglierne altri fino a che non otteniamo il risultato migliore per noi”, aggiunte il creator. I giocatori di D&D hanno appreso come utilizzare l’intelligenza artificiale generativa per l’intera sessione di gioco, utilizzando ChatGPT per creare la storia, i personaggi e persino gli enigmi da risolvere, mentre si avvalgono anche di DALL-E e Midjourney per creare illustrazioni dei loro personaggi. In questo modo l’AI diventa una persona con cui si scambiano idee per dare il via a una campagna o a un personaggio.

Come detto in precedenza l’AI è uno strumento che può certamente aiutare, ma è appunto uno strumento. C’è bisogno di un umano dietro per usarla al meglio e soprattutto ha ancora i suoi limiti. Certo, può fornire l’idea per una campagna, ma spetta poi al master perfezionare quest’idea per la specifica situazione in cui verrà giocata. Oppure possiamo usarla per espandere qualcosa che abbiamo già in mente e che già sappiamo essere adatto al nostro tavolo”, conclude Mastro. Insomma, come per gli altri settori in cui viene utilizzata, la tecnologia generativa può facilitare il compito degli utenti e far risparmiare tempo, ma resta sempre uno strumento che da solo non può sostituire la creatività umana. Soprattutto quando si tratta di produrre trame avvincenti che comprendono maghi, guerrieri e animali fantastici.

Riproduzione da https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-giochi-di-ruolo/


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