Il 2024 sarà contrappuntato da molte elezioni politiche, il cui impatto sull’economia mondiale potrebbe rivelarsi tuttaltro che effimero. Le presidenziali in calendario per l’inizio di novembre negli Stati Uniti sono quelle a cui molti operatori guardano con più interesse (e già seguono le oscillazioni degli umori tra i partiti democratico e repubblicano). Non di meno, sono destinate ad avere un peso specifico – tra le altre – anche le elezioni in Corea del Sud (10 aprile), Messico (2 giugno) e India (tra aprile e maggio). In generale, quest’anno saranno chiamati alle urne circa 4,2 miliardi di persone in oltre 50 Paesi, la metà della popolazione mondiale, ovvero il 68% della capitalizzazione dei mercati azionari globali.

Le implicazioni positive e negative

L’esperienza insegna, per Dijana Jelic, product specialist di RBC BlueBay, che cambiamenti significativi del quadro politico possono avere implicazioni strutturali, positive e negative, sul percorso delle riforme di un Paese e la sua economia a lungo termine. Le elezioni più attese sono quelle Usa, che potrebbero avere ricadute importanti, soprattutto con la prospettiva di una vittoria di Donald Trump che appare sempre più probabile. Sebbene l’esito e le implicazioni siano incerti, una considerazione fondamentale per gli investitori nei Paesi emergenti è l’impatto che il ritorno alla Casa Bianca di Trump potrà avere sulle relazioni con la Cina. Tale impatto, secondo Jelic, potrebbe essere leggermente positivo.

La politica di Trump, tra Cina e Messico

Sotto la presidenza Biden, l’Amministrazione è risultata più aggressiva, centrata sulla sicurezza interna e sulle sanzioni. Con una presidenza Trump l’attenzione potrebbe tornare a concentrarsi sul commercio. Tutto questo sarebbe più costruttivo a livello di relazioni Usa-Cina e di geopolitica più in generale. In effetti, la retorica di Trump lascia trasparire questa posizione. Un’altra considerazione è l’impatto sul Messico. Una vittoria di Trump può generare nuove tensioni e alimentare una retorica negativa sul fronte dell’interscambio, come avvenuto durante il primo mandato. Ma la reciproca dipendenza dei due Paesi sul piano degli scambi commerciali attenua il rischio di un peggioramento significativo.

Scheinbaum, candidata a guidare il Messico

A giugno, per la prima volta nella storia, il Messico sceglierà tra due donne per la carica di Presidente. Dato che l’uscente, Andres Manuel Lopez Obrador, ha un elevato gradimento, la delfina Claudia Sheinbaum, candidata del partito Morena, è ritenuta la più probabile futura leader, mentre l’avversaria Xóchitl Gálvez sembra penalizzata dall’assenza di una strategia unitaria. Jelic, con l’elezione di Sheinbaum, non prevede cambi drastici, tranne, forse, maggiori investimenti e riforme nel settore energetico. Ciò sarà importante per il proseguimento del nearshoring. Si spera che si registrino anche maggiori investimenti nell’energia verde. Con Gálvez il Paese potrebbe assumere una posizione più decisa su immigrazione e commercio. Perciò, l’esito delle elezioni potrebbe avere un impatto importante per le relazioni con gli Usa.

In Corea del Sud i conservatori alla conquista dell’Assemblea

In Corea del Sud, il PPP, partito conservatore in carica, guidato dal Presidente Yoon Suk-yeol, cercherà di ottenere la maggioranza nell’Assemblea nazionale, dopo aver vinto le presidenziali nel 2022. Ciò è importante perché l’agenda legislativa del Presidente Yoon è stata bloccata dal principale gruppo di opposizione, di orientamento liberale, che ora ha la maggioranza nell’Assemblea. Ciò significa che Yoon non ha potuto implementare molte delle sue politiche e questo ha avuto un impatto negativo sui suoi indici di gradimento. Anche se il quadro continua a essere incerto, sarebbe positivo se il PPP riuscisse a ottenere la maggioranza, in quanto verrebbe meno l’attuale situazione di stallo e consentirebbe al partito di far approvare altre politiche. Nel complesso, il programma di Yoon è relativamente favorevole alle imprese e al mercato, quindi è da considerare uno sviluppo positivo.

Il Primo Ministro Modi in pole position per un nuovo mandato

In India l’Alleanza Democratica Nazionale (NDA), attualmente al potere e guidata dal Primo Ministro Narendra Modi del Partito Bharatiya Janata (BJP), tenterà di ottenere un terzo mandato, un fatto senza precedenti. L’opposizione è una coalizione composta da 26 partiti denominata Alleanza Nazionale Indiana per lo Sviluppo e l’Inclusione (INDIA), guidata dal Congresso Nazionale Indiano. I sondaggi mostrano un margine confortevole per l’attuale Governo. L’opposizione potrebbe avere delle rimostranze in riferimento alle politiche sociali di Modi, ma le riforme e lo sviluppo sul piano economico sono stati impressionanti sotto la sua guida. L’esperta si aspetta che l’attenzione nei confronti degli investimenti pubblici continui se Modi otterrà un altro mandato. Il rischio principale, pur attualmente ridotto, è che il principale gruppo d’opposizione, l’INDIA, riesca a mobilitarsi. Ciò potrebbe creare una notevole polarizzazione e incertezza da qui alle elezioni.

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