Un asfalto autorigenerante, sviluppato con intelligenza artificiale e biomassa, potrebbe eliminare le buche nel Regno Unito e migliorare la sostenibilità stradale

Un’innovazione rivoluzionaria potrebbe risolvere il problema delle buche sulle strade del Regno Unito, ma avrebbe un enorme potenziale anche in Italia, soprattutto in città come Roma, dove il dissesto stradale è una delle principali criticità urbane. Un team di ricercatori ha sviluppato un asfalto autorigenerante, capace di riparare autonomamente le crepe senza intervento umano o manutenzione.
Questa tecnologia all’avanguardia è stata progettata utilizzando intelligenza artificiale di Google Cloud e sfrutta materiali sostenibili derivati da scarti di biomassa. Gli esperimenti condotti da Swansea University, King’s College London e ricercatori cileni hanno individuato metodi innovativi per “ricucire” l’asfalto, rendendolo più resistente nel tempo e riducendo la necessità di costose riparazioni.
Come funziona l’asfalto autorigenerante e perché è rivoluzionario

L’asfalto, noto anche come bitume, è una sostanza vischiosa e di colore nero derivata dal petrolio greggio, ampiamente utilizzata per la costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali. Tuttavia, con il tempo, tende a indurirsi attraverso un processo di ossidazione, diventando fragile e incline alle crepe.
Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno sviluppato un innovativo metodo che consente all’asfalto di ripararsi da solo, aumentando la durata delle infrastrutture e riducendo la necessità di interventi di manutenzione. Secondo il professor Joe Norambuena-Contreras di Swansea University, esperto in asfalto autorigenerante, questa tecnologia potrebbe anche contribuire alla costruzione di strade a zero emissioni, dato che gran parte dell’inquinamento stradale è legato alla produzione del bitume.
Norambuena-Contreras ha lanciato un appello al Governo britannico e al settore privato, invitandoli a investire in questa innovazione per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture stradali.
Strade più sostenibili grazie a materiali innovativi

Il progetto non si limita solo alla riparazione delle strade, ma mira anche a rendere l’asfalto più ecologico. Il professor Francisco Martin-Martinez del King’s College London ha spiegato che l’obiettivo principale della ricerca è imitare le proprietà di auto-riparazione presenti in natura:
Creare un asfalto in grado di guarire autonomamente aumenterà la durata delle infrastrutture e ridurrà la necessità di riparare le buche.
ha dichiarato Martin-Martinez. Ha inoltre sottolineato che il nuovo materiale conterrà scarti di biomassa, riducendo la dipendenza dalle risorse naturali e migliorando la sostenibilità del settore stradale.
Sebbene la ricerca sia ancora in fase di sviluppo, il team ritiene che questa innovazione possa avere un impatto globale, migliorando le infrastrutture e favorendo la transizione verso un’economia più sostenibile.
Un’idea che sarebbe perfetta anche per Roma, dove il problema delle buche è diventato cronico, causando danni ai veicoli e mettendo a rischio la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni. L’implementazione di un asfalto autorigenerante potrebbe finalmente risolvere una delle questioni più discusse dai cittadini della Capitale.
Riproduzione: greenme.it
