Migliore policlinico d’Italia, 38° nel mondo. Questo il posizionamento del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs secondo la classifica stilata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con Statista Inc..
Il Presidente della Fondazione Policlinico Gemelli Carlo Fratta Pasini si dichiara molto soddisfatto: “Siamo davvero molto felici della conferma del nostro ranking e in particolare di essere ancora al vertice delle strutture ospedaliere nazionali. L’attuale congiuntura offre straordinarie prospettive di crescita ulteriore sia nelle attività cliniche che in quelle di ricerca, ma anche severe preoccupazioni per l’aumento dei costi e per i limiti e i vincoli all’accesso ai fondi pubblici da parte di un ente come il nostro, che viene riduttivamente considerato di natura privatistica, nonostante il carattere non profit, la missione rivolta a tutti i bisognosi di cure e l’approccio cristiano alle persone malate”.
Un’ottima notizia per il Policlinico in un momento in cui invece la sanità pubblica italiana continua a perdere finanziamenti dallo stato e sta ancora facendo fatica a riprendersi dopo l’emergenza pandemica e lo stop a tutta l’attività ordinaria che è andata ad accumularsi fin dal primo lockdown nel 2020.
Come è stato evidenziato da Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere della Sera: “Rispetto al 2019, nel 2020 e nel 2021 sono state fatte in meno oltre 12,8 milioni di prime visite e 17,1 milioni di visite di controllo. Per quanto riguarda gli esami, sono stati persi 1,3 milioni di ecografie all’addome, sono saltati 3,1 milioni di elettrocardiogrammi e più di mezzo milione di mammografie”.
Nel 2022 ancora non siamo tornati ai ritmi e ai numeri pre-pandemici, quasi tutti gli indicatori segnano infatti il meno, col Lazio – la regione del policlinico Gemelli – che si attesta a un -10,9% nel volume di attività rispetto al 2019.
Il problema principale si può identificare nell’aumento della richiesta delle prestazioni sanitarie che non coincide con un aumento delle attività erogate dalle strutture sanitarie. L’unica risposta per i cittadini che non hanno il tempo di poter aspettare lo scorrimento delle lunghe liste di attesa è ricorrere a prestazioni private a pagamento – un costo però che in pochi possono permettersi di sostenere.
Necessario quindi da parte di governo e regione un sostegno più sostanzioso. Prosegue infatti il Presidente Fratta Pasini: “Il singolare ruolo del Gemelli, che da un lato si fa carico di oltre un quinto dei bisogni sanitari dei cittadini del Lazio, specie di quelli a complessità più elevata, e dall’altro riesce a superare nella qualità delle cure ogni altra struttura sanitaria nazionale, deve trovare adeguato riconoscimento e sostegno sia presso il nuovo governo regionale che presso quello nazionale.”
Anche il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti insiste sulla stessa linea: “Si rende con urgenza necessaria, per consentire un rafforzamento del posizionamento a livello internazionale delle più qualificate e complesse strutture ospedaliere del Paese, l’introduzione di un sistema di finanziamento e di valutazione dedicato e specifico, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per la realizzazione di una rete di qualificate strutture di interesse nazionale”.
Sono 5 gli ospedali italiani nella top 100 mondiale e 13 nella top 250 secondo il ranking stilato da un board di esperti internazionali.
Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals di Newsweek sono 13 in totale gli ospedali italiani che sono riusciti ad entrare tra i 250 classificati – a fronte di oltre 2.300 ospedali esaminati tra 28 nazioni. Ecco i restanti dodici:
60° Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
64° Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato, Milano
65° Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Bologna
89° Istituto Clinico Humanitas, Rozzano
101° Ospedale Policlinico San Matteo, Pavia
103° Azienda Ospedaliera di Padova
120° Ospedale Borgo Trento, Verona
134° Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
149° Presidio Ospedaliero Molinette – A.O.U., Torino
151° IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuovo, Reggio nell’Emilia
215° Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia
237° Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze