C’era una volta lo shopping online, poi è arrivata la pandemia e tutto è cambiato. Dal 2019 al 2021 il valore dell’e-commerce in Italia ha registrato un’impennata del 28%, passando da 31,4 a 40,2 miliardi di euro, con il 37% in più di acquirenti. Un dato che non sorprende, considerando le difficoltà di accesso ai negozi fisici in quel periodo, ma quello che gli analisti forse non si aspettavano è stata la continua crescita del settore anche al termine delle restrizioni. Secondo la ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c, condotta ogni anno da Netcomm e Politecnico di Milano, gli acquisti online in Italia sono cresciuti del 14% nel 2022 e del 13% nel 2023, raggiungendo un valore di 54 miliardi di euro generato da circa 33 milioni di acquirenti, che in più della metà dei casi utilizzano lo smartphone per comprare.
Nuovi modelli di business per il successo
L’e-commerce ha avuto un impatto straordinario sulla vendita di prodotti e servizi, ed è ormai un elemento chiave per il successo delle aziende. La sfida si gioca sul terreno della flessibilità, dell’innovazione e della sostenibilità, per offrire in definitiva un’esperienza d’acquisto migliore. Anche dal report di Casaleggio Associati “ECommerce Italia 2023: senza innovazione non c’è crescita” emerge che per fronteggiare l’inflazione e supportare l’aumento delle vendite è necessario innovare il servizio o il modello di business. Chi è riuscito a farlo è stato premiato dai numeri, mentre chi è rimasto ancorato a schemi tradizionali ha avuto più difficoltà. La relazione con il consumatore può essere migliorata e consolidata con l’introduzione di nuove tecnologie, quali A.I. e realtà aumentata, test virtuali e simulazioni di negozi fisici, ma anche attraverso lo sviluppo e la promozione di un consumo più consapevole e sostenibile, ad esempio con l’utilizzo di materiali riciclati per il packaging. In questo scenario è tuttavia la logistica a rappresentare il fattore chiave del successo, quello in cui è più importante acquisire un vantaggio competitivo, principalmente garantendo semplicità, efficienza di consegna e qualità elevata dei servizi di reso.
Con la consegna “fuori casa” il ritiro diventa più semplice
Il costante aumento dei volumi di prodotti che transitano dai magazzini, insieme alla velocità richiesta nella distribuzione, costituiscono un mix sempre più difficile da gestire e che richiede investimenti tecnologici e nuove strategie di spedizione. Come quelle sviluppate ad esempio da InPost Group, operatore specializzato nelle consegne “out of home”, che gestisce da quasi 25 anni la circolazione delle merci in Europa, sempre in linea con i continui cambiamenti delle abitudini di acquisto. Il canale “fuori casa” è una soluzione semplice, efficiente e al tempo stesso sostenibile, in cui le consegne si effettuano presso punti di ritiro o locker posizionati in luoghi pubblici; una modalità autonoma che piace anche al pubblico e arrivata nel 2022 a coprire quasi il 14% del totale. Presente in Europa in 9 Paesi con una rete di oltre 30.000 locker e 24.000 punti di distribuzione, dei quali quasi 6.000 solo in Italia, InPost è convinta che questa tipologia di spedizione si svilupperà sempre più, poiché in grado di risolvere molte delle criticità logistiche legate al segmento finale della catena di distribuzione.
Spedizioni più economiche e sostenibili, la sfida dell’ultimo miglio
Il cosiddetto “last mile” delle consegne richiede una gestione ottimizzata, in quanto la spedizione a casa tramite corriere incide da sola per oltre il 53% del totale dei costi di trasporto complessivi, ai quali bisogna aggiungere l’impatto ambientale in termini di emissioni. La modalità “out of home” rappresenta un fattore chiave di alleggerimento. InPost ha calcolato che la spedizione presso un unico punto di ritiro riduce il traffico automobilistico fino a 10 volte; la carbon footprint di ogni pacco consegnato a un locker o a un punto di distribuzione sarebbe inferiore fino al 75% rispetto a una consegna a domicilio.
Il ritiro libero, restituendo al consumatore il controllo del processo logistico, risolve anche l’ulteriore problema delle mancate consegne e del loro peso sulla supply chain. L’ottimizzazione digitale di tutto il processo portata avanti da InPost si completa con il portale Reso Facile, studiato per semplificare al massimo la gestione, senza stampa di etichette, dei sempre più numerosi resi, che in Italia sono passati dal 13% a quasi il 40% negli ultimi 5 anni.
Fonte: Corriere Della Sera, di InPost, 14 dicembre 2023 (modifica il 14 dicembre 2023)