Cafezal, torrefazione di specialty coffee, a distanza di pochi giorni dal suo sbarco sulla piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd, ha già raccolto oltre 740 mila euro rispetto al target massimo di 1,2 milioni sulla base di una valutazione pre-money è di 6,76 milioni di euro.
Un risultato che è stato trainato anche da impegni di investimento per 102 mila euro della milanese Fidim e di 99 mila euro del veicolo di club deal X-equity.
La caffetteria è nata dall’idea dell’ingegnere italo-brasiliano Carlos Eduardo Bitencourt con l’idea di introdurre in Itala lo specialty coffee, la cui qualità viene valutata da sommelier specializzati. A Milano sono già presenti tre insegne della piccola catena, tra il quartiere Brera, corso Magenta e viale Premuda, ed è prevista una nuova apertura. L’idea è di lanciare un pop-up store nel negozio di antiquariato Raw&Co a Milano e di fare uno spazio per corsi (Cafezal Academy), Co-Working e Member Club.
Oggi il team di Cafezal conta 23 membri provenienti da 7 diverse nazionalità, con una predominanza di origini latine – in linea con l’origine del business – provenienti da paesi europei e latinoamericani. E conta su 18 tonnellate di caffè tostato vendute nel 2023. È soprattutto dal Brasile che arriva la materia prima. Anche se Cafezal ha rapporti commerciali con vari Paesi produttori, dal Messico al Guatemala al Perù per arrivare agli Stati dell’Africa che vantano una storica tradizione nella produzione di caffè, come Etiopia e Kenya.
I ricavi di Cafezal 2023 sono ancora contenuti (un milione di euro) ma cresciuti dell’80% sul 2022 e l’ambizione è tanta. La società è stata eletta tra le migliori caffetterie in Italia (3 chicchi Gambero Rosso), ha una grande rete di distribuzione specialty coffee HoReCa con oltre 30 clienti e ha un CAGR del mercato globale e Italia dello specialty coffee al 22% (2022-27).
A cinque anni dall’apertura del primo punto vendita di Milano, in via Solferino, Cafezal intende sostenere nuovi investimenti: altri tre negozi in Italia, tra Milano e Roma, uno a Lisbona. Tra gli obiettivi anche food e digitalizzazione. I nuovi punti vendita italiani saranno aperti entro la fine dell’anno, nel secondo semestre, poi sarà la volta di Lisbona. Anche se i tempi del piano di sviluppo saranno influenzati anche dai capitali raccolti con la campagna di crowdfunding, che si concluderà il 28 marzo.
Bitencourt che, dopo una carriera internazionale come consulente aziendale, ha scelto Milano per coltivare e far fruttare la sua passione per il caffè, ha spiegato a BeBeez: “L’obiettivo non è solo quello di espanderci in Italia e all’estero ma anche di aumentare la capacità produttiva nell’ambito della pasticceria e del food e di digitalizzare l’azienda. Al momento il canale horeca genera il 18% dei ricavi”. E ha aggiunto: “Noi proponiamo una decina di tipi diversi di caffè, quasi tutti mono origine, provenienti da un’unica piantagione. Abbiamo una sola miscela che al banco costa 1,50 euro. E siamo convinti che il futuro delle caffetterie sarà sempre più legato alla valorizzazione della materia prima”.
ARTICOLO RIPRESO DA BEBEEZ.IT