Permette di curare pazienti ad alto rischio. Anziani ad esempio, oppure persone fragili. E poi di eseguire campionamenti istologici per studiare e tipizzare tumori del pancreas, delle vie biliari, esofago, stomaco retto, ma anche pancreatiti, piuttosto che di individuare calcoli e quindi di mettere a punto le terapie migliori.
All’ospedale di Merate gli specialisti di Endoscopia hanno avviato una nuova metodologica diagnostica e terapeutica, grazie ad un nuovo strumento: si tratta di un ecoendoscopio, che, oltre alla telecamera frontale, è dotato di una sonda ecografica. Lo hanno regalato Giuseppe Crippa, 89 anni, e sua moglie Maria Rosa Lavelli, 80 anni, patron della Technoprobe, gli Steve Jobs della Brianza, che nel garage sotto casa hanno fondato un colosso internazionale della microelettronica di precisione da 400 milioni di euro di ricavi e 3 mila dipendenti in tutto il mondo. Lo strumento permette lo studio della parete dell’apparato digerente e degli organi limitrofi.
“Grazie a questa nuova metodica è possibile eseguire direttamente a Merate questo trattamento – spiega Arnaldo Amato (in foto), primario di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Asst di Lecco, cui fa capo il presidio brianzolo –. Ciò permette un accorciamento della degenza ed un minor impatto sul decorso ospedaliero”. I due mecenati il mese scorso avevano già regalato agli ortopedici del nosocomio meratese Rosa, un chirurgo ortopedico robot con intelligenza artificiale da 800mila euro a prova di errore. “Li ringrazio nuovamente per la consueta generosità rivolta agli operatori e ai pazienti del presidio meratese“, li ringrazia il direttore generale Marco Trivelli.
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