L’acquisizione prevede un investimento congiunto di 140 milioni, volto a stimolare l’espansione in tutta Europa della società fondata dal costruttore.

La multinazionale francese Suez ha acquisito una quota del 20% in The Future is Neutral, società del Gruppo Renault. La mossa è intesa a posizionare The Future is Neutral come leader nella transizione ecologica dell’industria automobilistica europea. Non solo batterie, ma anche plastica e parti in metallo. Renault e Suez sono pionieri del settore del riciclo e del riutilizzo dei veicoli a fine vita. L’acquisizione prevede un investimento congiunto di 140 milioni di euro da parte di Renault e Suez, volto a stimolare la crescita e l’espansione di The Future is Neutral, di cui il gruppo di Boulogne-Billancourt deterrà l’80%.

In Europa, si producono circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno dal settore automotive. La crescita del mercato continentale (riciclo più ricambi) entro il 2030 è stimata del 50% (intorno ai 20 miliardi contro i 13 miliardi nel 2021), grazie ai piani di decarbonizzazione dei produttori, alle possibili difficoltà sulle catene di approvvigionamento, alla pressione normativa e alla crescente domanda di soluzioni per l’economia circolare da parte dei consumatori. Il fatturato di The Future Is Neutral è stato di circa 1 miliardo di euro nel 2023. Si prevede un raddoppio entro il 2030.

A livello globale, secondo Spherical Insights, i ricavi totali potrebbero quadruplicare entro i prossimi 8 anni, sfiorando i 300 miliardi di euro (+300% sul 2023) con una crescita media annuale composta del 15%. La Cina e l’India dovrebbero essere i principali attori in questo mercato.

«L’ingresso di Suez in The Future Is Neutral – ha commentato Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault – è un’ulteriore prova della validità del modello che abbiamo realizzato. I nostri investimenti congiunti ci permetteranno di accelerare il processo per raggiungere il nostro obiettivo: offrire una piattaforma aperta di economia circolare in grado di rispondere alle esigenze di tutto il settore automobilistico con attività in crescita».

Renault e Suez, multinazionale francese attiva nei settori della gestione dell’acqua e dei rifiuti, hanno una lunga storia di collaborazione nel riciclo dei rifiuti metallici e nella gestione dei veicoli a fine vita. Con questo accordo la partnership assume una dimensione strategica, unendo le competenze tecniche e industriali di entrambe le aziende per creare una catena del valore sostenibile. La collaborazione si concentra su un modello di economia circolare “da auto ad auto”, sostanzialmente un sistema a ciclo chiuso in cui i veicoli vengono riciclati e riutilizzati per produrre nuovi veicoli, con un’enfasi sull’uso di materiali riciclati e sul riutilizzo di componenti esistenti.

«Garantire gli approvvigionamenti di materie prime secondarie – ha spiegato Sabrina Soussan, ceo di Suez – sarà una sfida fondamentale per il settore automobilistico nei prossimi anni. Le nostre competenze a livello di riciclo e valorizzazione dei rifiuti ci consentiranno di sostenere la trasformazione del settore verso una maggiore circolarità e di ridurne la dipendenza dalle materie prime vergini». 

Suez, che nel primo semestre ha registrato ricavi per 4,5 miliardi di euro e un Ebitda a 733 milioni, apporta la sua esperienza nella gestione dei rifiuti, dalla raccolta al recupero dei materiali, mentre Renault aggiunge la sua competenza nell’eco-design e nella rigenerazione dei componenti. Centrale in questo processo è la Refactory di Flins, la prima struttura in Europa interamente dedicata alle pratiche di economia circolare nella mobilità.

Uno degli obiettivi principali di questa operazione è ridurre la dipendenza dell’industria automobilistica dalle risorse naturali aumentando l’uso di materie prime secondarie (materiali che vengono recuperati, riciclati o rigenerati a partire da prodotti o rifiuti esistenti, invece di essere estratti o prodotti da risorse naturali vergini). Attualmente, circa l’85% dei veicoli è riciclabile, ma meno del 30% dei materiali utilizzati nella loro produzione proviene da fonti riciclate. Questo divario sottolinea la necessità urgente di promuovere l’uso di materiali riciclati sin dalle prime fasi della progettazione dei veicoli. L’obiettivo del gruppo della Losanga è introdurre in media il 33% di materiali provenienti dall’economia circolare entro il 2030. La nuova Renault 5 incorpora già il 26,6% di materiali provenienti dall’economia circolare, tra cui 41 chilogrammi di polimeri riciclati.

Un altro elemento cruciale è l’estensione della durata di vita dei veicoli attraverso il riutilizzo, la riparazione e la rigenerazione dei componenti. Queste soluzioni non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche un’alternativa più economica all’acquisto di nuovi pezzi, con benefici sia per i consumatori che per il pianeta. Insieme al sito di Flins, gli impianti di Siviglia in Spagna e Bursa in Turchia hanno ricondizionato più di 50mila veicoli usati dal 2021.

Il titolo Renault è scivolato (-2,05%) nella giornata in cui le Borse di Milano e Parigi sono state penalizzate dai nuovi piani di tassazione a pioggia sugli utili di banche e imprese, al vaglio dei governi di Francia e Italia.

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