Il panorama dell’e-commerce italiano continua a espandersi, mostrando segni evidenti di maturazione e consolidamento. Secondo i dati dell’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis, nel 2025 il numero di imprese italiane con un sito e-commerce è cresciuto del 3,4% rispetto al 2024, toccando quota 91.000 aziende. Un dato particolarmente rilevante è l’aumento dell’8,5% delle società di capitale, che evidenzia come l’e-commerce non sia più solo terreno di microimprese, ma anche di realtà strutturate con strategie digitali avanzate.
I poli dell’e-commerce: Milano, Roma e Napoli in testa
La geografia dell’e-commerce italiano vede una forte concentrazione di imprese in Lombardia, Lazio e Campania, con Milano, Roma e Napoli come principali hub del commercio digitale. Questo dimostra come le grandi città fungano da motore per l’innovazione e la digitalizzazione, attirando investimenti e sviluppando infrastrutture digitali più solide.
Micro e piccole imprese protagoniste, ma il settore si stabilizza
Nonostante il settore sia ancora fortemente dominato da micro e piccole imprese, si nota una crescente età media delle aziende attive nel commercio online. Questo dato suggerisce una fase di stabilizzazione e consolidamento del mercato, dove l’esperienza e la continuità iniziano a fare la differenza in termini di competitività.
I settori trainanti: Beverage, Editoria e Alimentare
A trainare la crescita del commercio elettronico italiano sono soprattutto i settori del commercio e dei servizi, con un focus crescente su Beverage, Editoria e prodotti alimentari. Questi comparti riescono a unire l’identità del Made in Italy con la capacità di innovare e soddisfare le nuove esigenze dei consumatori digitali.
Social media e digital attitude: la comunicazione è sempre più smart
La presenza online delle aziende si rafforza anche sul piano della comunicazione: ben l’82,7% delle imprese è attiva sui social media, con Facebook e Instagram come canali privilegiati. Inoltre, il 67,2% delle aziende mostra un’elevata “Digital Attitude”, segno di una crescente propensione a integrare strumenti digitali in modo strategico e consapevole.
Internazionalizzazione ancora limitata: una sfida per il futuro
Nonostante la digitalizzazione avanzi, oltre il 54% delle imprese presenta ancora un basso livello di internazionalizzazione. Questa carenza rappresenta una delle principali sfide per i prossimi anni: sviluppare strategie efficaci per esportare il Made in Italy e ampliare la presenza sui mercati esteri sarà fondamentale per rendere il settore e-commerce realmente competitivo a livello globale.
Pagamenti flessibili e innovativi: il cliente al centro
Anche i metodi di pagamento riflettono l’evoluzione del settore: oltre l’83% delle aziende offre più soluzioni di pagamento, con un aumento nell’utilizzo di carte di credito, PayPal e sistemi come Klarna, che permettono pagamenti rateizzati. Questa varietà testimonia l’attenzione delle imprese verso la customer experience e la volontà di adattarsi alle preferenze dei consumatori digitali.
Il 2025 conferma che l’e-commerce in Italia non è più una novità, ma una realtà consolidata in piena espansione. Se da un lato la crescita è evidente, dall’altro emergono nuove sfide legate all’internazionalizzazione e alla capacità di innovare costantemente. Le imprese italiane sono sulla buona strada, ma per restare competitive nel lungo periodo dovranno puntare su strategie sempre più integrate, intelligenti e orientate al mercato globale.
