Negli ultimi anni, il settore automotive ha affrontato numerose sfide derivanti da cambiamenti geopolitici, economici e tecnologici. Tra questi, la de-globalizzazione rappresenta uno dei fenomeni più significativi, con ripercussioni profonde sulle catene di fornitura globali. La pandemia di COVID-19, le tensioni commerciali e le politiche protezionistiche hanno accelerato la necessità per le aziende di rivedere le proprie strategie di approvvigionamento. Questo articolo esamina l’impatto della de-globalizzazione sulle catene di fornitura nel settore automotive e analizza le strategie adottate dalle aziende per localizzare la produzione, bilanciando efficienza e sostenibilità.
Impatti della de-globalizzazione sulle catene di fornitura
La de-globalizzazione ha portato le aziende a ripensare le proprie catene di fornitura, spostando l’attenzione dalla massima efficienza economica alla resilienza e alla sicurezza degli approvvigionamenti. Le interruzioni causate dalla pandemia hanno evidenziato la vulnerabilità delle catene di fornitura globali, spingendo le imprese del settore automotive a considerare la regionalizzazione della produzione.
Un rapporto di Capgemini indica che le aziende stanno dando priorità alle strategie di sostenibilità, bilanciando l’economia circolare con la necessità di ridurre i costi e aumentare la resilienza delle proprie catene di fornitura [1]. La regionalizzazione della produzione permette di ridurre la dipendenza da fornitori lontani e di minimizzare i rischi legati a eventi geopolitici e naturali.
Strategie di localizzazione della produzione
Le aziende del settore automotive stanno adottando diverse strategie per localizzare la produzione. Una delle principali è l’investimento in impianti produttivi locali, che consente di avvicinare la produzione ai mercati di consumo principali. Questo approccio non solo migliora la resilienza della catena di fornitura, ma riduce anche i tempi di consegna e i costi logistici.
Un esempio significativo è rappresentato da Stellantis, che ha annunciato investimenti importanti per potenziare la produzione in Europa e Nord America, riducendo la dipendenza da fornitori asiatici. Questi investimenti sono accompagnati da iniziative per incrementare l’uso di materiali sostenibili e promuovere l’economia circolare, in linea con le nuove normative ambientali [1].
Un altro approccio è la collaborazione con fornitori locali, che permette di creare una rete di approvvigionamento più corta e controllabile. Ad esempio, molte aziende stanno stipulando accordi con produttori locali di componenti critici come batterie e semiconduttori, per garantire la continuità della produzione e ridurre i rischi legati alla carenza di materie prime.
Sfide e opportunità
La de-globalizzazione presenta sia sfide che opportunità per il settore automotive. Tra le sfide principali vi sono i costi iniziali elevati per la costruzione di nuovi impianti e l’adeguamento delle infrastrutture locali. Inoltre, la transizione verso una produzione più localizzata può richiedere tempo e risorse significative.
Tuttavia, le opportunità sono altrettanto rilevanti. La localizzazione della produzione può migliorare la flessibilità e la capacità di risposta delle aziende alle variazioni della domanda del mercato. Inoltre, una catena di fornitura più corta e localizzata può contribuire a ridurre l’impronta di carbonio del settore automotive, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Secondo un’analisi di Augusta Risk, solo il 22% dei player del settore automotive ha finora regionalizzato la produzione, indicando che vi è ancora un ampio margine di miglioramento e crescita in questa direzione [4]. Le aziende che sapranno adattarsi rapidamente a questi cambiamenti potranno ottenere vantaggi competitivi significativi.
In un contesto globale in rapida evoluzione, la de-globalizzazione e la localizzazione delle catene di fornitura rappresentano sfide cruciali per il settore automotive. Le aziende devono bilanciare efficienza, sostenibilità e resilienza per rimanere competitive. Investimenti in impianti locali, collaborazioni con fornitori regionali e strategie di economia circolare sono alcuni dei passi fondamentali per affrontare queste sfide. L’adozione di queste strategie non solo aiuterà le aziende a mitigare i rischi legati alla de-globalizzazione, ma contribuirà anche a costruire un futuro più sostenibile e resiliente per l’intero settore automotive.
Articolo in AI a cura di:
Sara Flores Portinari – MetaAngel Investor di Accelera Hub