La digitalizzazione dell’informazione ha rivoluzionato il modo in cui consumiamo notizie e contenuti, ponendo nuove sfide sia dal punto di vista dei contenuti sia da quello regolamentare. Per anni, la carta stampata è stata considerata l’unica fonte attendibile, mentre la Rete era demonizzata come veicolo di fake news. Tuttavia, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: sempre più persone si informano online, abbandonando i giornali cartacei, che vedono calare i lettori e, di conseguenza, la loro credibilità.
La Crisi della Carta Stampata
I giornali cartacei, un tempo baluardi dell’informazione, sono oggi spesso percepiti come obsoleti, contenendo notizie che i cittadini possono facilmente reperire gratuitamente online. Questi quotidiani, intrisi di partigianeria, presentano editorialisti chiaramente schierati, riducendo così l’appeal per un pubblico che cerca informazioni imparziali. Lo spazio dell’approfondimento si è spostato su canali online di controinformazione, che offrono analisi dettagliate e non sono condizionati dagli interessi extragiornalistici degli editori tradizionali.
La Relazione Annuale di Giacomo Lasorella
Il futuro dei media e le sfide della digitalizzazione sono stati al centro della Relazione annuale al Parlamento di Giacomo Lasorella, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Lasorella ha evidenziato il ruolo di “assoluta primazia” dei servizi internet e delle piattaforme online nel mercato. La capacità di raccogliere, conservare e aggregare una grande mole di dati individuali e di utilizzare tecniche avanzate di intelligenza artificiale e calcolo algoritmico offre un vantaggio competitivo senza pari, relegando i concorrenti tradizionali in una situazione di soggezione asimmetrica.
Sfide Regolamentari e Tutela dei Cittadini
Secondo Lasorella, questa posizione di forza delle piattaforme online pone diverse criticità, non solo in termini di dinamiche concorrenziali, ma anche riguardo alla tutela dei cittadini, della loro privacy e del loro diritto alla libera formazione delle opinioni. È necessario, dunque, monitorare queste dinamiche e adottare misure per aumentare la trasparenza dell’informazione online, contrastando fenomeni come la disinformazione, la polarizzazione, l’esposizione selettiva e la formazione di echo chamber. L’Agcom intende garantire una reale competitività ai mercati, tutelare i consumatori, proteggere i minori che navigano in rete e assicurare un “level playing field” in tutti i contesti.
Necessità di una Nuova Legge sull’Editoria
Uno dei nodi principali da sciogliere, secondo Lasorella, è l’emanazione di una nuova legge sull’editoria. La normativa attuale, risalente al 1987, misura le concentrazioni editoriali basandosi sulla tiratura delle copie cartacee, ignorando l’evoluzione digitale dei contenuti. I grandi quotidiani offrono oggi una molteplicità di contenuti attraverso la Rete, dalle edizioni digitali delle copie cartacee ai contenuti online aggiornati più volte al giorno. Un aggiornamento normativo è dunque indispensabile, ma deve evitare un anacronistico assistenzialismo di Stato.
Il Ruolo della Rai e dei Gruppi Editoriali
La faziosità della Rai, completamente asservita alla politica, è un tema dibattuto da decenni, con richieste di una legge di sistema che sganci la tv pubblica dal controllo partitico. Tuttavia, si tende a dimenticare che anche i principali gruppi editoriali della carta stampata perseguono interessi extraeditoriali, influenzando la linea dei loro quotidiani. Queste aziende, sostenute indirettamente dai soldi dei cittadini, compromettono l’autonomia delle redazioni giornalistiche.
Un Nuovo Modello di Finanziamento
Continuare a dare aiuti indiretti a tutte le testate non è democratico né meritocratico. È necessario selezionare e costituire una commissione che vigili sul rispetto delle leggi e dei principi deontologici da parte dei giornalisti, ricondurre l’erogazione di sussidi statali al rispetto delle norme vigenti. Una gestione meritocratica degli aiuti risponderebbe anche a un principio di neutralità, non creando discriminazioni nei confronti delle eccellenze dell’editoria online che si sostengono da sole.
Il Settore dei Servizi Media Audiovisivi
Nella Relazione di Lasorella, emergono dati significativi sul settore dei servizi media audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici), che nel 2023 vale circa 11,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 12,2 miliardi del 2019. La televisione continua a crescere in peso relativo, mentre la radio rimane stabile e la quota di quotidiani e periodici è in calo progressivo e strutturale. Queste tendenze, connesse alla rivoluzione digitale, richiedono un allineamento delle tutele e delle regole tra settore audiovisivo tradizionale e digitale.
Protezione dei Minori e Intelligenza Artificiale
L’Agcom ha attuato interventi per tutelare i minori nel web, esposti a rischi enormi e non sempre arginabili. Lasorella ha evidenziato le incognite dell’Intelligenza Artificiale, che deve essere governata per tutelare i diritti fondamentali, attraverso iniziative coordinate con il Garante privacy e l’Antitrust.
Par Condicio e Regolamentazione Elettorale
Infine, la par condicio. In occasione delle ultime elezioni europee, l’Agcom ha varato un Regolamento per bilanciare i parametri quantitativi con quelli qualitativi, ma rimane la necessità di una nuova legge sulla par condicio applicabile anche alla Rete. Con tempi maturi per affrontare la questione, è cruciale garantire una corretta informazione ai cittadini durante le elezioni, senza che i candidati possano sfruttare l’anarchia della Rete.
La digitalizzazione dell’informazione ha cambiato radicalmente il panorama mediatico, ponendo sfide regolamentari e contenutistiche. La Relazione di Giacomo Lasorella ha evidenziato la necessità di nuove leggi e regolamenti per garantire una concorrenza leale, tutelare i cittadini e assicurare una corretta informazione. Il futuro dei media passa attraverso l’equilibrio tra innovazione digitale e tutela dei diritti fondamentali, un compito complesso ma indispensabile per una società informata e democratica.
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