Exor annuncia la vendita di circa 7 milioni di azioni Ferrari, pari al 4% del capitale circolante: incasso previsto di 3 miliardi, di cui 1 per buyback e il resto per acquisizioni. Maranello si ricomprerà il 10% delle azioni cedute fino a un massimo di 300 milioni di euro.

Nel giorno dei conti (deludenti) di Stellantis, Exor, la holding di investimento della famiglia Agnelli-Elkann, annuncia il collocamento del 4% di Ferrari.

L’avvio mercoledì 26 febbraio di un’offerta di accelerated bookbuild riguarda la vendita di circa 7 milioni di azioni ordinarie di Ferrari, pari appunto al 4% delle azioni ordinarie circolanti della casa di Maranello. L’offerta, destinata a investitori istituzionali, avrà un valore di circa 3 miliardi di euro e può essere letta come una mossa strategica nell’ambito del piano di diversificazione e ottimizzazione del portafoglio di Exor. 

Una quota di quelle azioni messe in vendita da Exor sarà acquistata dalla stessa Ferrari, fino a un massimo del 10% dei titoli ceduti dall’azionista di controllo, per una spesa massima di 300 milioni di euro. Lo ha comunicato la stessa Ferrari in una nota diffusa subito dopo l’annuncio di Exor dell’Abb. 

Exor troppo esposta a  Ferrari: è il 50% del Nav

Con questa operazione, Exor mira a ridurre la concentrazione del proprio portafoglio, che negli ultimi anni ha visto un’esposizione sempre maggiore nei confronti di Ferrari, il cui valore sul Nav (Net Asset Value) di Exor è aumentato notevolmente, passando dal 15% al 50%.

Pur riducendo la propria partecipazione, Exor ribadisce il suo impegno a lungo termine come principale azionista di Ferrari. Una volta completata la transazione, Exor continuerà a detenere circa il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto nel capitale di Ferrari, mantenendo il controllo di fatto sulla società insieme al figlio del fondatore della società, Piero Ferrari.

Exor lancerà anche un nuovo buyback

L’operazione segna, inoltre, un passo importante nel processo di diversificazione di Exor, con l’intenzione di utilizzare parte dei proventi dell’offerta per finanziare una nuova significativa acquisizione.

A supporto di questa strategia, Exor ha anche annunciato il lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo di euro, finalizzato a migliorare il ritorno per gli azionisti esistenti e a rafforzare ulteriormente il capitale della holding.

Nessun impatto sulla governance di Ferrari

Un aspetto rilevante di questa operazione è che non ci saranno cambiamenti nella struttura di governance di Ferrari. Exor continuerà a detenere una posizione di rilievo, ma i principali accordi di governance, inclusi quelli tra Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari, rimarranno invariati.

Questo significa che la partecipazione di Exor non influenzerà la leadership e le decisioni strategiche all’interno di Ferrari, la quale continuerà ad avere un accordo di voto vicino al 50% tra i membri della famiglia Ferrari e i principali azionisti.

Inoltre, per garantire la stabilità e il supporto alla compagnia, Exor ha assunto un impegno di lock-up di 360 giorni sulle azioni ordinarie di Ferrari che rimarranno nel proprio portafoglio. Questo impegno dimostra il forte legame e la fiducia di Exor nel futuro di Ferrari.

John Elkann:  Ferrari ha trasmesso valore a Exor

Sull’operazione John Elkann, ceo di Exor, ha spiegato che «negli ultimi dieci anni, la performance di Ferrari è stata un fattore determinante nella triplicazione del Nav di Exor. Grazie al successo di Ferrari, la sua quota sul nostro NAV è passata da circa il 15% al 50%. Questa operazione ci permetterà di ridurre la concentrazione del nostro portafoglio, favorendo una maggiore diversificazione attraverso una nuova acquisizione significativa. Il nostro supporto a Ferrari e la nostra fiducia nel suo futuro rimangono invariati. Il nostro impegno a rimanere il principale azionista di Ferrari nel lungo termine è più forte che mai».

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