C’è un fattore abbastanza nuovo che sta sconvolgendo il trasporto cargo aereo. E ha origini soprattutto cinesi. È quello del fast fashion, settore in grandissima crescita, dove due colossi cinesi si danno battaglia a suon di prodotti a basso prezzo. Shein e Temu hanno storie e abitudini molto simili, benché la prima sia maggiormente concentrata sull’abbigliamento e abbia alle spalle qualche anno di presenza in più. Entrambe stanno colonizzando il settore dei voli cargo, spinte da una competizione che le costringe a migliorare i loro servizi e dunque ad accelerare i tempi di consegna.

Consegne rapide

Se qualche anno fa un ordine su un sito di eCommerce cinese poteva richiedere anche un paio di mesi prima di arrivare all’indirizzo di un qualsiasi utente europeo, oggi lo scenario è cambiato e una magliettina da una manciata di euro arriva in pochissimi giorni. Perché oggi Shein, TikTok Shop e Temu spediscono la maggior parte dei loro prodotti direttamente dalle fabbriche in Cina agli acquirenti via aerea, in pacchetti indirizzati individualmente.

Scossa per i voli cargo

Un cambio di direzione che ha dato una scossa al mercato dei voli cargo, passato da una fase di depressione a una di crescita. I dati dell’ultimo report di DHL dicono che il volume globale del trasporto aereo di merci è aumentato del 10% (anno su anno) rispetto a febbraio 2023, grazie soprattutto alla spinta cinese e alle controversie in Medio Oriente.

Secondo i dati aggregati forniti da Cargo Facts Consulting, Temu spedisce circa 4mila tonnellate di prodotti al giorno, Shein 5mila, Alibaba mille e TikTok 800. Ciò equivale a circa 108 Boeing 777 cargo al giorno.

Il dominio di Shein

A dominare, dunque, è Shein, spinta dalla forte domanda per i suoi capi di abbigliamento a basso prezzo, come i pantaloncini da motociclista da 5 euro. Il colosso cinese, da solo, rappresenta un quinto del mercato globale del fast fashion, misurato in termini di vendite, e ha alimentato la crescita del settore dell’eCommerce in Cina, secondo la società di analisi Coresight Research. Mentre, secondo un report dell’agenzia Reuters, oggi il fast fashion rappresenta la metà del totale delle spedizioni transfrontaliere eCommerce della Cina e circa un terzo degli aerei cargo globali a lunga percorrenza.

Il boom è dovuto alla crescita senza intoppi di Shein e Temu, dunque. Crescita che sta sottraendo spazio ad altri settori nel trasporto cargo aereo, proprio mentre le aziende globali si stanno affrettando a trovare opzioni logistiche alternative a causa delle interruzioni del Mar Rosso, dove gli attacchi dei miliziani Houthi alle navi occidentali hanno creato non pochi guai al trasporto navale.

«Quando è scoppiata la crisi del Canale di Suez non c’era capacità di acquisto, perché l’eCommerce ha comprato tutto», ha detto all’agenzia Reuters un dirigente di una compagnia aerea cargo. E le conferme arrivano anche al Sole 24 Ore, con Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, che racconta: «Sembra di rivedere lo stesso schema già sperimentato durante la pandemia, quando noli marittimi e aerei per i traffici internazionali avevano avuto una crescita incredibile e i prezzi erano decuplicati. Purtroppo assistiamo sempre più a fenomeni esogeni che hanno un impatto importante sul business e la logistica (pandemia, navi incagliate, pirati, guerre e tensioni geopolitiche). Le diverse modalità di trasporto sono strettamente correlate tra loro e una tensione su una modalità ha un riverbero immediato sulle altre».

Frosi racconta che «molte aziende che partecipano ai lavori del nostro Osservatorio ci stanno segnalando l’utilizzo (o il tentativo di utilizzo) del cargo aereo in seguito al peggioramento del livello di servizio del mare e l’incertezza sullo scenario del prossimo futuro. Questo sta portando ad una crescita importante dei costi del cargo aereo, che in molti casi non è semplicemente “ribaltabile” sui clienti finali, siano aziende o consumatori».

Secondo i dati Reuters, la forte domanda di trasporto aereo di merci da parte del fast fashion ha iniziato ad aumentare drammaticamente nella seconda metà dello scorso anno. E ora non è escluso che anche le grandi aziende tecnologiche come Apple si trovino a fare i conti con capacità di trasporto limitate. Inoltre, questo improvviso aumento della domanda ha aumentato le tariffe per le merci aviotrasportate dalla Cina e sta sollevando preoccupazioni sulla carenza di capacità a lungo termine.

Anche Malpensa in ripresa

Andrea Cappa, segretario generale di Anama, l’Associazione nazionale agenti merci aeree, aderente a Fedespedi e Confetra, conferma la crescita del mercato in questo inizio anno: «Nel mese di gennaio 2024 il traffico cargo a Malpensa è cresciuto in maniera importante, spinto in particolare dal general cargo per effetto anche della crisi del Mar Rosso». Cappa racconta che proprio Malpensa è lo scalo italiano del fast fashion: «Sì, questa tipologia di traffico eCommerce è concentrata a livello nazionale sullo scalo di Malpensa; secondo le stime di alcuni operatori (imprese di spedizioni) che gestiscono le importazioni di questi prodotti, nei primi due mesi del 2024 il traffico è quadruplicato, segno della forza del mercato delle piattaforme eCommerce B2C».

Cappa spiega anche che «si tratta di una tipologia di traffico particolare diverso dal general cargo, a partire dal fattore “packaging”. È merce che viaggia su tutte le tipologie di voli, cargo e passeggeri, che richiede transit time ancora più rapidi, e che può impattare sull’operatività degli scali cargo e degli handling aeroportuali soprattutto nel 25% dei casi in cui la merce eCommerce non arriva “pallettizzata” nelle stive degli aerei».

Sempre il segretario generale di Anama segnala non poche difficoltà: «La situazione di criticità in termini di performance erogate dallo scalo di Malpensa (+50% dei tempi di gestione delle merci di importazione rispetto allo standard fissato dalla Carta dei Servizi) ha impattato negativamente anche sul mercato eCommerce – afferma – Lo scalo ha recentemente perso l’opportunità di crescere ancora su questo traffico poiché 5 voli charter settimanali dedicati sono operati sull’aeroporto di Bruxelles e la merce giunge in Italia via camion. Chi gestisce questi traffici, quindi, ha preferito spostare parte del traffico su altri aeroporti europei». I volumi eCommerce su Malpensa restano comunque «in aumento» perché, spiega Cappa, «si tratta di un traffico che sta vivendo una dinamica di crescita esplosiva».

Fonte: Il Sole 24 Ore, di Biagio Simonetta, 4 marzo 2024, https://www.ilsole24ore.com/art/da-shein-temu-fast-fashion-cinese-basso-costo-sconvolge-cargo-aereo-AFWV1GuC

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