Al 2030 si potrebbero perdere fino a 47mila posti di lavoro
In Italia le vendite di auto rimarranno per i prossimi anni attorno ai livelli del 2023, pari a circa 1,8 milioni di veicoli a fronte di una produzione di circa 900mila unità. E’ quanto emerge dall’aggiornamento del Global Automotive Outlook di AlixPartners, presentato oggi a Milano che sottolinea il contesto competitivo complesso caratterizzato da un tema di costi e sovracapacità produttiva su componenti e veicoli Ice.Fra i temi approfonditi da AlixPartners e condivisi al Tavolo automotive del Mimit di cui la società di consulenza fa parte, c’è quella della componentistica.
Con il passaggio all’elettrico serviranno un terzo circa dei componenti rispetto a una vettura termica. Già oggi circa il 30% delle aziende della filiera, spiega AlixPartners, si trova in una fase di stress finanziario e potrebbe non avere le risorse per affrontare la transizione.Secondo AlixPartners il fatturato al 2030 delle componentistica Ice potrebbe dimezzarsi passando da 14 miliardi del 2023 a 7 miliardi per un totale, incluso le componenti per l’elettrico, di 51 miliardi di euro (58 mld nel 2023).Sul fronte occupazionale invece su un totale di 135mila addetti “core”, della componentistica, secondo AlixPartners nel caso la produzione rimanga stabile a circa 900mila unità, le previsioni sono di una perdita di circa 40mila posti di lavoro che diventano 47mila con una produzione in calo a 700mila unità.
Nel caso invece di una aumento a 1,1 milioni si perderebbero 30mila posti di lavoro. “E questo escludendo ulteriori impatti sulla forza lavoro dei costruttori e delle altre filiere dipendenti da quella automobilistica”, spiega Fabrizio Mercurio, Director Automotive di AlixPartners.Quanto al tavolo automotive coordinato dal Mimit “i lavori si sono svolti tra dicembre 2023 e marzo 2024 e hanno espresso una proposta di Protocollo d’Intesa di respiro pluriennale con una lista di 20 interventi che coinvolgono istituzioni pubbliche e operatori privati, il tutto condensato in un piano organico finalizzato all’aumento di competitività del sistema-Paese e alla salvaguardia del settore in questa difficile transizione”, afferma Dario Duse Emea co-leader dell’Automotive & Industrial team e Country Leader Italia di AlixPartners.Le tematiche affrontate sono state ad esempio gli incentivi alla domanda, da legare all’impronta ecologica della produzione, o l’accessibilità a fonti di finanziamento per il set-up di nuovi siti produttivi.
Sul fronte degli operatori privati, sono citati possibili accordi tra operatori di filiera (come gruppi di acquisto per l’energia) o la definizione di progetti di riconversione guidati da aziende “capi-filiera”, con impatto positivo anche sul relativo ecosistema di sotto-fornitori.
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