Dal 1993 le targhe italiane delle automobili sono formate da 7 caratteri: 2 lettere, 3 cifre, 2 lettere. Partendo dalla prima combinazione AA 000 AA, la forma della targa varia partendo dalle tre cifre centrali che crescono da 000 a 999 per proseguire con le ultime due lettere e terminare con le prime due. Ad oggi, siamo arrivati alle targhe GT *** **.

Abbiamo tutti presente come sono fatte le targhe italiane delle automobili civili: una sfilza di cifre e lettere che varia da macchina a macchina. Ma quanti caratteri sono? Sono casuali, o hanno un ordine preciso?
Nel corso della storia le targhe sono cambiate diverse volte. Prima del 1993, le prime due lettere della targa riportavano la provincia dove era stata immatricolata l’automobile. Dal ’93 in poi questa cosa è stata rimossa, diventando opzionale se attaccare un adesivo con la provincia o meno. Da allora le targhe funzionano con 2 lettere, 3 cifre e 2 lettere in ordine seriale (quindi 7 caratteri in totale). L’ordine progressivo delle targhe comincia dalle tre cifre centrali per proseguire con le due lettere a destra e terminare con le prime due lettere a sinistra. Si comincia dalla targa AA 000 AA.

Dalle prime due lettere di una targa, si può più o meno capire in che mese e anno sia stata immatricolata. A oggi siamo arrivati circa a GT *** **.

Dalle prime due lettere di una targa, si può più o meno capire in che mese e anno sia stata immatricolata. A oggi siamo arrivati circa a GT *** **.

Come funzionano e vengono ordinate le targhe delle auto
Le combinazioni partono dalla prima lettera dell’alfabeto A e dalla prima cifra 0 – AA 000 AA – fino ad arrivare all’ultima combinazione possibile ZZ 999 ZZ.
Ma come proseguono? Partendo dalle tre cifre centrali, si inizia a farle aumentare di valore mantenendo fisse le lettere:
AA 000 AA, AA 001 AA, …, AA 999 AA

A questo punto, inizia a crescere la prima lettera da destra, continuando a far variare le cifre nel centro da 000 a 999 fino a esaurire le combinazioni:

AA *** AB, …, AA *** AC, …, AA *** AZ

Continuando la stessa logica, iniziamo a far crescere la seconda lettera da destra, continuando a far variare le cifre nel centro e la prima lettera, e così via fino alle due lettere a sinistra delle cifre, continuando a far crescere i caratteri precedenti:

AA *** B*, …, AA ** C, …, AA *** Z*
AB *** **, …, AC *** **, …, AZ *** **
B* *** *, …, C *** *, …, Z *** **


Quante sono le combinazioni dei numeri di targa
L’attuale composizione a 7 caratteri è stata introdotta nel 1993, proprio per far aumentare il numero di combinazioni possibili.
Ognuna delle 4 posizioni destinate alle lettere può avere 22 valori diversi, cioè le lettere dell’alfabeto dalla A alla Z a esclusione di I, O, Q e U dato che possono facilmente essere confuse con altri caratteri.
I caratteri numerici possono invece avere 1000 combinazioni diverse: da 000 a 999.
In totale, esistono
22∗22∗22∗22∗1000 = 234.256.000
combinazioni possibili, che dovrebbero bastare per almeno 60-80 anni (a partire dal 1993).

A che targa siamo arrivati oggi: nel 2024 siamo alla GT
Con la logica che abbiamo visto sopra, piano piano dalla prima targa AA 000 AA del 1993 a oggi la prima lettera delle targhe italiane, partendo da A, ha continuato a crescere fino a passare da F a G all’inizio del 2020, raggiungendo oggi GT *** **.
Questo vuol dire che a seconda delle prime due lettere che compongono una targa, possiamo farci un’idea su quando sia stata immatricolata. Per fare un esempio, una macchina immatricolata a luglio 2013 ha targa EW *** **.

Se vogliamo risalire precisamente alla data e luogo di immatricolazione di un veicolo, esistono diversi siti che – al costo di circa 6€ – eseguono la visura della targa, cioè forniscono i dati del PRA, Pubblico Registro Automobilistico.

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