In meno di due mesi Adsp e Commissario sottoporranno al Mase i quattro progetti su cui punta la portualità veneziana, crocieristica in primis
Il pacchetto di interventi infrastrutturali che da tre anni a questa parte ha rappresentato la stella polare dell’attività di Fulvio Lino Di Blasio nella doppia veste di presidente dell’Autorità di sistema portuale di Venezia e di commissario per l’emergenza crociere è a uno snodo.
Lo ha reso noto l’ente veneto, specificando come da qui a fine gennaio saranno sottoposti alla procedura di Valutazione di impatto ambientale i quattro progetti aggiudicati nei mesi scorsi per modificare la navigabilità della Laguna: ‘ realizzazione del nuovo sito per la messa a dimora dei sedimenti (46 ettari) progettata lungo il canale Malamocco-Marghera (66 milioni di euro di costo stimato), escavo manutentivo del canale Vittorio Emanuele III, la cui realizzazione è stimata in circa 40 milioni di euro del budget del Commissario crociere, escavo per l’adeguamento del canale Marocco-Marghera per un valore stimato in 125 milioni di euro, nuovo Terminal Passeggeri, previsto a Porto Marghera sul canale nord sponda nord, per un importo di circa 100 milioni di euro”.
L’annuncio è arrivato durante una presentazione alla stampa dello stato dell’arte dell’attività di Adsp e struttura commissariale, durante la quale si è sottolineato come “ammonti a circa 1 miliardo di euro l’insieme delle risorse già stanziate per i progetti dell’Autorità di Sistema Portuale veneta e per le attività delle strutture commissariali dedicate al terminal container Montesyndial e alla crocieristica. Il 45% dei fondi è impiegato in progetti che sono già cantierati, la parte rimanente è stanziata e legata a progetti in corso di approvazione e di prossima realizzazione”.
“I porti di Venezia e Chioggia si confermano una parte vitale e fondamentale del mondo produttivo della nostra regione” ha dichiarato Di Blasio. “La progettualità elaborata dai professionisti che operano nelle nostre strutture – Autorità e strutture commissariali – interessa tutte le aree di competenza portuale, da Venezia a Chioggia a Porto Marghera, e sta portando sul nostro territorio circa 1 miliardo di euro di risorse che contribuiranno a rendere il tessuto produttivo più competitivo, rilanciando l’attività delle aziende già insediate, attraendo investimenti di capitali privati e creando nuovi posti di lavoro qualificati. Sono risorse in massima parte provenienti da finanziamenti nazionali e europei che i nostri uffici hanno saputo portare a Venezia, riuscendo a dimostrare con proiezioni concrete e grande competenza tecnica e amministrativa l’importanza di un rilancio della portualità lagunare per l’economia del Paese”. Il presidente Di Blasio ricorda che “la risposta positiva delle aziende rispetto a una visione condivisa di rinnovata centralità degli scali veneti non è mancata, concretizzandosi nella presentazione di piani industriali ambiziosi proposti da parte di operatori quali Vecon, Tiv e Vtp che hanno portato a nuove concessioni e di altri progetti altrettanto ambiziosi ma ancora in fase di valutazione relativi al porto di Chioggia e al porto di Marghera (rinfuse e ro-ro). Tale fiducia si è tradotta anche in un andamento positivo dei traffici misurabile in un +3% sulle tonnellate movimentate a Venezia tra gennaio e novembre 2024 rispetto all’anno precedente e in un +7% a Chioggia”.
Più nel dettaglio, le risorse che l’Autorità gestisce o gestirà nei prossimi mesi si compongono di 270 milioni di euro derivanti da fondi Pnrr ed erogati attraverso il Piano Nazionale per gli investimenti Complementari; 285 milioni destinati alla realizzazione del terminal container di Montesyndial; 305 destinati ad altri progetti commissariali tra cui quelli relativi al riordino dei flussi crocieristici; 140 sono finalizzati infine ad altri interventi Adsp previsti nel Piano triennale dei lavori.
Il progetto Montesyndial per il futuro terminal container prevede, come è noto, tre stralci, il primo dei quali è già in fase di cantiere e comprende la realizzazione di una banchina di accosto con arretramento della sponda di 35 m, lo scavo per l’allargamento del canale industriale ovest e l’infrastrutturazione della fascia retrostante, per i primi 50 metri. Il secondo stralcio è in fase avanzata di progettazione e riguarda la piattaforma intermodale per l’instradamento delle merci verso la rete ferroviaria e stradale.
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