“Serve una legge ad hoc e pene più severe”
Lo spargimento di veleni attualmente è regolato soltanto da un’Ordinanza Ministeriale che, peraltro, prevede una serie di procedure che coinvolgono varie istituzioni locali ma spesso non vengono messe in pratica correttamente.
LNDC Animal Protection chiede che la vendita di sostanze velenose sia tracciata e che si prevedano pene severissime per questo reato.
Piera Rosati – presidente LNDC, afferma in una nota: “Il Ministro Salvini ha annunciato che c’è una proposta di legge per istituire il reato di strage di animali, mi auguro che sia vero e non una boutade. Non c’è più tempo da perdere”.
Sono 11 gatti e 3 i cani in provincia di Latina, ma anche diversi gatti in provincia di Fermo, 2 cani in provincia di Trento, diversi gatti in provincia di Salerno, 1 cane in provincia di Cremona, 2 cani in provincia di Varese, 1 cane in provincia di Potenza, 1 airone a Parma, diversi gatti in provincia di Catanzaro, 2 cani in provincia di Treviso: questo è un elenco parziale che comprende soltanto alcuni dei tantissimi casi di avvelenamento che sono stati riportati dalla stampa negli ultimi giorni dal profondo nord al profondo sud del nostro Paese. Un vero e proprio bollettino di guerra che deve far riflettere su quanto questo fenomeno sia diffuso e pericoloso.
“Si tratta di una vera e propria emergenza che interessa tutto il territorio nazionale e che miete decine e decine di vittime ogni giorno. Va affrontata seriamente, non è possibile continuare in questo modo”, commenta Piera Rosati. “Ad oggi, l’unica arma esistente contro lo spargimento di esche e bocconi avvelenati è un’ordinanza ministeriale che viene rinnovata ogni anno ma che non rappresenta un vero deterrente purtroppo. Inoltre, questa ordinanza prevede una serie di procedure a carico dei veterinari, degli Istituti Zooprofilattici e dei Sindaci che spesso purtroppo non vengono messe in atto correttamente. C’è anche da dire che l’acquisto di veleni come lumachicidi e topicidi è estremamente facile e senza un’adeguata tracciatura. Tutto questo fa sì che i malintenzionati si sentano sicuri di poter compiere queste stragi senza rischiare granché”.
“Da tempo chiediamo che la vendita di veleni sia soggetta a maggiori controlli e a una tracciatura che consenta di risalire in maniera più efficace a chi ha acquistato e utilizzato una determinata sostanza. Questo, una volta effettuati i rilievi autoptici con l’identificazione del veleno utilizzato, permetterebbe finalmente di identificare con maggiore certezza gli autori di questi gesti vigliacchi e crudeli. Allo stesso tempo, da sempre chiediamo che lo Stato si doti di una legge ad hoc per punire questo genere di reati e che preveda pene severissime, anziché affidarsi a una semplice ordinanza”, continua Rosati.
“Su questo si è espresso qualche mese fa il Ministro Salvini, annunciando di avere in cantiere una proposta di legge per introdurre il reato di strage di animali proprio in riferimento agli avvelenamenti. Nella speranza che questa non sia una semplice boutade ma una intenzione vera e sincera, gli rivolgo un appello affinché questa legge diventi presto realtà. Come dimostrano i numerosi casi, non c’è davvero più tempo da perdere. Bisogna intervenire subito e bisogna controllare che le istituzioni locali poi agiscano come previsto dalle procedure”, conclude Rosati.