Visto che nel contrasto globale a Parmesan e Gambozola, cioè ai falsi prodotti Dop e Igp, gli ispettori in carne e ossa dei Consorzi di tutela hanno le armi spuntate proviamo con l’intelligenza artificiale. È quanto devono aver pensato al Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop con un progetto ideato dallo stesso Consorzio e realizzato dalla società Farzati e che è stato presentato a Roma in un incontro al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.
Il sistema chiamato “Nina” si basa su una piattaforma che grazie all’intelligenza artificiale verifica sul web con tecniche di “scraping” tutti i riferimenti che incontra sulla Mozzarella di Bufala Campana Dop. Li analizza cercando di individuare la presenza di imitazioni, contraffazioni, evocazioni e abusi. In particolare “Nina” verifica gli incarti di Mozzarella Dop imparando a distinguere quelli autentici da quelli fake.
Inoltre, con un modello di apprendimento continuo il sistema perfeziona nel tempo la capacità di identificare i criteri di autenticità e conformità degli incarti, offrendo un livello aggiuntivo di protezione.In sostanza, si tratta di una sorta di gigantesco “setaccio” digitale che, applicato al web e ai siti di e commerce, è in grado di individuare e segnalare referenze fake e consentire così agli ispettori del consorzio e – in prospettiva – anche agli altri organismi deputati al controllo, di effettuare interventi mirati.