Esattamente come sta già avvenendo in settori più tecnologici, l’intelligenza artificiale si appresta a portare profondi cambiamenti anche in quello più “tradizionale” del largo consumo. L’argomento è stato ovviamente uno dei temi più dibattuti durante Linkontro, l’evento dedicato al retail organizzato da NielsenIq che ha visto la partecipazione di quasi mille persone, 278 aziende e 644 manager.

Secondo l’analisi condotta da Stefano Galli, chairman Linkontro, l’intelligenza artificiale farà sentire il proprio impatto soprattutto nel campo della relazione con i clienti, paradossalmente “umanizzando” la comunicazione end to end. Per le aziende questo porterà a un raddoppio dell’efficienza dei processi di comunicazione, mentre lato clienti si registrerà un aumento della soddisfazione.

L’intelligenza artificiale troverà però applicazione anche nel settore dell’innovazione di prodotto e dei processi, consentendo un cambio di velocità nonché di varietà. Per le piccole e medie aziende sarà più facile e veloce attivare campagne virali. I retailer, sia online che offline, grazie ad iniziative di retail media, retail consumerization e virtual shopper assistant, avranno inoltre impatti positivi sul customer journey.

L’intelligenza artificiale, infine, aprirà le porte del largo consumo a nuovi player, ovvero ad aziende high tech, che offriranno servizi di shopper assistant e product search più sofisticati e i social media, che con le loro piattaforme di social commerce dreneranno volumi dai canali di vendita classici.

In un contesto dove si affacciano dunque nuove ed importanti opportunità, NielsenIq mette anche in guardia dai possibili rischi, che sono principalmente due: fare scelte azzardate, che è possibile evitare utilizzando grandi volumi di dati di alta qualità, provenienti da fonti diverse e integrate, e problematiche legate alla sicurezza dei dati e privacy.

In merito all’intelligenza artificiale applicata al commercio digitale – storicamente recettivo alle novità – i dati raccolti da NielsenIq suggeriscono infine di impiegare questa tecnologia per personalizzare, velocizzare, integrare e automatizzare, aree in cui la GenAi aiuterà a fronteggiare la frammentazione del mercato grazie all’innovazione. Secondo Matteo Bonù, food industry leader NielsenIq, l’intelligenza artificiale è una tecnologia collaborativa, un collega con cui lavorare sinergicamente, piuttosto che un semplice strumento a cui delegare il lavoro, e solo con una visione sinergica si possono sfruttare appieno le modalità del commercio digitale potenziato dall’intelligenza artificiale, adattandosi alle rapide evoluzioni tecnologiche e ai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.

Riproduzione La Repubblica

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