Il termine “green economy” sta diventando sempre più familiare e diffuso, non solo tra gli addetti al settore ed esperti di sostenibilità. Lo stesso non si può dire di “blue economy”, un concetto emergente che incoraggia lo sfruttamento sostenibile, l’innovazione e la gestione degli oceani e delle risorse “blu”.
Ecco di cosa si tratta e perché è così importante per il futuro del Pianeta “Blue economy” – anche conosciuta come economia oceanica – è un termine usato per descrivere le attività economiche legate agli oceani e ai mari. Si stima che valga più di 1,5 trilioni di dollari all’anno a livello globale. Fornisce oltre 30 milioni di posti di lavoro e rappresenta una fonte vitale di proteine per oltre tre miliardi di persone. Secondo le previsioni dell’OCSE, l’economia oceanica potrebbe raddoppiare le sue dimensioni fino a raggiungere i 3 trilioni di dollari entro il 2030.
La blue economy è, come è facile dedurre dal nome, legata alle opportunità economiche, ma è anche focalizzata sulla protezione e lo sviluppo delle risorse “blu” più immateriali come i modi di vita tradizionali, il sequestro del carbonio e la resilienza costiera per di aiutare gli stati vulnerabili a mitigare gli effetti devastanti della povertà e del cambiamento climatico.