Innovazione e tradizione, un binomio spesso abusato ma se, come in questo caso, si parla di giovani, anzi giovanissimi, alla guida di agriturismi non può non essere utilizzato. A testimoniarlo ci sono due storie di due under 30 che senza paura si sono messi in gioco e hanno messo in piedi due progetti dove, prendendo slancio dalle loro radici, si sono lanciati in una nuova idea di agriturismo, proiettata al futuro. “Abbiamo creato una struttura del tutto nuova, è questa la forza di noi giovani: cerchiamo soluzioni nuove e sempre a contatto con la natura, in un’ottica green e sostenibile”.
A dircelo è Sara Bartemucci, classe 1995, membro del comitato provinciale dei giovani di Coldiretti, che ormai dal 2019 gestisce il suo agriturismo, Agricamping Spineta, a San Lorenzo: un agricamp per essere precisi, l’unico in tutto il Cortonese che ospita camper, caravan e tende dove i turisti possono alloggiare direttamente dentro i loro mezzi. E poi c’è anche una sezione “luxury”, per così dire, cioè il “glamping, il campeggio di lusso, “che offre sia una mobile home, ovvero una casetta su due ruote, una sorta di miniappartamento con soggiorno e due camere da letto con bagno; e poi una starbox, una piccola tenda di legno che ha un asso nella manica, la possibilità di aprire il tetto e dormire sotto le stelle“.
“La nostra forza di un agriturismo come il nostro? Il relax e il contatto con la natura, dove si può sentire l’uccellino che cinguetta sopra l’albero ma anche il trattore: questo è quello che piace ai turisti, specialmente gli stranieri che sono i nostri clienti principali, specie tedeschi, olandesi e francesi – ci racconta Sara che ha ancora in serbo alcune novità da portare al suo gioiellino- “turismo esperienziale? Ci stiamo lavorando, vogliamo creare un orto tutto per il turista, dove lui stesso possa raccogliere le sue verdure, e poi c’è in bozza anche organizzare delle attività nei nostri due ettari di oliveto“. Sì, perché anche l’aspetto enogastronomico gioca una partita cruciale: “vendiamo a chi alloggia da noi il nostro olio e la nostra frutta che non è a km0 è proprio a “metro 0!“, racconta la giovane.
Le bontà del territorio sono anche il cavallo del territorio del Vitor&Rose di Lucignano, “la ricerca del prodotto locale, fare rete con le aziende locali, e combinare tutto in una soluzione etica: questo cercano i nostri ospiti“, Ce lo racconta Jacopo Trasolini, 29enne, vice delegato provinciale giovani impresa di Coldiretti, che dal 2010 è al lavoro nell’agriturismo di famiglia a Lucignano, di cui dal 2019 è alla guida nella nuova struttura che ha messo in piedi ristrutturando un casolare del XV secolo, utilizzato per la mezzadria, in cui sono passate tante famiglie. “Abbiamo cercato di lasciare intatta l’architettura interna proprio per la sua storicità, ma adesso gli abbiamo dato un nuovo volto“, racconta Jacopo che ci parla anche della sua idea di turismo esperienziale.
“Oggi fare turismo non può prescindere dall’esperienza, noi vogliamo far vivere l’esperienza del contadino, non a caso siamo anche una fattoria didattica in cui facciamo fare l’orto ai nostri ospiti oppure visite nei vigneti o magari li portiamo a vedere anche gli animali, come le nostre caprette. Cose semplici, ma chi non è abituato alla genuinità della natura lo vede come un potente antidoto per staccarsi dalla frenesia a cui sono magari abituati“, racconta Jacopo.
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