Il progetto patrocinato da Italia Ortofrutta, supervisionato dall’Università di Perugia e con XFarm Technologies in qualità di partner tecnico, mira a fornire modelli validati e replicabili per la coltivazione sostenibile del nocciolo grazie alle tecnologie del precision farming.
Migliorare la sostenibilità ambientale ed economica dei noccioleti grazie alle tecnologie dell’agricoltura di precisione. Parte da questa premessa il progetto promosso da Italia Ortofrutta – Unione Nazionale dei produttori ortofrutticoli, con la supervisione scientifica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia.
L’obiettivo è calibrare e validare modelli sperimentali previsionali e sistemi di supporto alle decisioni (DSS) innovativi per la gestione sostenibile del noccioleto, ottimizzando l’impiego di input come acqua, fertilizzanti e agrofarmaci. xFarm Technologies, la tech company che punta alla digitalizzazione del settore agroalimentare, partecipa in qualità di partner tecnico.
Dai sensori in campo ai sistemi di supporto decisionale per la sostenibilità dei noccioleti
Il progetto triennale è sostenuto finanziariamente da 7 Organizzazioni dei Produttori (OP) di nocciole: AOA, AGRINOLA, ASPROCOR, COPRONT, CPN, ECOLAZIO e EURONOCCIOLA. Prevede la creazione di quattro campi sperimentali dove si condurranno test comparativi tra i metodi dell’agricoltura di precisione e quelli tradizionali. I terreni sono stati forniti da quattro OP situate nelle principali aree agricole italiane: Lazio, Campania e Piemonte.
All’inizio del 2024 si è partiti con l’installazione dei sensori necessari per condurre le prove sperimentali, forniti da xFarm Technologies. Tra questi, una stazione meteo professionale, un sensore di bagnatura fogliare, una trappola per cimici, un sensore volumetrico del suolo e un sistema di gestione automatizzata e remota dell’irrigazione.
Oltre ai sensori, le aziende agricole pilota hanno utilizzato la piattaforma di gestione agronomica xFarm, comprensiva dei cinque moduli Irrigazione, Insetti, Agrometeo, Satellite e Difesa, i cui modelli previsionali e DSS saranno messi alla prova durante le sperimentazioni.
Lo scopo finale, infatti, è quello di fornire alle OP strumenti concreti, best practices e protocolli validati e replicabili per migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle coltivazioni di nocciole.
L’agricoltura di precisione ridisegna irrigazione e concimazione
Il progetto sperimentale volto alla sostenibilità dei noccioleti prevede che all’interno di ogni Organizzazione di Produttori, i dati raccolti dalle coltivazioni gestite in maniera ordinaria verranno paragonati ai risultati ottenuti all’interno degli appezzamenti in cui la coltivazione del nocciolo avviene secondo le indicazioni impartite dall’ente scientifico e sfruttando l’ausilio della piattaforma.
“Nelle parcelle nelle quali verranno applicate le tecniche di agricoltura di precisione, l’irrigazione verrà gestita da remoto tramite la restituzione di volumi di acqua basata sui reali fabbisogni della coltura e sulle specifiche condizioni pedologiche applicando il bilancio evapotraspirativo. Attraverso l’ausilio dei sensori in campo si potrà alimentare il DSS con dati specifici del contesto colturale e si potrà monitorare costantemente lo stato idrico del suolo” racconta Vincenzo Tommaseo, Agronomic Product Manager di xFarm Technologies.
La gestione della concimazione avverrà attraverso un piano di fertilizzazione basato sul bilancio dei macronutrienti (Azoto, Fosforo, Potassio) sviluppato da xFarm Technologies e i tecnici dell’OP, e con la supervisione e il coordinamento scientifico dell’Università di Perugia. La concimazione dovrà soddisfare i fabbisogni della coltura, tenendo conto delle caratteristiche del suolo, dell’età dell’impianto, della tipologia di distribuzione del concime, evitando squilibri nutrizionali, anche con l’ausilio di immagini satellitari per la creazione di mappe di prescrizione per una distribuzione di precisione dei fertilizzanti.
“L’utilizzo del modulo Satellite permetterà anche di creare mappe di prescrizione per la concimazione a rateo variabile, con lo scopo di risparmiare sui costi, aumentando le rese e riducendo gli sprechi e l’impatto sull’ambiente” aggiunge Alessandro Bucciarelli, Head of Agronomic Products & R&D.
Sostenibilità dei noccioleti con approcci innovativi per la difesa dagli agenti patogeni
Per quanto concerne le modalità di difesa della coltura contro gli insetti, grazie alla trappola a feromone per la cattura e la conta delle cimici nocciolaie, e al modello previsionale basato sui GDD (Growing Degree Days), sarà possibile intervenire in modo tempestivo sulle infestazioni. Ciò permettere di limitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari, aumentando l’efficacia degli interventi, con ricadute positive sulle qualità organolettiche del prodotto raccolto, che sarà privo dei difetti causati dagli attacchi delle cimici.
Sempre in collaborazione con l’Università di Perugia, verrà sviluppato un protocollo sperimentale ai fini della creazione di un modello previsionale che supporti le decisioni nella strategia di protezione contro le fitopatologie. Il protocollo verrà applicato, ai fini della raccolta di dati sulla coltura, sui patogeni target, Oidio del Nocciolo (Phyllactinia corylicola) e Mal dello Stacco (Cytospora corylicola), e sui parametri macro e micro climatici degli areali di produzione. Saranno necessari tre cicli di sperimentazione nel corso dei tre anni per raccogliere i dati necessari alla calibrazione e validazione dei modelli fitopatologici.
Un cambio di passo per le OP corilicole in Italia
“Il progetto rappresenta un cambio di passo per le O.P. corilicole di Italia Ortofrutta che, consapevoli del loro ruolo di imprese guida, intendono far evolvere la coltivazione del nocciolo in un’ottica di maggior rispetto ambientale – dichiara Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta – le O.P. infatti, attraverso il progetto, potranno ridurre i principali input impiegati nella coltivazione del nocciolo.”
“Detenere la responsabilità scientifica di questo progetto ci consente di trasferire il nostro know-how e le nostre innovazioni direttamente alle imprese produttrici nell’interesse dell’intero comparto” dichiara la Prof.ssa Alessandra Vinci dell’Università degli Studi di Perugia.
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