Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato un decreto che modifica le regole per certificare i requisiti per incubatori e acceleratori di Startup Innovative, in attuazione dell’articolo 30 della legge n. 193/2024 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023),
Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 gennaio e mira a rafforzare il sistema di supporto alle giovani imprese ad alto contenuto tecnologico e a favorire l’innovazione in Italia.
Nuovi criteri di certificazione per incubatori e acceleratori
Il decreto MIMIT aggiorna i requisiti minimi richiesti per la certificazione degli incubatori di start-up innovative e introduce nuove disposizioni specifiche per gli acceleratori. L’aggiornamento normativo risponde all’esigenza di rafforzare il ruolo degli incubatori e acceleratori come motori di innovazione e competitività.
- Gli incubatori sono definiti come società di capitali o cooperative, comprese le Societas Europaea, che offrono servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative.
- Gli acceleratori si distinguono per il loro focus esclusivo sulle attività di supporto e accelerazione.
Incubatori Startup Innovative: definizione e requisiti
Startup e PMI Innovative: in vigore le nuove regole 202510 Gennaio 2025Secondo l’articolo 1 del decreto MIMIT pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 gennaio, per essere riconosciute come incubatori certificati, le società di capitali italiane (incluse le cooperative e le Societas Europaea residenti in Italia) devono offrire servizi per favorire la nascita e lo sviluppo di startup innovative e soddisfare i seguenti requisiti:
- devono disporre di spazi adeguati per accogliere startup, con aree riservate per installare attrezzature per test e ricerca;
- devono possedere attrezzature idonee all’attività delle startup, come accesso a internet a banda ultralarga, sale riunioni e macchinari per prototipi o test;
- devono essere gestite da professionisti esperti in impresa e innovazione, con una struttura tecnica e manageriale stabile;
- devono intrattenere collaborazioni regolari con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari collegati al mondo delle startup;
- devono avere comprovata esperienza nel supporto e nell’accelerazione di startup innovative.
PS: rientrano nella definizione di incubatore certificato anche le società di capitali costituite in forma cooperativa e quelle che offrono servizi per la nascita e lo sviluppo di startup innovative anche in via non esclusiva.
Acceleratori Startup innovative: in via esclusiva
Investimenti in Startup Innovative: detrazione al 65% dal 1° gennaio 202519 Dicembre 2024Ai sensi del comma 2 del decreto, invece, una società può essere riconosciuta come acceleratore di startupinnovative se si dedica esclusivamente al supporto di queste nuove aziende.
Per dimostrare l’esperienza richiesta nel sostegno alle startup innovative, il decreto MIMIT specifica che le società di capitali (siano esse incubatori o acceleratori), possono fare riferimento all’esperienza maturata da rami d’azienda, soci, amministratori e unità di lavoro o collaboratori o professionisti equivalenti a tempo pieno (FTE).
Tali esperienze devono essere strettamente connesse alla consulenza e al supporto di startup innovative e caratterizzate da competenze specifiche.
Punteggio e iscrizione al Registro Imprese
Così come gli incubatori, devono infine risultare iscritti alla sezione speciale del Registro delle imprese, come stabilito dall’articolo 25, comma 8, del decreto legge n. 179/2012.
Gli incubatori e acceleratori devono presentare una dichiarazione autocertificata per l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese, utilizzando un modulo elettronico disponibile sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Per ottenere la certificazione, le strutture devono raggiungere un punteggio minimo stabilito nelle tabelle A e B allegate al decreto, che prevedono parametri legati a:
- spazi e infrastrutture tecnologiche,
- esperienza e competenze del personale,
- contratti attivi con centri di ricerca, università e partner industriali,
- performance delle start-up incubate o accelerate, in termini di occupazione, produzione e raccolta di capitale.
L’obiettivo è favorire la nascita di start-up innovative, aumentare la collaborazione tra imprese, università e investitori e sostenere la crescita economica attraverso un ecosistema imprenditoriale più dinamico.
Monitoraggio e controlli
Le Camere di Commercio dovranno inviare al Ministero analisi periodiche sull’efficacia delle misure introdotte, con revisioni annuali dei valori minimi richiesti. Gli incubatori e acceleratori devono conservare la documentazione attestante i requisiti per cinque anni e sono soggetti a controlli per verificare la veridicità delle informazioni fornite.
In caso di dichiarazioni false, le strutture perderanno i benefici fiscali e le altre agevolazioni ottenute.
Con questo intervento, l’Italia si prepara a consolidare il proprio posizionamento nel panorama dell’innovazione europea, promuovendo una maggiore attrattività per i talenti e i capitali internazionali.
Riproduzione; PMI.it