Il panorama fintech in Italia continua a evolversi, con soluzioni più rapide nel mondo dei pagamenti, del banking e del finanziamento a supporto delle esigenze di professionisti e delle piccole e medie imprese (Pmi). Pur di fronte a questo cambiamento le Pmi, spina dorsale dell’economia italiana, tendono ancora a mantenere un forte legame con le banche tradizionali. Un fenomeno di cui ha parlato a Finanza.com Gianluigi Girardi, recentemente nominato Country Lead per l’Italia Vivid, fintech europea con sede a Berlino.
Vivid punta sui professionisti e Pmi
Vivid è da poco sbarcata in Italia nel settore B2B con Vivid Business, un nuovo conto studiato per i clienti aziendali, professionisti e aziende. La società, fondata nel 2019 e che vede tra i suoi investitori Ribbit Capital, Greenoaks Capital e il SoftBank Vision Fund 2, offre un’applicazione che copre in una soluzione unica le esigenze finanziarie personali e aziendali, che riunisce conti, carte, pagamenti e vari strumenti dei partner in un’unica piattaforma. Gianluigi Girardi, Country Lead per l’Italia della fintech (nella foto), ha raccontato le strategie e obiettivi per il 2025.
È da poco alla guida di Vivid: quali sono le sfide e le strategie che avete sul tavolo per l’Italia per il 2025?
Il nostro obiettivo per il 2025 è posizionare Vivid come la migliore banca digitale sul mercato italiano, distinguendoci per un’offerta unica. Siamo l’unica realtà che combina un cashback fino al 10% con tassi di interesse vantaggiosi, fino al 5% (un interesse del 5% annuo per i primi due mesi, e poi fino al 3,5% in base al piano scelto n.d.r.) , offrendo in più ai clienti strumenti concreti per ottimizzare le loro finanze personali e aziendali.
Un altro pilastro della strategia è rendere la digitalizzazione semplice e accessibile a tutti, vogliamo dimostrare che la gestione finanziaria può essere non solo intuitiva, ma anche vantaggiosa grazie alla tecnologia.
Puntiamo inoltre a localizzare sempre di più il nostro prodotto, affinché diventi la prima scelta per Pmi e liberi professionisti. Per fare questo, lavoriamo per introdurre nuove funzionalità strategiche, come il credito, e migliorare l’integrazione dei servizi finanziari. L’obiettivo è proporre una piattaforma che sostituisca le molteplici relazioni bancarie, semplificando e centralizzando la gestione economica, così da diventare il punto di riferimento unico per tutte le esigenze di gestione finanziaria.
Panorama fintech per le Pmi: partendo dalla considerazione che in Italia si stima solo il 15% abbia un conto digitale, quali potrebbero essere i driver per cambiare questo scenario?
Esiste una questione culturale importante. Molte Pmi italiane mantengono un forte legame con le banche tradizionali, considerate più sicure e affidabili. A questo si aggiunge una percezione di complessità associata alle soluzioni digitali e una carenza di educazione finanziaria digitale che ostacola il cambiamento.
Occorre agire su più fronti per invertire questa tendenza. Un fattore che limita la diffusione dei conti digitali è la mancanza, in molte soluzioni fintech, di un’offerta strutturata di credito. Per le Pmi italiane, spesso dipendenti da linee di finanziamento per la gestione delle operazioni, l’assenza di questa funzionalità rappresenta un deterrente significativo. Integrare il credito in modo semplice e accessibile sarà quindi essenziale per favorire l’adozione.
Altri driver includono la semplificazione dei processi, l’introduzione di incentivi economici concreti, come quelli che Vivid sta già proponendo: conti con interessi fino al 5% e cashback fino al 10% su spese aziendali. Inoltre, promuovere esempi di successo, mostrando casi reali in cui le soluzioni digitali hanno migliorato la gestione aziendale e ottimizzato le risorse, potrà aiutare a superare le resistenze culturali, dimostrando il valore tangibile delle nuove tecnologie.
Fintech e cybersecurity: secondo lei questo tema impatta e quanto nelle scelte delle PMI e dei professionisti?
La sicurezza digitale è oggi un elemento imprescindibile, ma per Vivid non rappresenta un problema. Abbiamo già implementato le tecnologie più avanzate per garantire la massima protezione dei dati sensibili dei nostri clienti, rendendo il nostro servizio uno dei più sicuri sul mercato.
Nonostante ciò, sappiamo che la percezione della sicurezza è un tema chiave per molte Pmi e liberi professionisti, specialmente per chi si avvicina per la prima volta al mondo fintech. Per noi, il vero lavoro è costruire fiducia attraverso un prodotto che non solo sia sicuro, ma anche semplice, trasparente e orientato al cliente. La sicurezza, in definitiva, è un pilastro del nostro modello, che ci permette di concentrarci su ciò che conta davvero: innovare per migliorare la vita dei nostri clienti.
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