Analizzare gli investimenti a titolo personale degli imprenditori verso le imprese non quotate del territorio. Nella gestione dei patrimoni degli imprenditori può essere considerata una delle linee strategiche distintive del Gruppo Banca Finint di Conegliano.

Banca Finint è una realtà finanziaria che oltre alla capogruppo annovera Finint Investments, Sgr attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari anche a supporto dell’economia reale (fondi di minibond); Finint Private Bank, la ex Banca Consulia entrata nel perimetro nel 2022, specializzata nella consulenza evoluta e nelle gestioni patrimoniali; e Finint Revalue, che si occupa della gestione finanziaria dei crediti problematici.

Il gruppo – fondato dal banchiere e imprenditore Enrico Marchi (che è anche presidente di Nem, la società che edita questo giornale) – nei suoi 40 anni di vita è stato sempre molto presente sul territorio veneto. «Finint Investments – spiega l’ad Mauro Sbroggiò – gestisce 4 miliardi di attivi dei 12 gestiti a livello di gruppo, in particolare fondi mobiliari e immobiliari a supporto dell’economia reale, del fabbisogno abitativo e della green economy».

Fra le tendenze emergenti, gli investimenti in società che rispettano i criteri Esg. «Il nostro ruolo – spiega Sbroggiò – è anche quello di sensibilizzare gli imprenditori in questo senso, aiutando le imprese a valorizzarsi e creando in contemporanea strumenti di investimento che daranno nel medio periodo ritorni migliori. La loro azienda, agli occhi delle banche finanziatrici e degli investitori in equity, vale infatti di più se la sostenibilità è cardine della loro strategia. Senza dimenticare che anche i regolatori del settore bancario spingono in questa direzione». Poiché la platea delle imprese servite ne comprende tante di medio piccole, ci si chiede se le aziende meno strutturate abbiano questa sensibilità green. «Il piccolo talvolta fa più fatica, d’accordo – risponde Sbroggiò – ma il nostro ruolo è quello di supportarlo».

Un approccio condiviso da Paolo Tenderini, consigliere esecutivo di Finint Private Bank, che parla a proposito di Esg di «nuova sensibilità» anche di chi investe il patrimonio proprio o familiare, tipicamente di consistenza fino a 5 milioni. Finint Private Banking ha 3,6 miliardi in gestione e 2 under advisory con 190 financial advisors operativi nelle sedi di Roma, Milano e Torino e in 54 uffici finanziari. «Avvertiamo molta richiesta di supporto e consulenza nella scelta degli investimenti – sottolinea Tenderini – in più, rispetto al passato, è evidente l’esigenza della pianificazione perché la percezione dei rischi, fra lavoro, salute, complessità, è cresciuta». Una mission specifica può essere individuata, come si diceva prima, nella canalizzazione del risparmio privato nell’economia reale, anche nei mercati privati o nel private equity, in sostanza in partecipazioni illiquide. «Sono investimenti – chiarisce il consigliere esecutivo di Finint Private Bank – da finalizzare in un’ottica di diversificazione, garantiscono ritorni importanti che rappresentano un premio al rischio»

Riproduzione NordestEconomia

MERCATI PRIVATI E PRIVATE EQUITY COSÌ SI OTTIENE UN PREMIO AL RISCHIO

Lascia un commento