Secondo Luca Manuelli dell’Osservatorio Gailih (Generative Artificial Intelligence Learning and Innovation Hub) il mercato dell’IA in Italia supererà gli 800 mld entro il 2030. E la Liguria sta cercando di cogliere questa occasione. Il sistema di tracciamento container di MyWay. Il punto di Flavio Tonelli su Sistema Zero, il nuovo l’approccio all’interazione uomo macchina. Lo Ship Management System di Fincantieri per ottimizzare le operazioni navali. L’IA per la manutenzione predittiva di Nextech. I droni per il controllo delle saldature delle navi. L’AI Factory e l’Hydrodynamic Digital Twin per la sostenibilità di Rina. Il Marine Rule Copilot e il Tender Copilot per semplificare i processi di ufficio. Se ne è parlato in occasione dell’evento “Formare il futuro” organizzato dall’Osservatorio
L’intelligenza artificiale è il vento di cambiamento che spinge la Blue Economy verso nuove rotte di innovazione e sostenibilità. Questa economia del mare, che abbraccia comparti come logistica portuale, cantieristica, pesca e produzione di energia marina, mira a unire crescita economica e rispetto per l’ambiente attraverso l’uso responsabile delle risorse. Ecco: grazie all’IA, la Blue Economy può ridefinire il proprio orizzonte. Dall’ottimizzazione delle rotte navali alla manutenzione predittiva, passando per una gestione più intelligente dell’energia. Questo passaggio tocca l’Italia e la Liguria in particolare, data l’importanza della Blue Economy per il territorio regionale: coinvolge il 40% delle famiglie liguri. Per il direttore dell’Osservatorio Gailih sull’IA Luca Manuelli infatti, «la Liguria deve cogliere questa occasione per coniugare innovazione e sostenibilità, applicando l’IA a un settore-chiave».
E non si tratta di qualcosa di futuristico. Ad esempio, Fincantieri, leader globale nella cantieristica, sta implementando soluzioni basate sull’IA per rendere più efficienti i processi operativi e ridurre l’impatto ambientale. Con il Ship Management System, l’azienda sfrutta sensori IoT e algoritmi avanzati per monitorare le operazioni in tempo reale, ottimizzando consumi e manutenzione. Parallelamente, Rina – un gruppo multinazionale italiano con sede a Genova, specializzato in servizi di classificazione navale, certificazione, ispezione e consulenza ingegneristica – intende impattare il settore marittimo con l’introduzione del Hydrodynamic Digital Twin, una tecnologia che analizza le performance propulsive delle navi per ridurre consumi e migliorare la sostenibilità. Con l’IA come alleato strategico, la Blue Economy non solo si rinnova, ma si posiziona come un modello globale di come tecnologia e sostenibilità possano viaggiare nella stessa direzione.
Un ruolo di rilievo in questo passaggio può essere ricoperto dal citato Osservatorio Gailih, “Generative Artificial Intelligence Learning and Innovation Hub”, promosso da Unimarconi, la prima università digitale italiana e attivato il 5 febbraio 2024. L’obiettivo dell’Osservatorio è di giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’applicazione dell’IA in Italia, con un focus su un’analisi dettagliata delle implicazioni scientifiche, economiche, etiche, normative e formative di questa tecnologia rivoluzionaria.
L’articolo prende spunto dall’evento “Formare il futuro”, organizzato dall’Osservatorio qualche giorno fa all’auditorium di Confindustria Genova e denominato “AI, Blue Economy e Basilicon Valley: innovazione, formazione e sostenibilità per il futuro della Liguria”.
Come l’IA può impattare sulla blue economy, e in particolare quella della Liguria
er Luca Manuelli «il mercato globale dell’AI supererà gli 800 miliardi di euro entro il 2030. La Liguria deve cogliere questa occasione per coniugare innovazione e sostenibilità, applicando l’IA ai settori chiave come la Blue Economy». L’intelligenza artificiale può ottimizzare la logistica portuale, migliorare la progettazione navale e favorire una gestione responsabile delle risorse marine, contribuendo a un’economia più efficiente e rispettosa dell’ambiente.
Per il presidente della Regione Liguria Marco Bucci «applicare l’alta tecnologia ai settori chiave come la Blue Economy è essenziale per mantenere la competitività della regione a livello europeo». Questo settore può essere il pilastro di una trasformazione economica che unisca tradizione e innovazione. La Liguria, con infrastrutture avanzate come la Sturla Landing Station e competenze nei poli di Genova e La Spezia, ha i requisiti per diventare un laboratorio d’innovazione. La Liguria, con il suo patrimonio di competenze, può diventare un punto di riferimento internazionale per le tecnologie marine e sottomarine, applicando l’IA anche nei processi di sostenibilità e nella transizione energetica. Infatti, per il direttore dell’Istituto Italiano della Tecnologia Giorgio Metta «l’IA accelera la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, dal design di nuovi materiali alla creazione di farmaci, e può guidare la sostenibilità economica e ambientale».
Parallelamente, una governance efficace è fondamentale per integrare l’IA nel tessuto economico e sociale. Per il senatore e vicepresidente Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, innovazione tecnologica del Senato Lorenzo Basso «un’autorità unica per l’intelligenza artificiale potrebbe semplificare la gestione e promuovere regole chiare che incentivino innovazione e sostenibilità». E La formazione gioca un ruolo cruciale: colmare il divario di competenze è necessario per preparare la forza lavoro alle sfide del futuro.
Infine, si deve realizzare una collaborazione tra imprese grandi e piccole. Per il vicepresidente di Confindustria Genova Fabrizio Ferrari «le filiere industriali sono cruciali per permettere alle piccole aziende di crescere e innovare, sfruttando il supporto tecnologico e strategico delle grandi realtà». Questo modello di sinergia può trasformare la Blue Economy in un esempio virtuoso di Industria 5.0, dove uomo, sostenibilità e tecnologia convivono in armonia. Con l’IA come motore di crescita e il mare come risorsa strategica, la Liguria può davvero ambire a diventare la “BaSilicon Valley” italiana, un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.
Innovazione, intelligenza artificiale e visione strategica: il futuro dell’Italia digitale
L’Osservatorio Gailih: una visione strategica per l’IA in Italia
Si diceva dell’Osservatorio Gailih. Rappresenta un punto di convergenza per università, aziende e startup, e ha elencato i suoi obiettivi: sviluppare competenze, esplorare l’etica nell’IA e regolamentare il settore per garantirne uno sviluppo responsabile. Un documento strategico, condiviso con stakeholder e istituzioni, delinea le opportunità e i rischi dell’AI generativa, tra cui la trasformazione del lavoro e le implicazioni etiche e sociali. Per Arturo Lavalle, direttore dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi: «è cruciale affrontare il legame tra intelligenza artificiale e sostenibilità sociale, ambientale ed energetica». Inoltre, l’Osservatorio mira a promuovere competenze digitali sia nell’impresa che nell’educazione, adattando i modelli scolastici e universitari alle sfide del futuro.
MyWay: una start-up innovativa che rende intelligenti gli oggetti tradizionali
MyWay è la prima start-up italiana ad aver aderito all’Osservatorio, Per Valter Ballestro, cofondatore di MyWay «dal 2021 la start-up ha investito in tecnologie che rendono gli oggetti tradizionali intelligenti, come il nostro dispositivo per il tracciamento dei container». Si tratta di un device dotato di sensori avanzati che trasformano un semplice container in un “cervello” capace di comunicare dati su posizione, temperatura e sicurezza. Questa innovazione, che ha attirato l’interesse internazionale, rappresenta solo una parte della visione di MyWay, che si estende anche alla manutenzione predittiva di macchinari industriali e al monitoraggio ambientale. Per Ballestro «l’obiettivo è rendere le macchine sempre più intelligenti e utili in diversi settori».
Progetto Neptune: esplorazione sottomarina con l’intelligenza artificiale
Neptune è un progetto che combina robotica subacquea e IA per applicazioni che spaziano dall’archeologia al monitoraggio ambientale. Per il Pm e AI expert Klajdi Beqirai «si è data vita ad una piattaforma che permette di ricostruire in 4D, cioè con dati spaziali e temporali, ambienti sottomarini per studiare biodiversità e prevenire rischi ambientali». I primi test si stanno svolgendo in Sicilia, sul relitto di una nave romana, e a Portofino, per monitorare le foreste di Gorgonie, cruciali per l’ecosistema marino. La tecnologia di Neptune permette di raccogliere dati complessi e analizzarli rapidamente, offrendo un contributo innovativo alla ricerca e alla conservazione ambientale.
Per continuare a leggere l’articolo: Blue Economy: così l’IA sta trasformando il settore marittimo in Ligura. Parlano Rina e Fincantieri. Con Osservatorio UniMarconi – Industria Italiana
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