Esporta in 80 paesi, ha filiali in 17 stati e circa 800 collaboratori complessivi, di cui più di 300 nella sola capogruppo italiana. Sono alcuni dei numeri di Scame Parre, azienda fondata nel 1963 a Parre, in alta Valle Seriana, provincia di Bergamo, nata per la produzione di componenti e sistemi per impianti elettrici in ambito civile e industriale, che ha sposato la possibilità di realizzare una nuova idea di mobilità eco compatibile in grado di ridurre al minimo l’impatto ambientale.
A partire dalla fine degli anni ‘90 e per tutto il decennio successivo, Scame Parre ha intensificato la sua attenzione alla ricerca e sviluppo, contribuendo in modo significativo allo standard europeo per i caricabatterie Ev che è in vigore oggi. A partire dal 2010 ha sviluppato i primi sistemi di ricarica per aree pubbliche e private in alternata, fino a sviluppare l’attuale gamma completa di componenti e stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici, affidando il design di queste ultime allo studio di architetti bergamaschi Trussardi+Belloni.
“In Scame Parre”, racconta Stefano Scainelli, amministratore delegato dell’azienda, “abbiamo identificato tre macro-aree principali di intervento: mobilità elettrica, applicazioni industriali e prodotti per impianti elettrici a rischio esplosione. La mobilità elettrica, prima del 2010, non generava fatturato ed era ancora un mercato in uno stadio embrionale, ma nel giro di dieci anni è diventata un segmento tra i più importanti”. E per il futuro del settore l’ad mostra un cauto ottimismo: “Per il 2023 prevediamo che si torni a numeri più realistici, legati al vero stato del mercato e non più condizionati dall’euforia del superbonus. Forse l’auto elettrica non è ancora un investimento competitivo, soprattutto visto il costo iniziale, ma è altrettanto vero che, considerato tutto il suo ciclo di vita, l’auto elettrica risulta addirittura vantaggiosa rispetto all’endotermico”.
Scainelli aggiunge: “Viaggio in elettrico dal 2012 quindi ho un po’ di esperienza e posso garantire che i costi di manutenzione sono irrisori rispetto a un’auto tradizionale. Se poi l’utente ha anche la fortuna di avere un impianto fotovoltaico e di consumare l’energia che produce, il passaggio a una vettura full electric è ancora più conveniente”.
L’azienda sta anche sviluppando BE-W[2.0], un wall box con un upgrade tecnologico in grado di comunicare con il contatore domestico di seconda generazione. “È una rivoluzione per il mercato elettrico ed è un elemento sempre più importante per la gestione di una casa intelligente, consentendo di migliorare il proprio approccio all’utilizzo dell’energia. Il wall box è in grado di gestire la funzionalità di power management di controllo carichi senza ricorrere all’installazione di un energy meter esterno, con un notevole risparmio sia di tempo che di materiali per l’installazione”.
L’azienda, poi, grazie a diverse acquisizioni, ha rafforzato ulteriormente le proprie competenze e presenza nel settore della mobilità elettrica, portando know-how di cui prima era dotata solo in parte. A gennaio 2022 Scame ha finalizzato l’acquisizione del 55% dell’azienda bergamasca Topgraf, operante nel campo dell’Ict, e prima, nel 2021, di Magnum Cap, società portoghese pioniera dei caricatori in corrente continua.
“In futuro”, conclude Scainelli, “continueremo a investire nel potenziamento della ricerca e sviluppo per aumentare sempre più il livello tecnologico dei nostri prodotti, specialmente nell’ambito firmware e software. I prodotti saranno sempre più smart e integrati con la rete, non più dei semplici erogatori di energia. Inoltre, resteremo concentrati sull’applicazione della nostra strategia che prevede la focalizzazione sulle tre aree strategiche sopracitate: industriale, atex e e-mobility. A questo va aggiunta un’attenzione al potenziamento della nostra rete di vendita sia nazionale che internazionale”.