All’indomani del rally a Wall Street, mercoledì 13 marzo l’Asia si muove incerta. Alle ore 7:30 italiane il Nikkei cede lo 0,26%, Hong Kong sale dello 0,6%, mentre Shanghai viaggia attorno alla parità.

I mercati tornano a comprare T bond Usa decennali, il cui rendimento scende dal 4,163% al 4,14%, intanto i futures sul Nasdaq sono piatti.

Il modo in cui la Cina tratta il debito locale minaccia il target del 5%

La Cina sta cancellando una serie di progetti infrastrutturali nelle regioni indebitate mentre fatica a conciliare la necessità di risparmiare con l’obiettivo del 5% di crescita economica per quest’anno.

Pechino ha ordinato a una dozzina di aree altamente indebitate, molte delle quali meno sviluppate e lontane dalla costa, di frenare la spesa per le infrastrutture nel tentativo di calmare una decennale corsa agli investimenti che molti osservatori ritengono insostenibile.

Ma gli analisti sostengono che la spinta all’austerità potrebbe rendere ancora più difficile il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo del 5% di crescita annuale fissato dal premier Li Qiang questo mese, con implicazioni per la crescita globale, dal momento che la Cina è il secondo Paese al mondo per importanza economica.

Tra i progetti in fase di demolizione figurano un’autostrada nella provincia dello Yunnan e un tunnel nel Gansu, secondo quanto ricostruisce il Financial Times. La provincia di Guizhou ha messo da parte così tanti progetti infrastrutturali che si prevede che quest’anno le spese per le grandi opere diminuiranno del 60%.

L’economia cinese sta ancora subendo l’impatto della crisi immobiliare iniziata dopo che le autorità hanno cercato di frenare l’enorme indebitamento dei gruppi legati all’edilizia, a partire da Evergrande e Country Garden.

«Nel 2021 la Cina ha puntato sul settore immobiliare, quest’anno ha affrontato il lato infrastrutturale dell’equazione e il debito pubblico locale», il commento di Michael Pettis, professore di finanza all’Università di Pechino. Gli investimenti in proprietà e infrastrutture sono stati fonti significative di espansione economica, aggiunge Pettis. «Quindi la domanda è: da dove verrà la crescita?»

In un documento consultato dall’FT, il Consiglio di Stato, il gabinetto cinese, ha ordinato a 10 province e regioni cariche di debito e a due grandi città di rafforzare la supervisione e l’approvazione dei progetti governativi.   Le norme, entrate in vigore il 1° gennaio, impediscono alle 12 aree di lanciare molti tipi di nuovi progetti, come la costruzione di autostrade o edifici governativi e richiedono la sospensione di alcuni progetti in fase iniziale.

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