I cantieri navali italiani sono arrivati a rappresentare un settore importante per il mercato degli yacht, una famiglia di imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri, che include il sottoinsieme dei superyacht (oltre i 30 metri) e dei megayacht (oltre i 60 metri). Si tratta di un mercato in crescita quasi continua dal 2010 e che rappresenta l’89% di tutte le vendite di imbarcazioni.
Oltre al ruolo di leader mondiale nella progettazione e nella produzione di yacht, l’Italia vanta alcuni dei cantieri navali più antichi e rinomati al mondo, dietro ai quali ci sono storie di ingegno, passione e coraggio dei loro fondatori.
Come nel caso dello storico cantiere di motoscafi Riva, un marchio che affonda le sue radici nel 1852 a Sarnico, sulle rive del lago d’Iseo, dove Pietro Riva è diventato una leggenda della nautica italiana. In origine il cantiere si occupava di riparazioni e costruzione di imbarcazioni da lavoro e imbarcazioni da diporto tipiche della zona. Il figlio di Pietro, Ernesto, tuttavia, capì che i motori erano il futuro e iniziò a realizzare imbarcazioni sempre più grandi. Il suo primo battello a vapore, che collaudò sul lago, fu chiamato Sarnico, in onore del luogo di origine. Con l’arrivo del boom economico italiano, l’ingegnere Carlo Riva diede vita a una serie di motoscafi eleganti e raffinati, dallo stile inconfondibile e che consacrarono lo stile Riva in tutto il mondo. Ad oggi, il cantiere fa parte del Gruppo Ferretti.
Altra storia entrata nella leggenda è quella dei cantieri Benetti, fondati nel 1873 da Lorenzo Benetti e originariamente dedicati alla costruzione di imbarcazioni in legno destinate all’uso commerciale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la scomparsa delle barche a vela commerciali realizzate in legno, il cantiere iniziò la produzione di imbarcazioni da diporto in acciaio. Successivamente, negli anni ’60, il marchio avrebbe iniziato a lavorare sui primi yacht di lusso su scala più grande e, negli anni ’80, costruì il famoso “Nabila” lungo 86 metri, per il miliardario saudita Khashoggi. Attualmente, fa parte del gruppo Azimut.
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