Da inizio anno il mercato delle aste immobiliari mostra una sostanziale ripresa dell’attività da parte dei tribunali. Nei primi due mesi del 2024 sono stati infatti pubblicati 35.901 annunci inerenti aste giudiziarie aventi come oggetto unità immobiliari, oltre il 40% del totale delle pubblicazioni del 2023, anno in cui il numero di immobili pubblicati all’asta era sceso sotto le 90.000 unità. Anche il valore complessivo in termini di base d’asta degli immobili in asta segna un netto aumento: circa 5,6 miliardi di euro, pari al 45% dell’intero dato registrato dal settore nel 2023.

Lo calcola la startup proptech Wikicasa, che gestisce i portali di annunci Casaclick.it, Commerciali.it e Wikicasa.it e che è partecipata dai quattro principali gruppi immobiliari italiani per numero di agenzie sul territorio, Gruppo Gabetti (con le reti Gabetti Franchising, Grimaldi e Professionecasa), Tecnocasa Group (con le reti Tecnocasa e Tecnorete), Re/Max Tempocasa

Tra gli annunci in asta del trimestre, 26.242 fanno riferimento a esecuzioni Immobiliari (73,09%), mentre 8.069 sono associati a procedure concorsuali (22,48%). I restanti 1.590 annunci (4,43%) provengono da altre procedure che, pur passando dalla vendita all’asta del bene, non configurano pignoramento o fallimento. Questo è il caso di procedure di divisione giudiziale tra coniugi o eredi, cause civili ed eredità giacenti.

I segnali di aumento della pubblicazioni nel settore delle aste sono quindi sempre più evidenti e vanno ricercati in vari ambiti. Su tutti, secondo Wikicasa, la necessità dei tribunali di smaltire le vecchie pratiche dopo il periodo della pandemia, che ne ha notevolmente rallentato l’operato nell’ultimo anno. Inoltre, si iniziano a osservare i primissimi effetti del rialzo dei tassi dei mutui degli ultimi anni, che da sempre ha un impatto sul settore delle aste immobiliari.

Tendenzialmente, un rialzo nei tassi si riflette sul mercato delle aste nel giro di 2-3 anni. Non è un caso, infatti, che gli anni successivi a quelli caratterizzati da condizioni di accesso al credito particolarmente convenienti hanno segnato una progressiva decrescita del numero di immobili in asta.

Questi mesi, in altre parole, stanno evidenziando una ripresa rispetto all’andamento decrescente del 2023, mostrato anche da Reviva, startup proptech specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari, che ha analizzato i dati dal PVP (il portale ministeriale delle vendite pubbliche), grazie alla nuova tecnologia di immobiliallasta.it, il portale gestito dalla stessa Reviva. Sul 2023 la società indicava un numero delle aste fortemente diminuito: sono state 152.303, cioè il 20% in meno di quelle bandite nel 2022 (191.253) e il 18% in meno rispetto alle 185.555 aste del 2021. Nel corso del 2023 l’andamento è stato costante, mediamente ci sono state 13.800 aste al mese, il 20% in meno rispetto alle 17.400 del 2022. Lo stesso impatto si è anche riversato sul valore complessivo delle aste pubblicate, che si è attestato nel 2023 a soli 18 miliardi di euro, cioé il 20% in meno rispetto ai 22,6 miliardi del 2022 e ai 23,7 miliardi del 2021. Un trend, quello del calo del numero delle aste e del valore degli immobili, già individuato da Reviva sia a inizio anno sia alla fine del 2022.

Ma in quali città conviene investire? Il report di Wikicasa sottolinea che gli ultimi anni hanno confermato il trend che vede un sostanziale aumento di partecipanti agli esperimenti in asta nelle principali città italiane, aspetto che ha sensibilmente visto salire il prezzo di base d’asta e, di conseguenza, il valore di aggiudicazione.

ARTICOLO RIPRESO DA BEBBEZ.IT

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