Secondo l’ultima ricerca di JLL – attivo nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il settore immobiliare – nel 2023 gli investimenti capital markets nel settore healthcare in Europa hanno raggiunto circa 9,8 miliardi di euro, diminuendo marginalmente (-28% YoY), rispetto ad altri settori. Nel 2023, in Italia il settore ha totalizzato 150 milioni di euro di investimenti; seppure con volumi in decremento rispetto ai risultati del 2022, per l’healthcare si delineano importanti prospettive di crescita, favorite dal gap tra l’elevata domanda e l’offerta non ancora adeguata.
Tra il 2021 e il 2022, gli investimenti in Italia si sono concentrati interamente su ospedali e case di cura, mentre nel 2023 il 60% del numero totale di transazioni ha riguardato proprietà adibite a cliniche e/o spazi medici.
Una domanda in forte crescita
Secondo le previsioni Istat, in Italia il numero di persone over 65 – che oggi rappresentano il 24% della popolazione – aumenterà, raggiungendo il 35% nel 2050. Lombardia, Lazio, Veneto, Campania e Piemonte sono le regioni che, complessivamente, ospitano quasi la metà degli italiani ultrasessantacinquenni. Le aree con la concentrazione maggiore di over 65 sono la Liguria (29%), il Friuli-Venezia Giulia (27%), il Piemonte, la Toscana, il Molise e l’Umbria (26%).
L’Italia è la nazione con la percentuale di anziani più alta in Europa e, nonostante un’evidente prospettiva di crescita di questa fascia di popolazione, presenta una disponibilità di posti letto in strutture dedicate tra le più basse del continente.
Gli indicatori dei posti letto delle case di cura devono tenere conto delle principali differenze tra Paesi nella nomenclatura, dei fattori storici e attuali, locali o specifici del Paese. Tuttavia, confrontando i dati italiani con quelli di altri Paesi EMEA, l’Italia ha un tasso di copertura di posti letto tra i più bassi: 6% per gli ultraottantenni e circa 2% per gli ultrasessantacinquenni. Al primo posto troviamo i Paesi Bassi, mentre l’Italia è seguita solo da Croazia, Romania, Polonia, Grecia e Bulgaria.
Guardando alle diverse regioni italiane, i tassi di copertura più alti si concentrano nel Nord Italia – con il Trentino oltre il 4%, Piemonte, Veneto e Lombardia con circa il 3% – mentre quasi tutte le regioni del Sud registrano un tasso di copertura dell’1% o inferiore.