l programma di riacquisto è stato approvato dal consiglio di amministrazione della holding guidata da John Elkan e prevede il lancio da parte di Exor di un’offerta pubblica di acquisto (reverse Dutch auction Tender Offer) già oggi 14 settembre per un importo aggregato fino a 750 milioni destinata ad azionisti qualificati.

In questa fase gli azionisti qualificati potranno selezionare il prezzo al quale desiderano offrire le loro azioni ordinarie in un intervallo di prezzo che va da uno sconto del 3% a un premio del 10% rispetto al prezzo medio ponderato durante il periodo di determinazione. Il limite di prezzo è pari al minore tra 89,71 (pari al il 110% del prezzo di chiusura nell’ultimo giorno di negoziazione precedenti all’annuncio dell’offerta pubblica di acquisto) e il 110% del prezzo di chiusura più alto registrato per le azioni ordinarie su Euronext Amsterdam durante il periodo di determinazione.

I restanti 250 milioni sono stanziati dal principale azionista di Exor, Giovanni Agnelli B.V., che ha fornito un impegno irrevocabile a partecipare all’offerta per tale importo con l’obiettivo di ridurre la sua posizione debitoria netta.

razie al risultato delle società controllate e delle partecipate Stellantis, Ferrari, Cnh, Iveco e Gedi, Exor ha archiviato il primo semestre con un utile consolidato di 2,157 miliardi, cioè 1,892 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (0,265 miliardi).

Il valore netto degli attivi (Nav) è salito a 34,2 miliardi al 30 giugno rispetto ai 28,2 miliardi segnati al 31 dicembre 2022. Il debito netto al 30 giugno si è invece attestato a 0,1 miliardi, rispetto a una posizione netta di cassa pari a 0,8 miliardi al 31 dicembre 2022. La variazione si spiega soprattutto con gli investimenti effettuati, oltre che con l’acquisto di azioni proprie (500 milioni d marzo 2022) e con i dividendi distribuiti, parzialmente compensati dai dividendi ricevuti.

Tra i deal degli ultimi sei mesi ci sono ad esempio l’investimento di 400 milioni di euro nella società Lingotto, la nuova holding di investimenti focalizzata su salute e intelligenza artificiale, e l’accordo con Philips –il colosso olandese che per oltre un secolo è stato un big dell’elettronica di consumo, con le sue radio, i giradischi, le tv e i lettori cd – per l’acquisizione da parte di Exor del 15% con un investimento di 2,5 miliardi.

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