Entrare nella storica fabbrica di cioccolato Gobino in via Cagliari a Torino è ben diverso dal magico mondo di Roald Dahl. Il Maestro Cioccolatiere Guido Gobino ti accoglie in camice bianco inappuntabile, altro che gli strampalati colori di Willy Wonka. Il personale, e gli operai tutti, è cordiale e sorridente, per nulla dispettoso come gli Umpa Lumpa, seppur altrettanto grandi lavoratori. Dalla fava di cacao al prodotto finito, il contributo di ognuno è importante, i gesti a mano sono parecchi, la ricerca della perfezione continua dagli uffici ai magazzini senza esclusione.

La fabbrica di cioccolato Gobino vanta una storia di tre generazioni, iniziata nel 1964 dal signor Giuseppe, poi passata a Guido, che oggi è affiancato dal figlio Pietro – nemmeno 30 anni e già le idee chiare sul suo futuro. Prodotti solo qui nel sito originale, i dolci firmati Gobino sono disponibili nei cinque continenti e vengono distribuiti in 52 Paesi, di cui 32 in Europa e 20 extra europei, grazie ad una consolidata rete di distributori. Un successo cresciuto nel tempo attraverso una passione tangibile, rafforzata dalla qualità rigorosa e dalla ricerca costante – tutti tratti che hanno catturato l’attenzione di un altro grande visionario italiano, Giorgio Armani.

Ad inizio 2019, nasce la linea speciale Guido Gobino per Armani/Dolci, un sodalizio in continua crescita e sviluppo che ha tutta l’aria, o il profumo, di voler continuare per molto tempo ancora grazie al successo ottenuto. Lo dimostra ancora una volta la collezione Natale 2023, attualmente in vendita sia online che negli oltre 10 punti vendita nel mondo, ennesima dimostrazione di eccellenza tra la raffinatezza delle lavorazioni artigianali e la qualità massima delle materie prime, quasi una traduzione gourmet dello stile inconfondibile firmato Armani.

La collaborazione con il brand iconico noto in tutto il mondo ha portato la fabbrica di cioccolato torinese a fare un balzo in avanti, proiettandosi nel futuro e nello spazio, ampliando visioni e progetti. Oltre alla collezione continuativa Armani/Dolci by Guido Gobino, ci sono le 5 specifiche collezioni dedicate a San ValentinoPasqua (Primavera), Ramadan, Autunno e Natale.

Impossibile non farsi raccontare proprio da Guido Gobino com’è andata: «Il primo incontro avvenne nel 2018, ero negli uffici di via Borgonuovo per incontrare la signora Rebecca, e c’era anche il signor Giorgio Armani. Incontrarlo è un po’ come incontrare il Papa, non me l’aspettavo. Ha questi occhi pazzeschi, quell’azzurro incredibile, e come un gatto ti guarda dritto dritto. Abbiamo scambiato qualche parola e quello è bastato per capirci. Conosco il signor Armani attraverso i suoi prodotti, lo interpreto attraverso i suoi prodotti, per esempio i suoi profumi – Armani Privé è lui, è la sua eleganza, senza eccessi. Ci ha fatto crescere molto, anche a livello internazionale. Siamo stati fortunati.».

E non si tratta di una semplice cessione di licenza o di un mero accordo economico di comodo, qui c’è da impegnarsi ad ogni giro di giostra: «Dobbiamo fare ricerca continua perché il signor Armani pretende, giustamente pretende, pretende il lusso. Perché c’è il suo nome sopra, e lui è il brand Armani in tutto il mondo, il signor Armani è il Made in Italy, non c’è niente da fare, è indiscutibile e indiscusso». Guido Gobino è un uomo molto intelligente, capace, forte, ma anche umile e attento: «Ho notato una cosa: anche i suoi collaboratori sono tutte persone molto molto allineate, cioè hanno tutti il suo stile, ci si deve rispecchiare in tutto. La stessa attenzione va al cliente come al fornitore, ci dev’essere armonia. Tutto passa sulla scrivania del signor Armani, lui giudica continuamente ogni cosa – cioccolatini compresi». Gobino non nasconde la sfida nell’accontentare e stupire il leggendario stilista, che assaggia e prova ogni prodotto – amante del cioccolato fondente, ad esempio, si è aggiunta la base extrabitter alla linea Armani/Dolci su sua idea. Non solo geniale tra stoffe e cartamodelli, Armani riesce anche a dare suggerimenti originali, come quella volta che ha voluto usare la liquirizia con il cioccolato (che vi consiglio fortemente di assaggiare, n.d.r.)

«E da qui nasce una riflessione: dietro una grande azienda italiana e internazionale c’è un uomo, e questo è molto italiano. Pensiamo alla Ferrero con il signor Michele, a Barilla e Pietro insieme ai figli, a Luxottica con Del Vecchio, qui a Torino a Lavazza e tutta la famiglia. Piccole aziende che nel giro di cinquanta, cent’anni, sono cresciute grazie alla capacità di essere famiglia, la famiglia è l’azienda, e l’azienda sono i collaboratori. Tutto questo è molto italiano». Niente di più vero, questo concetto splendidamente raccontato da Guido Gobino conferma quanto poco prima era accaduto. Avevo chiesto al giovane Pietro quanti fossero in famiglia e lui aveva esitato prima di rispondere di essere figlio unico: «In realtà stavo per rispondere settanta!». Qui in Gobino ci sono generazioni di dipendenti, che si tramandano il lavoro, che ci credono davvero. Proprio come il signor Armani.

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