In un’intervista esclusiva con Kishore Jothi Co-Investment Manager di Accelera Hub, un prodigio del Networking e della cybersecurity, ci siamo tuffati nel cuore della cybersecurity e della consapevolezza del networking nelle aziende italiane. Unisciti a noi con l’aiuto di questo articolo che rivela il punto dell’intervista in cui abbiamo discusso delle sfide, dei rischi e delle opportunità trascurate che le aziende devono affrontare nella salvaguardia delle proprie risorse digitali.

D1: Immergiamoci direttamente nel merito. Le aziende italiane sono sufficientemente consapevoli dell’importanza della cybersecurity e del networking nel panorama digitale odierno?

Le aziende italiane si stanno gradualmente risvegliando agli imperativi della sicurezza informatica e del networking, ma persistono divari significativi tra consapevolezza e azione. Studi recenti indicano che, mentre circa l’80% delle imprese italiane riconosce la sicurezza informatica come una preoccupazione urgente, solo il 50% circa ha sviluppato e implementato strategie globali di sicurezza informatica. Questa discrepanza sottolinea la necessità fondamentale di una maggiore vigilanza e di misure proattive.

D2: La disparità tra riconoscimento e azione è davvero sorprendente. Potrebbe approfondire i rischi specifici che le aziende italiane devono affrontare a causa di questa carenza nella sicurezza informatica e nella preparazione della rete?

Le conseguenze di misure inadeguate di sicurezza informatica e di networking si ripercuotono su dimensioni molteplici. Il primo tra questi pericoli è la piaga delle violazioni dei dati, una minaccia con cui le aziende italiane sono incessantemente alle prese. Secondo una recente ricerca, l’Italia si colloca tra i primi paesi in Europa per violazioni di dati segnalate, con settori come la finanza, la sanità e il manifatturiero che subiscono il peso delle incursioni informatiche. Queste violazioni comportano un costo tangibile: ogni incidente costa alle aziende italiane in media 3,9 milioni di euro in danni diretti e conseguenti ripercussioni. Inoltre, l’assenza di una solida infrastruttura di rete lascia le aziende vulnerabili alle interruzioni operative, che possono tradursi in significative perdite di entrate, con una media di 100.000 euro per ora di inattività, come documentato nei rapporti di settore.

D3: Perché, allora, anche le aziende più importanti a volte esitano ad accordare la dovuta priorità alla sicurezza informatica e agli sforzi di networking?

La genesi di questo enigma risiede in una confluenza di fattori. Innanzitutto, esiste una percettibile disconnessione tra le prospettive dei dipartimenti IT e della leadership esecutiva riguardo alla gravità delle minacce informatiche. Sebbene il personale IT possieda una comprensione articolata del panorama delle minacce in evoluzione, i dirigenti spesso danno priorità agli obiettivi aziendali concorrenti, relegando la sicurezza informatica a una preoccupazione secondaria. Inoltre, persiste un malinteso diffuso secondo cui la sicurezza informatica è esclusivamente una prerogativa dell’IT, piuttosto che un imperativo strategico. Questo errore genera una cultura di investimenti insufficienti e di autocompiacimento, in cui le iniziative di sicurezza informatica sono spesso marginalizzate a favore di misure di riduzione dei costi a breve termine.

D4: Quanto sono diffusi i casi di cattiva comunicazione e di disallineamento tra queste fazioni cruciali all’interno delle imprese italiane?

I casi di cattiva comunicazione e disallineamento tra team IT, ingegneri di rete e specialisti di sicurezza informatica sono purtroppo comuni nelle imprese italiane. La ricerca indica che circa il 60% dei professionisti della sicurezza informatica sperimenta frequenti interruzioni della comunicazione con le controparti IT, portando a risultati non ottimali in termini di rilevamento e mitigazione delle minacce. Questa mancanza di coesione può impedire lo scambio tempestivo di informazioni critiche, ostacolando gli sforzi di risposta agli incidenti e lasciando le organizzazioni vulnerabili alle minacce informatiche.

D5: One question in English to connect well to all kinds of audiences, Could you clarify some specific challenges arising from this discord and their potential ramifications on cybersecurity resilience?

Absolutely. One overarching challenge is the discordant interpretation of risk tolerance and cybersecurity priorities between IT teams and cybersecurity specialists. While IT personnel may prioritize operational efficiency and system availability, cybersecurity specialists advocate for stringent security measures and risk mitigation protocols. This misalignment can result in suboptimal security configurations and inadequate threat preparedness, rendering organizations susceptible to cyber attacks. Moreover, the absence of a unified approach to incident response can exacerbate the impact of security breaches, leading to prolonged downtimes, reputational damage, and financial losses.

D6: Come possono le imprese italiane promuovere una collaborazione più coesa tra team IT, ingegneri di rete e specialisti di sicurezza informatica per mitigare efficacemente questi rischi?

Colmare il divario tra team IT, ingegneri di rete e specialisti di sicurezza informatica richiede un approccio multiforme ancorato alla comprensione reciproca e all’impegno collaborativo. In primo luogo, è fondamentale promuovere una cultura di collaborazione interdisciplinare e di condivisione delle conoscenze. Le organizzazioni possono facilitare riunioni e workshop regolari in cui il personale IT, gli ingegneri di rete e gli specialisti di sicurezza informatica collaborano per raccogliere idee su soluzioni alle minacce emergenti e alle sfide operative. Inoltre, investire in iniziative di formazione trasversale che familiarizzino ciascun quadro con i principi fondamentali di ambiti adiacenti può favorire l’empatia e l’apprezzamento per le prospettive e le priorità uniche degli altri stakeholder.

E sostengo l’adozione di un approccio olistico che trascenda il pensiero isolato e generi una cultura di proprietà e responsabilità collettive. Le imprese italiane devono dare priorità agli investimenti in robusti canali di comunicazione, strumenti di collaborazione e programmi di formazione interdisciplinare volti a favorire la coesione e l’allineamento tra unità funzionali disparate. Coltivando un ambiente in cui team IT, ingegneri di rete e specialisti di sicurezza informatica operano in sinergia verso obiettivi comuni, le organizzazioni possono rafforzare le proprie difese digitali e mitigare i pericoli posti dagli avversari informatici.

D7: Come possono le aziende italiane mitigare questi rischi senza incorrere in oneri finanziari esorbitanti?

Un approccio integrato che comprenda investimenti strategici e trasformazioni culturali è essenziale per navigare abilmente in queste acque insidiose. In primo luogo, le aziende devono dare priorità alle iniziative di sensibilizzazione sulla sicurezza informatica volte a promuovere una cultura di vigilanza e resilienza tra tutti i dipendenti. Gli studi dimostrano che le organizzazioni con programmi completi di formazione sulla sicurezza informatica riscontrano il 45% in meno di incidenti informatici e il 30% in meno di costi legati alle violazioni. Allo stesso tempo, sfruttando soluzioni di sicurezza informatica economicamente vantaggiose come piattaforme di intelligence sulle minacce open source e strutture di sicurezza basate su cloud è possibile rafforzare le difese senza imporre vincoli finanziari proibitivi. Adottando queste strategie, le aziende italiane possono rafforzare i propri bastioni digitali e mitigare i pericoli posti dagli avversari informatici.

D8: Ci sono altri aspetti significativi nell’ambito del networking che le imprese italiane dovrebbero considerare?

Assolutamente sì, ci sono diversi aspetti cruciali nell’ambito del networking che meritano di essere presi in considerazione per le imprese italiane. Uno di questi aspetti è la crescente adozione di dispositivi IoT (Internet of Things), che presentano sia opportunità che sfide per le infrastrutture di rete. Gli studi indicano che si prevede che il numero di dispositivi IoT connessi supererà i 75 miliardi entro il 2025, rappresentando un aumento molteplice rispetto ai livelli attuali. Se da un lato i dispositivi IoT migliorano l’efficienza operativa e facilitano gli insight basati sui dati, dall’altro introducono anche vulnerabilità intrinseche alla sicurezza. Infatti, la ricerca mostra che l’84% delle organizzazioni ha subito almeno una violazione della sicurezza correlata all’IoT. Pertanto, le imprese italiane devono dare priorità a una solida segmentazione della rete, a meccanismi di controllo degli accessi e a protocolli di autenticazione dei dispositivi per mitigare i rischi posti dalla proliferazione dei dispositivi IoT.

Inoltre, l’avvento della tecnologia 5G preannuncia un cambio di paradigma nelle capacità di rete, promettendo una larghezza di banda senza precedenti, una latenza inferiore e una connettività migliorata. Tuttavia, l’integrazione delle reti 5G richiede una pianificazione meticolosa e aggiornamenti delle infrastrutture per soddisfare le crescenti richieste dell’infrastruttura di rete. Secondo le previsioni del settore, la spesa globale per le infrastrutture 5G dovrebbe raggiungere gli 8,1 miliardi di dollari entro il 2023. Le imprese italiane devono valutare la propria preparazione all’adozione del 5G, garantendo la compatibilità con i sistemi esistenti e rafforzando le misure di sicurezza per salvaguardarsi dalle minacce emergenti.

Inoltre, l’evoluzione del networking definito dal software (SDN) e della virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV) presenta nuove opportunità di agilità e scalabilità nella gestione della rete. Disaccoppiando il controllo della rete dall’hardware sottostante e virtualizzando le funzioni di rete, le aziende italiane possono semplificare il provisioning, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e aumentare la flessibilità. Gli studi indicano che le organizzazioni che sfruttano le tecnologie SDN e NFV riscontrano costi operativi inferiori fino al 50% e una fornitura dei servizi più rapida dell’80%. Pertanto, le imprese italiane dovrebbero esplorare i potenziali vantaggi dell’adozione di SDN e NFV, allineando l’infrastruttura di rete con l’evoluzione dei requisiti aziendali e delle tendenze tecnologiche.

D9: Prima di concludere, quale consiglio strategico daresti alle imprese italiane che stanno seriamente cercando di migliorare la loro posizione in materia di sicurezza informatica?

Nel congedo, propongo due principi fondamentali per le imprese italiane che intraprendono l’odissea del rafforzamento della sicurezza informatica. In primo luogo, coltivare una mentalità strategica in cui la sicurezza informatica sia considerata il fulcro della resilienza e della longevità organizzativa. Ciò richiede impegno proattivo, monitoraggio continuo e risposte agili alle minacce emergenti. In secondo luogo, instillare una cultura pervasiva di consapevolezza della sicurezza informatica che permea ogni livello della gerarchia aziendale. Ricorda, gli investimenti nella sicurezza informatica rappresentano investimenti nella salvaguardia dell’integrità, della continuità e della prosperità dell’organizzazione.

IL GUADAGNO DEL REDATATORE DALL’INTERVISTA IN BREVE:

Mentre le imprese italiane si muovono nel panorama digitale in continua evoluzione, l’importanza della sicurezza informatica e del networking non può essere sopravvalutata. Affrontando il divario tra consapevolezza e azione, implementando misure proattive e promuovendo una cultura di consapevolezza della sicurezza informatica, le aziende possono mitigare i rischi e salvaguardare le proprie risorse digitali dalle minacce in evoluzione. La promozione dell’armonia e della collaborazione tra team IT, ingegneri di rete e specialisti di sicurezza informatica assume un’importanza fondamentale. Affrontando le interruzioni della comunicazione, promuovendo la collaborazione interdisciplinare e investendo in iniziative di formazione olistica, le organizzazioni possono superare le sfide poste dai disallineamenti e rafforzare le proprie fortezze digitali contro le minacce informatiche in evoluzione. Le imprese italiane devono affrontare un panorama sfaccettato di sfide e opportunità di networking, che comprende la proliferazione dell’IoT, l’integrazione 5G e l’adozione di SDN/NFV. Abbracciando questi progressi con giudizio e rafforzando l’infrastruttura di rete con solide misure di sicurezza, le organizzazioni possono realizzare l’intero potenziale della trasformazione digitale proteggendosi al tempo stesso dalle minacce emergenti

Kishore Jothi, Co-Investment Manager,

Accelera Hub.

“Tutte le immagini sono prese dal sito Web Pexel. Tutti i crediti dell’immagine devono andare al rispettivo creatore.”

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