Il successo dei fondi tematici ha rappresentato uno dei trend principali nel mondo post pandemia. Il patrimonio di questa tipologia di strumenti è quadruplicato tra il 2018 e il 2021, balzando da 91,3 miliardi di euro a 409,4 miliardi, secondo gli ultimi dati Morningstar. Nel 2022 il settore non è stato immune dalle cattive performance del comparto azionario, chiudendo l’anno con circa 97 miliardi di euro in meno. Il motivo è riconducibile essenzialmente a due considerazioni. La prima riguarda la correlazione con i dati macro: il 70% di questi fondi hanno un orientamento growth, che viene spesso maggiormente penalizzato in fasi di rialzo dei tassi. La seconda riguarda invece la maggioranza di fondi azionari, che hanno risentito come per gli altri strumenti, di un contesto sfidante e dell’alta volatilità di mercato. Restano però attualmente oltre 2.500 fondi tematici con masse significative nel mondo. I flussi sono dunque rilevanti e vi sono molte tematiche storiche, come la sostenibilità, associate a nuovi trend, ad esempio l’intelligenza artificiale, che nell’ultimo anno hanno spopolato, sia in termini di flussi che di nuovi prodotti. Del ruolo degli investimenti tematici all’interno dei portafogli di oggi si è discusso nella prima parte della tavola rotonda di FundsPeople dedicata a questi strumenti.
Una delle caratteristiche più affascinanti degli investimenti tematici è la possibilità di concentrarsi su settori in rapida crescita e ad alta domanda di prodotti e servizi. Tematiche di investimento promettenti includono l’energia pulita, la tecnologia digitale, la salute e il benessere, l’intelligenza artificiale e l’innovazione tecnologica. “Alla luce dei trend di medio-lungo periodo che hanno caratterizzato il mercato azionario negli ultimi anni e dell’aumento dell’offerta di prodotti, da un po’ di tempo abbiamo iniziato ad analizzare nel dettaglio anche le opportunità in ambito tematico”, afferma Nicola Tommasini, head of Fund Research and portfolio manager di Anima SGR. “In particolare – prosegue – abbiamo sviluppato alcuni strumenti e modelli qualitativi e quantitativi a supporto del monitoraggio dei prodotti tematici e dell’analisi dei principali trend strutturali di mercato. Questo per cercare di individuare e tenere sotto controllo le caratteristiche dei principali temi rispetto a valutazioni e momentum di mercato, etc. oltre che le opportunità di crescita futura”. In termini pratici “queste analisi vengono effettuate a supporto di selezioni e gestione di prodotti focalizzati sulla sostenibilità, oppure a supporto di allocazioni satellite nei portafogli tradizionali. Va detto che per ora nei nostri fondi di fondi multi-asset le scelte tematiche non condizionano ancora in maniera troppo rilevante l’allocazione della componente azionaria e le scelte allocative geografiche rimangono più significative, ma ultimamente la componente tematica ha assunto un ruolo maggiore, soprattutto quella legata alla sostenibilità”, sottolinea l’esperto.
Negli ultimi anni gli investimenti tematici hanno guadagnato notevole popolarità tra gli investitori attenti alle tendenze globali e ai cambiamenti sociali. Questa forma di investimento offre prospettive interessanti per coloro che cercano opportunità di crescita in settori specifici e desiderano contribuire al progresso di tematiche rilevanti. Nel tempo “l’approccio tematico ha suscitato un interesse crescente negli investitori”, conferma Francesca Cordella, responsabile Gestioni Alta Gamma di Banca Patrimoni Sella & C. Secondo l’esperta “si è trattato in sostanza di tramutare in scelte di investimento i trend strutturali che si andavano delineando superando la logica gestionale tradizionale basata su un approccio esclusivamente geografico e settoriale con benchmark definiti. L’approccio tematico è dunque trasversale e richiede capacità di intercettare da parte del gestore i trend più interessanti e di selezionare gli strumenti in grado di meglio cavalcarli. D’altra parte, quando si parla di trend l’orizzonte temporale rimane di lungo termine e quindi è necessario rendere la logica tematica coerente con i profili di rischio dei nostri clienti. Ecco che nell’attività di asset allocation l’approccio tematico è spesso inserito in una logica satellite rispetto alla componente core impostata in modo più tradizionale e con l’obiettivo di aumentare i rendimenti attesi nel lungo periodo attraverso una gestione attiva”. L’approccio tematico “richiede la costruzione di soluzioni di investimento su misura che gestiscano la complessità delle correlazioni tra i vari strumenti d’investimento al fine di creare valore nel tempo, governare la volatilità, aumentare la diversificazione”, conclude Cordella.
“Parlare di investimenti tematici al di fuori del lungo termine è abbastanza difficile, se non addirittura improprio, perché effettivamente guardiamo a forze strutturali che stanno modellando il mondo e la società di domani”, spiega Enrico Camerini, head of Fund Buyer business Italy, Credit Suisse AM. “Cerchiamo di individuare macro temi difficilmente reversibili, che perdureranno ragionevolmente per molto tempo. Tra questi, ad esempio, possiamo pensare all’avanzamento tecnologico e alla connettività, alle tendenze demografiche e all’evoluzione geopolitica, ma anche ai cambiamenti della società nella quale viviamo e all’esigenza di combattere il cambiamento climatico. Si tratta di trend aventi una portata potentissima, che dispiegheranno nel lungo periodo”, sottolinea l’esperto ricordando che in Credit Suisse “proponiamo delle soluzioni di investimento per cercare di massimizzare la purezza del tema”. Per prima cosa “vi è un’analisi complessiva di tutte le società quotate, da cui viene estrapolato un bacino di circa 40 mila titoli. In seguito, si applicano i filtri ESG e si individuano i player di settore che, a livello globale, pongono una determinata tematica al centro del proprio core business. Per esemplificare, il 50% del conto economico di una certa società deve provenire dal tema individuato. Infine, attraverso l’analisi bottom-up sul singolo titolo e sull’industria e tramite l’ulteriore vaglio del CSAM Thematic Equity Advisory Board (composto da gestori azionari specializzati, accademici ed esperti dell’industria) e applicata la CSAM Sustainable Investing Policy, si arriva al tipico portafoglio tematico composto da 40-60 high conviction stocks, che viene detenuto nel lungo termine”, evidenzia ancora Camerini.
Gli investimenti tematici offrono una modalità interessante per sostenere e partecipare alla crescita di settori specifici che stanno vivendo cambiamenti significativi. Sfruttando le opportunità offerte dalle tematiche come l’energia pulita, la tecnologia digitale, la salute e il benessere, l’intelligenza artificiale e l’innovazione tecnologica, gli investitori possono trarre vantaggio dalla crescita economica e contribuire al progresso sostenibile. “Il 2022 ha cambiato lo scenario di asset allocation. Con il cambio di scenario macro sono cambiate le regole del gioco”, commenta Mattia Rossetti, responsabile Financial Advisory di Ersel. “Di conseguenza, anche noi abbiamo modificato il nostro approccio e a fronte del nuovo regime abbiamo assegnato ai tematici un ruolo più satellite, meno centrale. La parte core del portafoglio rispecchia attualmente soprattutto uno stile blend. Il nostro orientamento rispetto ai tematici è di lungo termine e legato alla sostenibilità, oltre che al momentum. Abbiamo per esempio valutato nel dettaglio le opportunità derivanti dalla riapertura della Cina, come il lusso. Si tratta comunque sempre di scelte satellite all’interno della nostra asset allocation principale”, conclude il manager.