Riconoscendo le limitazioni imposte dalla dipendenza dal petrolio e dai mercati internazionali, la Cina ha investito ingenti risorse nello sviluppo di tecnologie alternative. La decisione strategica di concentrarsi sullo sviluppo delle batterie elettriche è stata guidata non solo dalla necessità di trovare alternative al greggio, ma anche dall’ambizione di posizionarsi come leader nella tecnologia del futuro, quella dei veicoli elettrici. Questo si è tradotto in un vigoroso sostegno governativo sotto forma di sussidi, incentivi fiscali, e la promozione di politiche che hanno favorito una rapida adozione dei veicoli elettrici all’interno del paese.

La capacità della Cina di produrre batterie elettriche su larga scala è il risultato di pianificazioni e investimenti strategici. Aziende come CATL sono emerse diventando leader globali, dimostrando la capacità della Cina di dominare i mercati industriali strategici[1] [2]. L’espansione di queste capacità non solo ha migliorato la sicurezza energetica della Cina, ma ha anche potenziato la sua influenza nelle catene di approvvigionamento globali e nelle tecnologie avanzate.

Parallelamente allo sviluppo industriale, la Cina ha assicurato l’accesso alle materie prime necessarie per la produzione di batterie, come il litio e il cobalto, tramite acquisizioni strategiche e alleanze internazionali. Questi sforzi sono parte di una politica più ampia per garantire la sovranità delle risorse critiche in un mondo dove la geopolitica delle materie prime assume un ruolo sempre più centrale[3]. Il vasto mercato interno cinese offre una domanda insaziabile per i veicoli elettrici, fungendo da catalizzatore per ulteriori innovazioni e per la riduzione dei costi attraverso economie di scala.

Questo dinamismo interno non solo sostiene la crescita industriale, ma serve anche come modello e come banco di prova per l’espansione globale delle tecnologie cinesi. In conclusione, la scarsità di petrolio non ha frenato l’ascesa economica della Cina; al contrario, ha accelerato la sua trasformazione in una potenza tecnologica globale[4]. Nonostante le auto elettriche abbiano origine quasi contemporaneamente all’alba dell’automobile, è stato solo con lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio che questi veicoli sono diventati un’alternativa seriamente considerabile ai motori a combustione interna. Questa innovazione tecnologica ha avuto origine in un contesto piuttosto insolito: fu infatti la Exxon, un gigante dell’industria petrolifera statunitense, a fare da pioniere durante la crisi petrolifera degli anni ’70. Grazie agli sforzi del chimico Stanley Whittigham, la compagnia sviluppò la prima batteria ricaricabile agli ioni di litio[5]. Queste batterie rappresentavano una potenziale rivoluzione per l’industria automobilistica, promettendo una fonte di energia più pulita e efficiente. Tuttavia, la loro adozione incontrò un ostacolo significativo: i problemi di sicurezza. Le batterie avevano infatti la tendenza a surriscaldarsi e, in alcuni casi, a prendere fuoco. Questo rischio rappresentava un enorme problema per l’uso sicuro e diffuso di queste batterie in applicazioni commerciali[6]. Nonostante l’iniziale entusiasmo, con la conclusione della crisi petrolifera e il ritorno alla normalità dei prezzi del petrolio negli anni ’80, l’interesse di Exxon verso le alternative al petrolio calò notevolmente. La società gradualmente ridusse e poi cessò le sue ricerche in questo ambito, allontanandosi dallo sviluppo di tecnologie che avrebbero potuto ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Questo ritiro segnò un rallentamento nello sviluppo delle batterie agli ioni di litio, posticipando di anni la loro adozione su larga scala nell’industria automobilistica[7].

Durante gli anni ’90, il Giappone emerse come pioniere nella commercializzazione delle batterie agli ioni di litio, grazie all’innovazione portata avanti dalla Sony. Quest’ultima introdusse le batterie come componente aggiuntivo per migliorare le prestazioni delle sue videocamere portatili, segnando così l’inizio di una nuova era per l’utilizzo di queste batterie in dispositivi di consumo elettronico. Tuttavia, Sony non rimase l’unico attore in questo campo emergente.

Nel 1999, a soli 31 anni, Zen Yuqun fondò Amperex Technology Limited (ATL) a Shenzhen, Cina. La sua azienda iniziò rapidamente a fare breccia nel mercato globale, producendo batterie al litio che trovarono applicazione in oltre un milione di dispositivi entro soli due anni dalla sua fondazione. Questo impressionante successo attirò l’attenzione della multinazionale giapponese TDK, che acquisì ATL, trasformandola in una delle principali forze nel settore delle batterie.

L’acquisizione non solo consolidò la posizione dell’azienda nel mercato, ma ampliò anche le sue opportunità di collaborazione con giganti tecnologici come Samsung e Apple. Queste partnership furono cruciali, poiché ATL divenne un fornitore chiave per alcuni dei più importanti produttori di smartphone e altri dispositivi elettronici, alimentando così l’espansione globale dell’uso delle batterie agli ioni di litio[8]. L’avvento della Cina nel settore segnò una svolta decisiva per l’industria globale. Nel 2006, la casa automobilistica indiana Reva produceva la G-Wiz, un’auto elettrica a due posti equipaggiata con batterie al piombo, nonostante fosse un passo avanti verso la mobilità sostenibile, aveva delle limitazioni significative: la sua velocità massima era di soli 40 km/h, l’autonomia si fermava a 80 km e i tempi di ricarica erano eccessivamente lunghi[9]. Tuttavia, la situazione iniziò a cambiare con l’introduzione delle batterie agli ioni di litio, che promettevano prestazioni molto superiori.

L’opportunità di dimostrare la superiorità di questa tecnologia si presentò nel 2008, in concomitanza con le Olimpiadi di Pechino: Amperex Technology Limited fu incaricata di fornire una flotta di veicoli elettrici equipaggiati con le proprie batterie per l’evento. Questa vetrina internazionale permise alla ATL di mostrare al mondo intero le capacità dei suoi prodotti, catalizzando l’interesse sia del pubblico che dei potenziali investitori. Questo impegno si è intensificato nel 2007, quando Wan Gang, un ingegnere che aveva lavorato per Audi in Germania e che era diventato un fervente sostenitore dei veicoli elettrici, è stato nominato ministro della scienza e della tecnologia. La sua esperienza e passione per i veicoli elettrici hanno contribuito a spostare la direzione strategica della Cina verso la promozione di questa tecnologia emergente[10]. Inoltre, il contesto economico post-crisi finanziaria del 2008 ha offerto un’ulteriore spinta, poiché i veicoli elettrici promettevano di ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio e di migliorare la qualità dell’aria urbana, contribuendo così a risolvere alcuni dei problemi più urgenti della Cina. Nel corso degli anni, il governo cinese ha continuato a considerare lo sviluppo dei veicoli elettrici una priorità strategica, integrando ulteriormente questa direzione nella pianificazione economica nazionale[11]. Sensibili al potenziale rivoluzionario delle batterie agli ioni di litio, il governo cinese e i dirigenti della ATL decisero di sfruttare il crescente interesse verso la mobilità elettrica, così nel 2011 nacque Contemporary Amperex Technology Co. Limited (CATL), un’azienda destinata a diventare un colosso nel settore delle batterie per veicoli elettrici. Il nome CATL, con la “C” che sta per “Contemporary”, fu scelto per sottolineare la visione futuristica dell’azienda: un mondo in cui la mobilità è dominata dall’energia elettrica[12] [13].

Da allora, CATL ha continuato a espandere la sua influenza nel mercato globale, contribuendo significativamente allo sviluppo e all’adozione di veicoli elettrici, diventando l’esempio emblematico di come l’innovazione tecnologica, unita al sostegno governativo e a una visione chiara del futuro, possa trasformare un intero settore industriale. Queste misure hanno non solo rafforzato il mercato interno, ma hanno anche attirato l’attenzione delle aziende occidentali interessate a espandere la loro presenza in Cina. Nel 2013, questa sinergia ha visto un esempio concreto quando la BMW ha lanciato il modello Zinoro completamente elettrico, derivato dalla BMW X1 e equipaggiato con batterie fornite da CATL. Questo progetto non solo ha rafforzato la presenza di CATL nel settore, ma ha anche permesso all’azienda di integrare competenze ingegneristiche tedesche, migliorando così la qualità e l’affidabilità dei suoi prodotti[14] [15]. L’influenza di CATL non si è limitata al territorio cinese, il giornalista di Bloomberg News, Akshat Rathi, esplora in dettaglio le dinamiche che hanno portato la Cina a dominare questo settore nel suo libro “Climate Capitalism”, dove sottolinea come il gigante asiatico sia riuscito a superare la concorrenza globale grazie a una combinazione di innovazione, capacità produttiva e accesso diretto alle materie prime essenziali[16]. Entro il 2025, si stima che la Cina produrrà quasi tre volte la quantità di batterie rispetto al resto del mondo combinato, un margine che evidenzia il suo ruolo dominante nel settore[17].

Questo dominio, però, non si limita a una mera capacità produttiva, ma il successo cinese anche da attribuire a una visione strategica a lungo termine, dove le politiche governative hanno giocato un ruolo cruciale nel promuovere la ricerca e lo sviluppo nel campo delle tecnologie avanzate. Inoltre, il supporto statale in termini di sussidi e incentivi fiscali ha facilitato l’espansione rapida delle capacità produttive e ha incentivato l’innovazione. Quest’impero è diventato evidente nel luglio del 2018, un momento che segna una svolta significativa nel panorama industriale globale. Questo evento si cristallizza quando Angela Merkel, allora Cancelliere della Germania, e il Primo Ministro cinese Li Keqiang, siglarono un accordo che prevedeva che la CATL realizzasse la sua prima grande fabbrica di produzione in Germania[18]. Rathi e molti altri analisti interpretano questo sviluppo come il simbolo del fallimento dell’industria automobilistica tedesca, un tempo pilastro dell’economia del paese, che non è riuscita a adattarsi alle esigenze del mercato contemporaneo, non per una mancanza di competenze nella produzione di automobili desiderate dai consumatori, ma per non aver sviluppato in modo autonomo e tempestivo la tecnologia delle batterie agli ioni di litio[19].

Questo episodio non solo evidenzia il cambiamento delle dinamiche competitive globali ma sottolinea anche l’importanza strategica dell’innovazione tecnologica come motore di crescita economica e come chiave per la leadership industriale nel mondo moderno, essendo un chiaro indicatore del nuovo ordine globale nel settore tecnologico, dove la capacità di anticipare e investire nelle tecnologie del futuro determina i leader di mercato, lasciando indietro coloro che non riescono a evolversi rapidamente. L’espansione non si è fermata qui: CATL ha anche inaugurato uno stabilimento in Ungheria e sta pianificando ulteriori aperture negli Stati Uniti e in Messico[20]. Questo percorso di crescita rappresenta una dimostrazione di come CATL sia passata da essere un’azienda focalizzata sul mercato interno a un attore di rilievo nel panorama globale delle tecnologie avanzate per la mobilità elettrica. La strategia adottata dall’azienda cinese non solo ha trasformato il suo profilo industriale, ma ha anche stimolato un dialogo più ampio sulla transizione energetica e l’innovazione tecnologica a livello internazionale.

Il governo cinese ha sempre adottato un approccio molto diretto nello sviluppare l’industria dei veicoli elettrici, già nel 2009, iniziò a erogare sussidi economici alle aziende produttrici di veicoli elettrici, una mossa che ha permesso la produzione in massa di autobus, taxi e auto per i consumatori. In quell’anno, le vendite di veicoli elettrici in Cina erano meno di 500, ma i sussidi hanno permesso alle aziende di continuare a investire nello sviluppo dei loro prodotti e ai consumatori di acquistare veicoli elettrici a prezzi più bassi[21]. Tra il 2009 e il 2022, il governo ha speso più di 200 miliardi di RMB (29 miliardi di dollari) in sussidi e agevolazioni fiscali, contribuendo a far salire le vendite annuali a oltre 6 milioni di veicoli elettrici nel 2022, rappresentando oltre la metà delle vendite globali di tale anno. Nonostante la politica di sovvenzioni sia stata sostituita alla fine dell’anno scorso da un sistema di mercato detto “dual credits”, l’effetto desiderato era già stato raggiunto [22] [23]. Il governo ha anche assicurato un flusso costante di entrate per le aziende di veicoli elettrici distribuendo contratti di appalto per il trasporto pubblico nei primi anni, ancor prima che il mercato dei consumatori accettasse ampiamente i veicoli elettrici. Secondo Ilaria Mazzocco, senior fellow in Chinese business and economics presso il Center for Strategic and International Studies, questa strategia non solo ha fornito un elemento finanziario importante ma ha anche raccolto dati vitali dai test su strada. Inoltre, Il governo cinese ha stimolato l’acquisto di veicoli elettrici tramite diverse politiche, tra cui la facilitazione dell’ottenimento delle targhe automobilistiche. In città densamente popolate come Pechino, dove ottenere una targa per un’auto a benzina può essere un processo lungo a causa delle loro limitazioni, le procedure per i veicoli elettrici sono state notevolmente semplificate. Queste misure hanno accelerato l’adozione dei veicoli elettrici e rafforzato il mercato interno.

Parallelamente, i governi locali hanno collaborato strettamente con i produttori di veicoli elettrici per sviluppare politiche personalizzate che favoriscono la crescita di queste industrie. BYD ne è un esempio emblematico: grazie al sostegno del governo locale di Shenzhen, è stata trasformata la città nella prima al mondo a elettrificare completamente la sua flotta di autobus pubblici[24]. La crescita dell’industria dei veicoli elettrici in Cina è stata influenzata significativamente da Tesla, che ha ricevuto sussidi governativi simili a quelli delle compagnie nazionali. Alicia García-Herrero, chief economist per l’Asia e il Pacifico di Natixis, osserva che integrare Tesla nell’ecosistema cinese ha permesso all’azienda di legarsi profondamente al mercato locale, rendendola parte di una rete difficile da abbandonare. Inoltre, Tesla ha beneficiato del sostegno dei governi locali, come dimostra la rapida costruzione della Gigafactory di Shanghai nel 2019, agevolata da politiche locali favorevoli. Questo stabilimento è diventato il cuore produttivo di Tesla, rappresentando oltre la metà delle sue consegne globali nel 2022. I vantaggi derivanti dalla presenza di Tesla sono stati reciproci: l’azienda ha catalizzato l’evoluzione dell’industria cinese dei veicoli elettrici, costringendo i marchi locali a elevare i loro standard di innovazione e accessibilità. Oggi, Tesla si trova di fronte alla sfida di mantenere la sua competitività in Cina, in un contesto in cui i marchi locali stanno avanzando rapidamente, minacciando la sua posizione di leadership nel mercato[25]. Il ruolo delle batterie nella rivoluzione dei veicoli elettrici è stato cruciale, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e la riduzione dei costi. Le batterie rappresentano una porzione significativa del costo totale di un veicolo elettrico, stimato attorno al 40%. Per rendere i veicoli elettrici un’opzione economicamente vantaggiosa, è essenziale disporre di batterie efficienti, affidabili e a buon mercato.

La Cina ha anche consolidato un ruolo dominante nella catena di approvvigionamento delle batterie grazie al controllo su una vasta gamma di materiali essenziali. Nonostante la scarsità di alcune risorse naturali, la Cina detiene la più grande capacità di raffinazione globale per componenti critici come cobalto, solfato di nichel, idrossido di litio e grafite. Questo controllo strategico, attuato molto prima che la concorrenza internazionale riconoscesse l’importanza di tali materiali, ha permesso alle aziende cinesi di mantenere una catena di approvvigionamento stabile e vantaggiosa.

Questo predominio nel settore delle batterie ha permesso alle batterie EV cinesi di essere non solo competitive in termini di prezzo, ma anche disponibili in quantità significativamente maggiori rispetto ai concorrenti, grazie all’ampliamento continuo delle capacità produttive all’interno del Paese. Mentre altri stati stanno ora cercando di assicurarsi l’accesso a risorse cruciali tramite accordi con nazioni come il Cile e l’Australia, la posizione avanzata della Cina continua a offrire vantaggi sostanziali alle sue industrie nazionali. Oggi, il mercato cinese dei veicoli elettrici è caratterizzato da una forte domanda interna e una vasta gamma di opzioni autoctone. Secondo un sondaggio del 2021 della società di consulenza AlixPartners, più della metà degli intervistati cinesi considerava l’acquisto di un veicolo elettrico come prossima auto, un tasso significativamente superiore alla media globale e il più alto al mondo. Tra i marchi disponibili in Cina ci sono BYD, SAIC-GM-Wuling, Geely, nonché le start-up esclusivamente elettriche come Nio, Xpeng e LiAuto. Queste ultime sono cresciute rapidamente e hanno acquisito una quota significativa del mercato in meno di dieci anni[26].

Le aziende tradizionali che producevano inizialmente auto a benzina, come BYD, SAIC-GM-Wuling e Geely, hanno effettuato una transizione riuscita verso la produzione di veicoli elettrici[27]. Al contempo, una nuova generazione di consumatori cinesi, cresciuta in un ambiente digitale e familiare con giganti tecnologici come Alibaba e Tencent, percepisce i marchi nazionali di veicoli elettrici non solo come accettabili, ma talvolta preferibili ai marchi stranieri tradizionali. Questa generazione più giovane, a differenza dei loro genitori che potrebbero favorire ancora marchi tedeschi o giapponesi, è incline a vedere i marchi cinesi come paragonabili in prestigio e qualità.

All’inizio di marzo 2024, La China National Offshore Oil Corporation (CNOOC), uno dei giganti del settore energetico cinese, ha fatto una scoperta significativa, che promette di aumentare notevolmente le sue riserve di petrolio. Il giacimento identificato, denominato Qinhuangdao 27-3, si trova in una posizione strategica nelle acque centro-settentrionali del mare di Bohai. Questa scoperta rappresenta un incremento di oltre 100 milioni di tonnellate di petrolio equivalente alle riserve esistenti, segnando un notevole successo per la compagnia[28]. Durante i test di produzione effettuati, il nuovo campo petrolifero ha dimostrato di poter produrre circa 742 barili di petrolio greggio al giorno da un singolo pozzo, evidenziando il potenziale per una produzione su larga scala. La stima complessiva del giacimento si attesta a 104 milioni di tonnellate di petrolio equivalente, cifra che sottolinea l’importanza di questa scoperta per il futuro energetico della Cina. Zhou Xinhuai, CEO e presidente di CNOOC, ha espresso ottimismo e fiducia rispetto alla scoperta, riconoscendo l’importante ruolo che il mare di Bohai ha continuato a giocare nel rafforzamento delle capacità esplorative e produttive della società. Ha sottolineato come, anno dopo anno, le nuove scoperte in questa area abbiano contribuito a espandere la base di risorse disponibili per la produzione petrolifera offshore del paese.

L’importanza di questa scoperta va oltre il semplice aumento delle riserve di petrolio. Riflette l’impegno continuo di CNOOC nel perseguire una strategia di esplorazione aggressiva e ben pianificata, mirata a sostenere e potenziare la sicurezza energetica nazionale. Inoltre, questi sforzi di esplorazione e produzione contribuiscono significativamente al sostegno dell’economia cinese, offrendo nuove opportunità di lavoro e stimolando la crescita economica nelle regioni costiere. In risposta a questa scoperta, CNOOC Limited ha pianificato di concentrarsi ulteriormente sull’aumento delle sue riserve e della sua produzione petrolifera, con l’obiettivo di migliorare la capacità di approvvigionamento energetico del paese. Questa mossa è fondamentale non solo per l’autosufficienza energetica ma anche per il supporto dello sviluppo sostenibile dell’economia e della società cinese nel suo insieme[29]. Con la prospettiva di espansione globale, le aziende cinesi di veicoli elettrici si stanno avventurando al di fuori dei confini nazionali, puntando a stabilirsi come marchi riconosciuti a livello internazionale. Questo nuovo orizzonte include tentativi di penetrazione nei mercati europei e considerazioni per entrare nel competitivo mercato statunitense, dove la situazione politica e un mercato già saturo rappresentano sfide non trascurabili. Questa espansione segna una netta deviazione dal passato, quando il settore automobilistico cinese era concentrato principalmente sulle auto a benzina, senza prospettive di successo internazionale[30].

Le differenze nei mercati internazionali richiedono un adattamento delle strategie di marketing e del linguaggio utilizzato, nonché una conformità con gli standard tecnici e le preferenze software locali. Inoltre, le aziende dovranno acculturarsi alle abitudini di consumo locali e alle aspettative di servizio clienti, un processo che aziende come Toyota e Honda hanno impiegato decenni a perfezionare. Il contesto geopolitico attuale aggiunge ulteriori complicazioni, rendendo le aziende cinesi particolarmente vulnerabili in paesi con cui la Cina ha relazioni tese. Queste nazioni potrebbero cercare di proteggere le proprie industrie automobilistiche o considerare l’ingresso di marchi cinesi come una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale.

Nonostante queste sfide, l’Asia emergente si presenta come il mercato con il maggior potenziale di crescita per le esportazioni cinesi di veicoli elettrici. La domanda in quest’area è spinta dalla necessità di supportare la transizione energetica, anche in un futuro in cui il mercato interno cinese potrebbe raggiungere la saturazione. Inoltre, la fornitura di veicoli elettrici cinesi consente alla Cina di ridurre le importazioni dall’Occidente e di costruire una nuova duratura industria di esportazione. Paesi come l’Indonesia stanno attivamente cercando di attrarre investimenti cinesi per l’istituzione di impianti di produzione di veicoli elettrici. Nel 2022, le esportazioni cinesi di veicoli elettrici hanno raggiunto i 679.000 unità, segnando un incremento del 120% rispetto all’anno precedente, e si prevede che questa tendenza continuerà a crescere. Molti paesi osservano con interesse e un certo grado di invidia il modello cinese nel campo dei veicoli elettrici (EV), desiderosi di emularne il successo, tuttavia, replicare il modello cinese non è un compito semplice.

Nonostante nazioni come gli Stati Uniti e alcuni paesi europei possiedano le capacità tecniche e le infrastrutture di fornitura necessarie per sviluppare le loro industrie di veicoli elettrici, differenze significative nei sistemi politici possono ostacolare questi sforzi. L’International Council on Clean Transportation (ICCT) solleva questioni pertinenti: questi paesi sono realmente pronti a investire significativamente in questo settore? Offriranno protezioni speciali e garantiranno una priorità politica elevata e duratura a quest’industria? In particolare, stati come l’India o il Brasile, che non vantano un’industria automobilistica tradizionale robusta o un’esperienza governativa comparabile a quella della Cina nel gestire politiche industriali complesse, potrebbero trovare più difficile seguire questa strada. Questi paesi non dispongono dello stesso livello di controllo sugli strumenti politici e economici — quali crediti, sussidi, incentivi fiscali e appalti pubblici — che la Cina ha sapientemente utilizzato per promuovere la propria industria degli EV.

Nonostante queste sfide, il modello cinese offre un esempio di come i veicoli elettrici possano rappresentare un’opportunità significativa per i paesi emergenti di superare quelli più sviluppati in certi settori tecnologici. Mazzocco riconosce che, sebbene la replica esatta del modello cinese possa essere ardua, l’esperienza cinese dimostra che l’utilizzo strategico di politiche industriali può facilitare rapidi progressi tecnologici e industriali.


[1] https://insideevs.it/news/515408/catl-batterie-tesla-azioni-produzione/

[2] https://www.startmag.it/innovazione/cina-batterie-catl-byd/

[3] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[4] https://www.alvolante.it/news/come-cina-ha-vinto-corsa-delle-batterie-per-auto-elettriche-389037

[5] https://energyfactor.exxonmobil.eu/it/attualita/pionieri-dellinnovazione-la-batteria-che-ha-cambiato-il-mondo/

[6] https://www.brumbrum.it/blog/come-sono-batterie-litio-auto-elettriche/13677/

[7] https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/pdf/2020_2_9_ca.pdf

[8] https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/pdf/2020_2_9_ca.pdf

[9] https://www.kensan.it/articoli/Auto_elettrica_Reva.php

[10] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[11] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[12] https://www.catl.com/it/

[13] https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/CONTEMPORARY-AMPEREX-TECH-44486738/attualita/Contemporary-Amperex-Technology-Co-Limited-presenta-TENER-un-sistema-di-accumulo-di-energia-a-degr-46424685/

[14] https://www.automobilismo.it/zinoro-1e-il-clone-cinese-della-bmw-x1-ma-elettrico-auto-20166

[15] https://www.catl.com/en/news/1016.html

[16] https://www.alvolante.it/news/come-cina-ha-vinto-corsa-delle-batterie-per-auto-elettriche-389037

[17] https://formiche.net/2024/03/cina-mercato-batterie-stoccaggio-energetico/#content

[18] https://st.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-07-09/auto-cinese-catl-aprira-fabbrica-batterie-elettriche-germania-accordo-bmw- 174559.shtml

[19]  https://www.alvolante.it/news/come-cina-ha-vinto-corsa-delle-batterie-per-auto-elettriche-389037

[20] https://insideevs.it/news/598840/catl-gigafactory-messico-tesla-ford/

[21] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[22] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[23] https://www.cjoglobal.com/it/2023/10/04/are-chinese-electric-vehicle-subsidies-generous-a-comparative-analysis/

[24] https://www.technologyreview.it/perche-la-cina-domina-il-mondo-delle-auto-elettriche/

[25] https://it.euronews.com/2024/01/03/auto-elettriche-la-cinese-byd-supera-tesla-ed-e-leader-mondiale

[26] https://insideevs.it/news/709639/immatricolazioni-auto-elettriche-cina-gennaio-2024/

[27] https://insideevs.it/news/709639/immatricolazioni-auto-elettriche-cina-gennaio-2024/

[28] https://energiaoltre.it/cina-domanda-petrolio-rallentera-per-aumento-veicoli-elettrici/

[29] https://energiaoltre.it/cina-domanda-petrolio-rallentera-per-aumento-veicoli-elettrici/

[30] https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/mondo_motori/2024/02/29/investimenti-cinesi-esteri-record-su-auto-elettriche_07139ccf-b193-46ab-98df-5f28ee923938.html

Giuseppe Incarnato

Chairman & CEO IGI INVESTIMENTI GROUP

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