ANCONA Le avvisaglie di una frenata s’erano già avvertite a metà gennaio, con le notizie in arrivo dallo stabilimento di Ascoli della Pfizer, dove il colosso dei farmaci aveva annunciato un taglio di 23 dipendenti, prevedendo per il 2024 un calo di produzione del 15%. Segno che stava scemando già da un po’, per le esportazioni delle Marche, l’effetto traino esercitato soprattutto dal 2022 dal settore farmaceutico, con aumenti esponenziali delle vendite di prodotti soprattutto in Cina, salite in appena un anno, nel confronto tra i primi 9 mesi ‘22-‘23, da 316,9 milioni a 3,673 miliardi. (+1.058,5%).
La fabbrica ascolana
Gran parte del merito era stato proprio della fabbrica ascolana, dove si era arrivati a produrre nel 2022 ben 15 milioni di pillole di Paxlovid, l’antivirale per i Covid, di cui proprio la Cina è stata a lungo una voracissima cliente.
Il calo dell’epidemia ha fatto scendere la domanda e ora gli effetti si vedono anche nei risultati definitivi dell’export marchigiano nel 2023, che registra una frenata, anche se il saldo commerciale resta ampiamente positivo. Le imprese della nostra regione l’anno scorso hanno esportato merci per 19,6 miliardi di euro contro i 22,8 del 2022. Un calo di 3,1 miliardi di euro pari al 13,9%, anche se gran parte della flessione è dovuta all’export farmaceutico, soprattutto della provincia di Ascoli. Neutralizzando il dato dalle esportazioni di medicinali, il calo dell’export marchigiano è di appena 268 milioni euro pari al 2%. Si passa da 13,3 a 13,2 miliardi di euro di merci esportate.
Legno e plastica
Il calo più consistente si è avuto nell’export di prodotti petroliferi, legno, plastica e metalli. Altri settori registrano una crescita delle esportazioni, come il sistema moda (tessile-abbigliamento pelli registrano un +5,6%), dei prodotti alimentari (+3,4%), dei computer e apparecchi elettronici e ottici (+7,4%) e, soprattutto, dei mezzi di trasporto, tra cui la nautica (+14,3%). Ma non riescono a compensare del tutto il calo registrato negli altri settori. Resta eclatante, nonostante il calo dei farmaci anti-Covid, il dato dell’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+390,8%) mentre è in forte calo l’export verso il Belgio (-64%), dove ha sede legale Pfizer. Ma «se esportiamo di meno – osservano Cna Marche e Confartigianato Marche commentando i dati 2023 – importiamo ancora di meno e a beneficiarne è il saldo commerciale regionale che, al netto del settore farmaceutico, passa da 3,4 a 4,5 miliardi di euro con un aumento di un miliardo di euro, fondamentale per la crescita della ricchezza prodotta nelle Marche. Considerando l’import export farmaceutico la bilancia commerciale regionale è comunque positiva per 8,3 miliardi, pur considerando il calo di 840 milioni nel 2023».
Meno importazioni
L’import marchigiano scende infatti da 13,6 a 11,3 miliardi, con un calo di 2,3 miliardi pari al 17,1%. Al netto dell’import farmaceutico, la contrazione delle importazioni è del 13,6% (a da 9,9 a 8,5 miliardi di euro).
«L’export marchigiano, al netto del farmaceutico e in lieve flessione rispetto alla buona annata del 2022, è in sostanziale tenuta in linea col sistema Italia in equilibrio su uno 0% di crescita delle esportazioni anno su anno – è il commento del Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini -. Se la performance negativa del chimico farmaceutico, le cui fluttuazioni sono note, non fa troppo notizia, colpisce il dato del comparto moda buono nel suo complesso (+5,6), e trainato soprattutto dall’export di cuoio conciato e lavorato (+13,6%) che determina l’andamento positivo delle province di Macerata (+3,2%) e Fermo (+6,8%). Si conferma anche la corsa dei mezzi di trasporto(nautica), che continua a crescere e segna un +14,3% sul ‘22». Cresce con moderazione anche il mobile arredo, «con il supporto operativo della nostra azienda speciale Tecne – ricorda Sabatini -. Siamo impegnati nel sostegno alle imprese sui nuovi mercati esteri su cui crescere, come quello arabo, per i settori di mobile, edilizia residenziale e housing». Il presidente di Camera Marche sottolinea «la crescita delle esportazioni del comparto tessile abbigliamento pelli e accessori in Francia (+24,6%), primo Paese di sbocco, e Regno Unito (+11,6%)». Hanno contribuito all’andamento positivo della moda anche Hong Kong, Taiwan Spagna e Turchia, mentre i prodotti della nautica marchigiana sono stati diretti soprattutto verso Usa, Svizzera , Isole Cayman e Regno Unito.
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